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We are (were) seven

by Franco Marucci

olsenQuesto è il titolo di una poesia o ballata lirica di Wordsworth che si adatta bene ai nostri azzurrini al lavoro a Melbourne: rischio questo avvio, che farà fuggire molti lettori, sul filo della “associazione della sensibilità”, e cioè in parole povere: letteratura e tennis possono a volte andare a braccetto e trapassare l’una nell’altro. Ma niente paura, passo subito ai fatti, non prima però di aver un po’ pubblicizzato i miei volumi storico-letterari, dove cosa è e cosa dice e come va a finire quella poesia di Wordsworth chi vuole trova   raccontato.

Sette sono infatti gli atleti iscritti nei due tabelloni junior degli AO, ma oggi ne abbiamo appunto persi per strada due di quattro che erano in campo: altri tre giocano domani. Il momento attuale del nostro giovanile è all’insegna del “limitare i danni”, e del fare i salti di gioia ogni volta che ci va bene. Ad esempio dobbiamo far squillare le trombe perché al torneo australiano della scorsa settimana Grade 1 la coppia Frinzi-Forti ha vinto il doppio. In sé un doppio di un torneo Grade 1 si può vincere anche con una buona dose di Fattore K (chi mi ama sa cosa intendo). Si arriva in fondo a questi tabelloni magari sfruttando dei walkover, la stanchezza o la malavoglia di qualche big e altre cose fortunose. Certo ci vuole anche del valore altrimenti in uno dei tre o quattro match qualche coppia ti può battere. C’è poco da fare: Frinzi e Forti e Jannaccone, come dicevo domenica scorsa, sono tre su quattro dei nostri under più forti: ad essere sinceri non hanno scampo nessuno di loro, come dice anche la classifica, con i migliori trenta/cinquanta, epperò come sempre la pallina è rotonda. Frinzi ha perso purtroppo stamattina da un qualificato aussie sebbene in tre set, e gli aussies ci sono là ovviamente in massa; laddove Jannaccone, opposto a tale Tajima tds n. 8 giapponese ha tirato fuori evidentemente una prestazione maiuscola perché avendo rimediato un 6-0 nel primo si è poi rimesso in carreggiata e ha veleggiato sicuro verso la vittoria. Postilla: chissà quanti di questi giocatori dei 64 verranno poi tra un mese o due in Europa a fare i nostri giovanili; forse non ne sentiremo più parlare. Gli AO junior sono così. Domani si vedrà anche Forti che sulla carta è spacciato contro Oliel tds 4, ma tenendo però presente il valore largamente indicativo e cioè poco attendibile del seeding.

Anche nel femminile questa sarà un’annata in cui i tornei Grade A e 1 e forse 2 saranno fuori dalla nostra portata, salvo il fattore K. La più emergente delle nostre, Piccinetti, ha evidentemente dato del filo da torcere alla Andreescu, che non è una qualsiasi, nel primo set, poi ha mollato: ma appunto 6-4 da una che è 29 ITF ed è anche già avanti in WTA fa ben sperare. Ecco: speriamo appunto se non altro nelle sconfitte onorevoli. Bene Pieri però che, opaca l’altra settimana, si è riscattata contro una colored molto carina, vista spesso sui rossi toscani, con passaporto norvegese, temibile perché, pur discontinua, ha anche battuto in passato la In-Albon, che, qui assente in Australia, raramente perde dalle più deboli: perentorio il risultato, e lasciati solo 5 giochi alla norvegesina. Olsen che mi ricorda nel portare i colpi, molto vellutati e tranquilli, Verena Hofer prima versione (sarà anche per gli occhiali). Pieri che domani o al II turno si scontra contro la tds n. 2 Johnson, da lei battuta, se non erro (non erro, ho controllato), due volte su due: sennonché Johnson è progredita assai di più in questi ultimi mesi. Due ossi duri hanno Bilardo e Viviani: la prima contro la vecchia conoscenza Burrage, non imbattibile ma anche lei miglioratissima; la seconda contro Wang n. 45. L’importante fra qualche ora è non essere scesi da sette a due!

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