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Fed Cup: i “se” e i “ma”

by Franco Marucci

schmiedlovaPrimo “ma”, non riguardante la Fed Cup: “ma” intanto Berrettini bissa il suo primo successo in un ITF svizzero 25 mila. Quatto quatto, lontano dai bagliori e dai clamori. Oserei dire che ormai Berrettini è spalla a spalla con i più strombazzati e reclamizzati coetanei: dico Donati, Napolitano, Quinzi (!?) ecc. Mi piacerebbe vedere il risultato di un derby. È successo così anche nelle girls: delle reginette 96 quattro o cinque sono affondate in mezzo al mare (non sarebbe carino fare i nomi) ed è emersa chi non ti aspettavi, Cenerentola Paolini. Quanto a Berrettini si è astenuto dalla trasferta australiana laddove alcuni dei sopra nominati hanno nuotato fin là tornando a casa con il classico boomerang. Beninteso: apprezzerei l’opinione contraria, che nel tennis ci vuole fegato, e saremmo qui a fregarci le mani se Napolitano fosse entrato in main draw e avesse fatto un figurone. Come si sa i Grand Slams premiano spesso gli audaci, ed essendo i tabelloni da 128 se hai il fattore K dalla tua ti può anche capitare una schiappa al primo turno, o un big fuori forma.

“Ma” torniamo a noi. Il primo “se” riguarda le assenti nella nostra formazione di Fed Cup. O meglio c’è anche un “ma”. “Ma” Sara Errani non era da schierare. Passi il primo giorno, ma metterla in campo a 24 ore anzi meno dopo tre set tirati e con un infortunio non rimarginato mi è sembrato un azzardo. La gaffe del suo allenatore in intervista preliminare la dice lunga: Sara bisogna che chiuda il match nel minor tempo possibile nelle condizioni in cui si trova. Già, ma secondo “ma”: ma chi mettere allora in campo? Chissà che razza di critiche pioverebbero ora sulla Garbin se avesse schierato Trevisan o Paolini contro Hantuchova, e avessero rimediato la stessa batosta.

Il problema mi pare un altro: Vinci e Giorgi non si possono regalare alle avversarie vista la penuria tennistica italiana in questo momento. Azzardo che l’una e l’altra avrebbero battuto la Hantuchova. Come sempre le bizze dei giocatori si risolvono a tarallucci e vino (vedi Bolelli) e nel prossimo match Fed Cup giurerei che Giorgi sarà regolarmente in campo. Fare oggi i moralisti per piccole marachelle non serve a niente.

Postilla ultima tecnica. Schiavone attuale, 36 anni, nulla poteva contro Sramkova, vera rivelazione e come si suol dire “ne sentiremo riparlare”. O forse no. Anche un’ucraina fece anni fa faville e poi si è spenta: me ne sfugge il nome (no, eccolo: Tsurenko!). La Sramkova, e ne ho piacere, ha rivalutato il gioco piatto e anticipato che sembrava morto e improduttivo. Ha anche evidenziato i limiti del top spin o dello spin. Le arrotate della Schiavone non vellicavano nemmeno la Sramkova, e soprattutto finivano troppo corte e spente per l’avversaria che le incornava lasciando la Schiavone spessissimo ferma. L’ottimo Galimberti ha inquadrato benissimo a un certo momento la situazione: non serve giocare “carico”, o “carico” come stava giocando la Schiavone. Beninteso lo spin funziona eccome, ma devi essere Nadal e giocare con una impugnatura giratissima e piazzare quasi sempre la palla supercarica di spin nei pressi della riga: e con la Sramkova di ieri non è neanche detto che funzioni! Ovvio che la slovacca ha giocato due giorni in trance e magari se ne è risvegliata stamattina o vi è ancora beatamente immersa. Vero è anche a suo merito che qualche altra ci prova a giocare di percentuali, ma il più delle volte rimanendo con le pive nel sacco.

“Ma” rimane il fatto: la squadra di Fed Cup, e il movimento tennistico femminile italiano, sono da ricostruire. Giubilata e incensata la Schiavone, messa a riposo la Errani, rimarrebbe la Knapp: lei stessa “rotta” da tempo, e ormai trentenne. Varrebbe la pena? Dietro è imminente la convocazione della Samsonova, una Sramkova in formato minore, soprattutto perché ha meno potenza devastante e su dieci vincenti tentati ne mette fuori sette. La Stefanini non ha (ancora?) il gioco che serve in WTA. Dietro si apre una voragine, fino alle 2000 e alle 2002-3.

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1 comment

TC 14 Febbraio 2017 - 22:20

Cercando qualcosa sulla mitica Brianti che sta giocando il 15k a Bergamo, mi sono imbattuto in questa bella intervista: non che dica nulla di rivoluzionario, ma è sempre interessante sentire cosa dice una “vecchietta” che sa molto bene che cosa è il tennis.

http://www.spaziotennis.com/interv/alberta-brianti-ho-ancora-voglia-di-ricominciare/41920

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