È servito nel primo senso: che da oggi si troveranno qui post dettagliati e analitici, finalmente scritti in loco e de visu, sull’andamento del torneo; se è servito e a chi è servito il torneo fiorentino lo si vedrà lunedì di Pasquetta dopo le finali. Io per conto mio ho già messo i nomi dei vincitori in una busta, ma scaramanticamente non li rivelo…
Dunque oggi primo giorno di qualificazioni, e solo un turno dei tre per boys e girls a causa di un incontro contemporaneo casalingo di Serie A del CT Firenze che ha tenuto occupati un paio di campi: domani sarà la giornata campale che laureerà i qualificati in main draw dopo un doppio turno. Una occhiata ai due tabelloni qualificazione ingenerava ieri sera qualche disappunto. In larga parte gli iscritti sono giocatori e giocatrici senza classifica junior, e al 90% italiani e dunque molti sono stati i derby, ma poi si è finito per vedere ugualmente degli incontri tirati, interessanti e anche ricchi di buon gioco. I nomi che destavano curiosità erano anche di omonimi o quasi omonimi. Per esempio subito alle nove giocava un certo Chiaratti a cui si possono togliere solo due lettere dal cognome e diventa Caratti. Ma è mancino, alto alto, e tira il rovescio a due mani, e poi ha perso. Sempre alle nove giocava, e ha vinto, un Samuele Pieri toscano ma non parente delle due sorelle lucchesi. Altra curiosità: Harriet Hamilton è italianissima e parla solo italiano o forse torinese, e ha giocato un match di enorme grinta e di vero sfinimento con una forte slovacca pur soccombendo; Alessandra Mazzola, pure italiana, invece parla chissà perché solo francese, e ha vinto facile, e sarà un osso duro, a mio avviso, anche in main draw se vi accede.
Venendo al sodo la giornata è stata ugualmente frastornante sia per il sole già molto caldo, sia per il numero ugualmente altissimo di match, sia per… la mancanza di sedie a bordo campo da dove seguire il gioco da vicino con cognizione di causa. I campi 8 e 9 hanno un corridoio strettissimo fra l’uno e l’altro, subito occupato da genitori e allenatori, e il campo 6 è fra il 5 e il 7 e quanto accade si deve indovinare. Proprio per questo ho fatto per buona parte della mattinata l’andirivieni fra i campi, ma dalle 12 in avanti ho preferito assicurarmi una sedia e un buon punto di osservazione fra i campi 8 e 9 dove si svolgevano gli incontri per me più interessanti. Riferirò così solo di due di questi match in analitico: quello perso da Michelle Zanatta e quello vinto da Lisa Pigato.
A volo di uccello, e sempre tenuto conto che si tratta solo del primo turno: nei boys tutti ormai giocano allo stesso modo, stesse impugnature, stesse rotazioni, stessi impatti e stessi moduli di gioco; il 90% è di ragazzi alti come minimo uno e ottanta e anche oltre. Tennis atletico e di spinta. Vince chi tiene la palla dentro un colpo più dell’altro. Ma tutti tirano a mille e nessuno rimette. Nelle girls invece le differenze si vedono e come, di fisico, di tattica e di colpi. Dei boys che ho visto direttamente ricordo il tenace Vatteroni, il dotatissimo Potenza, però perdente, l’altrettanto dotato Inserra… ma metà degli incontri maschili non li ho seguiti e riferirei solo dei puri tabellini. A domani maggiori dettagli.
Nelle girls: buone prove di Tagliente e di Amendola, piccola ma compatta ed esplosiva, che a me ha ricordato l’impronta di Beatrice Lombardo. Barbara Dessolis dovrebbe essere una sarda di Cagliari, e comunque ha estromesso la più quotata Caterina Stella: ha il fisico ancora da baby e può apparire naïve fuori dal campo, una specie di graziosa bambolina. In campo non molla un punto, tiene la testa a posto e macina gioco. In serata un bel match sul centrale divenuto libero tra Mariani e Scara si è risolto a favore della prima: quanto gioca bene la Mariani, ma non da meno è questa Scara che sembra più anziana anche tennisticamente, eppure è del 2000.
Salvo risultati dell’ultima ora tutte le tds girls sono risultate vincitrici, salvo la tds n. 2 Martina Biagianti: la sua sconfitta per mano di Lisa Pigato, che poteva anche essere nell’aria, e non ci crederete ma avevo previsto, è la sorpresa di giornata. Ne riferisco. Biagianti è fra le più quotate nostre 2001 ma Pigato come si sa è uno o due anni avanti, e cioè competitiva, lei quattordicenne, con le sedici-diciassettenni. La vedevo dal vivo per la prima volta. L’impressione che se ne riceve via via è di una giocatrice che non guadagnerà molti cm di altezza in futuro, che ha però già un fisico proporzionato da giocatrice adulta; mai farà sfracelli, epperò denota una calma olimpica in campo; non ha esplosività – ma chi ce l’ha delle nostre? –; è una giocatrice molto vincente; ha notevole intelligenza tattica e già molta maturità; deve assolutamente migliorare il servizio. Ma anche la Biagianti lo ha deficitario, e ne cambierei subito la impostazione prima che sia troppo tardi. Pigato poteva vincere anche in due set dacché la Biagianti aveva più vincenti ma andava a fiammate e sprazzi, cioè discontinua. Ambedue perdevano a ripetizione il servizio ma Pigato o faceva alla lunga sbagliare l’avversaria o più raramente chiudeva lei per prima. Perso il primo la Biagianti reagiva nel secondo e complice un calo di Pigato faceva suo il set. Pigato si issava nel terzo a 3 a 0 ma faceva rientrare in partita l’avversaria, cosicché sempre perdendo i servizi, e in clima di grande equilibrio, si arrivava a 5 pari. Più fredda, Pigato sul 6-5 metteva a segno il secondo match point.
Due anni fa presentai Michelle Zanatta su questo sito e ne raccontai la storia: il post è tuttora visitato. Anche lei quattordicenne nel 2015, fece il doppio con sua maestà Kaja Juvan. Poi due anni di stop. La biondissima oggi ha perso da una ucraina piuttosto cicciotta ma regalando il match (4-6 6-0 7-6). In sintesi: Michelle deve fare palestra per migliorare, e non di poco, la mobilità; ha un back di rovescio del tutto indecente di difesa e di attesa; deve abbassare la percentuale dei gratuiti. La prima di servizio è una notevole castagna, eccezione fra le italiane, ma la seconda è insicura (oggi una quindicina di doppi falli). Se fatta giocare da fermo il diritto è esso pure notevole. Due anni di stop si fanno sentire, ma la ragazza pare seria, motivata, e anche ironica. Comunque Michelle un trofeo lo ha già vinto, quello di Miss Torneo, almeno in qualificazioni.