Imperdonabile da parte mia aver indicato ieri tre e non quattro fausti eventi relativi alle nostre girls: la finale raggiunta da Camilla Rosatello al 15 mila di Amiens “clay indoors” poteva e doveva “gerarchicamente” stare addirittura al primo o in ogni caso al secondo posto! E a maggior ragione perché la Rosatello ha già vinto anche il doppio in coppia con la Stokke, vecchia conoscenza del sottoscritto, e ragazza norvegese ma con gli occhi a mandorla che tre anni fa a Prato perse la finale contro una oggi desaparecida, la Parazinskaite. Mi cospargo il capo di cenere. Tanto più che ebbi già anni fa una tiratina di orecchie da una persona dell’entourage della Rosatello avendo io troppo accentuato la superiorità della Konjuh che al torneo giovanile di Firenze strapazzò obiettivamente Camilla, al che io esclamai: non è la Rosatello che gioca male, ma è questa sconosciuta croata che non solo vince a mani basse il torneo ma farà sicuramente strada: una delle numerose mie profezie che si sono avverate.
Tornando a noi io stimo Camilla come giocatrice seria e tenace, che gioca anche un buon tennis e ha dei bei colpi. A proposito: le Martine, che formano un bel partito in termini numerici, stanno perdendo voti rispetto alle Camille, e un’altra Camilla, la Scala, sta al momento giocando anche lei una finale a Hammamet, dove, dopo aver preso una bella paura nel primo set, e trovandosi 4-1 a favore ed essendo rimontata sino a 4-3 nel secondo, ha poi impattato vincendo il set per 6-3 e si gioca ora il terzo; Camilla è avanti ma insomma il match ahimè mi pare aperto.
La dimenticanza deriva dal fatto che la Rosatello ha praticamente saltato il giovanile e si è subito buttata dai sedici anni in avanti sull’ITF Pro: lo ha fatto con risultati disastrosi anche la Costanza Pera, la cui programmazione ho spesso “violentemente” criticato essendo io da sempre a favore di un impegno misto, un po’ sul giovanile e un po’ sull’ITF 10 e ora 15 mila. Col risultato che la Pera stessa, una bella promessa a suo tempo, si trova ora a 19 anni… né carne né pesce e il suo palmarés è zero.
Quanto a Camilla Rosatello è ora 327, che è un ranking, più o meno best, ottenuto alla età di 22 anni tra poco compiuti. Come ovvio ci vuole un cambio di passo immediato se la ragazza vuole cercare di progredire verso un ranking più alto e vuole uscire dalle sabbie mobili dei 15 mila ITF. Su questa metafora tornerò magari in altri post. In questo torneo di Amiens nomi grossi non ce n’erano come naturale e la prima tds, che ha subito perso, era 277 WTA. La finale è oggi pomeriggio e azzardo che la Rosatello farà un sol boccone della francese sua avversaria.
Chiudo con un’altra piccola ammenda, mentre la Scala è 3-1 sopra al terzo ma senza dare l’idea di avere ucciso il match. Dovrei esclamare: la Cocciaretto is back! Eccola al torneo svedese vinto ieri dalla Rossi, e non già come una che “per lungo silenzio parea fioca”. Un anno e mezzo di inattività agonistica di solito si paga, ma la Cocciaretto ha superato bene e anzi benissimo un turno per poi cadere, ma di pochissimo, con quella turca che sembrava minacciosa, la Akbas, e che invece è crollata con la Rossi. La quale Rossi ora come ora, sempre perdente con la Cocciaretto in anni passati, le è diventata (temporaneamente?) superiore. Ma il punto è che il movimento nazionale ha bisogno di una Cocciaretto pienamente recuperata. Intanto la Scala ha fatto il bis! 6-1 al terzo.