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Torneo girls già orfano

by Franco Marucci

Mentre a Firenze i big del torneo Boys sono ancora fermi ai box e scenderanno in campo domani, tutti giocati i sedicesimi del femminile: e fioccano le prime sorprese con la caduta niente di meno, e all’esordio, della tds 1 Francesca Jones; ma cade pure con rammarico Lisa Piccinetti, tds n. 5. Il torneo è in qualche modo orfano anche perché perde Matilde Mariani e Lisa Pigato, ambedue eliminate, benché acquisti una figlia adottiva in Aurora Zantedeschi. Ma non è tutto. Se avete pazienza racconto la giornata dal primo mattino alla chiusura di tutti i singoli boys e girls.

Che la Jones potesse perdere, non ci crederete, lo avevo previsto o meglio preventivato: il suo nome decisamente does not ring a bell come dicono i suoi connazionali, e non ricorderei recenti exploits da parte di lei ai tornei che contano. Mi dicevo che la sua classifica è gonfiata o non veritiera. La rossa orsacchiotta britannica cacciava parecchi urli e si gasava sul centralino subito al primo incontro mattutino, ma la deliziosa filiforme danese Tauson, solo quindicenne, pur non facendo nulla di eccezionale (non è insomma Tyson) i punti li metteva a segno lei. Credevo andato il primo set a favore della Tauson e intanto mi spostavo sul corridoio tra il campo 8 e il 9 dove a destra Marson, opposto a un belga, dava spettacolo esibendo un tennis classico e tornito raramente esibito dai coetanei italiani. Con un flash forward rivelo però che Marson, non so come, pur avendo vinto facile il primo e avendo apparentemente il vento in poppa, è poi andato alla deriva nel secondo e lottato ma perso il match al tie-break del terzo. L’incontro mi sembrava largamente alla sua portata.

Sulla sinistra Matilde Mariani lottava con la consueta eleganza, finezza e leggerezza di danza contro Aurora Zantedeschi: avrebbe poi perso 6-3 6-0 ed era prevedibile anche questo esito. Sennonché, dispiaciuto perché Matilde debba lasciare il torneo, ho scoperto nella Zantedeschi una giocatrice da adottare. Che dico: da infatuarsi. Qualcuno me ne aveva parlato molto bene tempo fa, ma credevo per motivi campanilistici. Oggi vedendola all’opera per la prima volta, ho riscorso mentalmente l’elenco delle nostre under 18 e non trovo, se non Federica Rossi, chi abbia lo stesso braccio e lo stesso repertorio di bei colpi della Zantedeschi: dico la facilità, la scorrevolezza, la qualità e anche il peso del suo tennis. Costei, classe 2000, “sa fare tutto” come si dice con frase abusata: servizio bello pieno dopo piegamento del corpo e rilascio su lancio alto, ottima seconda carica, diritto e rovescio impattati benissimo e anticipati con ricerca costante del punto, soprattutto gioco a rete eccellente, con smash tirato da uomo anche in elevazione. Smorzata? Anche quella. Poche girls ho visto tentare e tenere in campo la veronica come la Zantedeschi. Allora? Il mistero è dove si sia nascosta la Zantedeschi dai quattordici anni sino ad oggi: il suo nome figurava sinora solo negli inutili campionati nazionali di categoria. Ora, la Zantedeschi ha guadagnato di recente in un batter d’occhio un migliaio di posti nel ranking junior, ma per combinare qualcosa di importante la strada è ancora lunga, e non si sa. Il suo tallone di Achille è la mobilità, avendo una corporatura massiccia: un conto è tirare da fermo, un altro dovendo andare a cercare la palla. Inoltre deve limitare i gratuiti e le ingenuità. Sono curioso: vedremo cosa saprà fare nel prosieguo, già domani o venerdì avrà la Matusova, che manca poco la Peoni la faceva fuori. Sempre nella prima fascia oraria oggi bene Mazza che avanza fra i boys e bene Ortenzi su Ingarao: il picciotto, l’altro anno molto simpatico e guascone, adesso vuole strafare e non è più simpatico, e non so come non abbia preso un warning o un penalty point per lancio ripetuto di racchetta e gazzarre varie.

Ma intorno alle 11 incombeva sul campo 5 Bilardo-Pigato. Pigato ha fatto anche più di quello che sulla carta il match faceva prevedere: esce per 6-4 6-1. Il tema della partita è che Pigato veniva subito ributtata indietro due o tre metri oltre la riga dal diritto mancino profondo e carichissimo di spin di Bilardo, che si procurava anche vari punti, come logico, con la smorzata. E in un batter d’occhio Pigato era sotto 3-0. Logico anche che la Pigato, nei pochi casi in cui la Bilardo accorciava, cercasse con troppa fretta il vincente prendendosi dei rischi senza fare sempre punto. Bene che abbia poi fatto un rimontina nel primo set, benché abbia poi mollato di schianto nel secondo. Comunque sia niente… petardi in questo incontro, molto mogio e moscio. Il tempo gioca a favore della Pigato e questo torneo battesimale è stato per lei molto ma molto positivo. Saluti e arrivederci all’anno prossimo. Nel frattempo Alice Amendola, anche lei positivissima da 4 match incluse le qualificazioni, si sbarazzava della slovacca Novak, e la Traversi veniva a capo della Mazzola, lucky loser, in tre set. Sul centralino si era intanto consumata e conclusa la sconfitta della Jones, ma il brutto era che Piccinetti era sotto 6-1 e anche il secondo non prometteva nulla di buono. La ragazza caracollava in campo anche più del dovuto, e scuoteva la testa, anche se la sua apparente malinconia fa parte del suo carattere. Aveva fatto bene qui l’anno scorso. La svizzera Ganz ha finito per domare le velleità residue della nostra e chiudere il match a 7-5. Non sta giocando bene la Piccinetti.

Frattanto sul centrale quel gran giocatorino che è Inserra (bel rovescio a una mano e gran gambe) aveva la meglio su De Beer, rappresentante (che strano!) delle incantevoli isole Mauritius (ma è bianco bianco). E si attendeva l’esordio di Tatiana opposta a una bosniaca Berberovic dal tipico fisico slavo, bacino alto e braccia e leve lunghe. Tatiana non ha deluso, e ha vinto sul velluto 6-3 6-1. Poteva finire con un doppio 6-1 se sul 4-1 primo set la nostra non avesse avuto un piccolo black out. Molti si chiedono tuttora come faccia Tatiana a vincere con un gioco così innocuo, a volte corto, con quasi assente pesantezza di palla, e senza rotazioni, contro certe giocatrici alte e statuarie che tirano anche 30-40 km all’ora più di lei. C’è da dire, rispondendo, che Tatiana possiede come poche un gran gioco di difesa e che sa passare dal punto quasi chiuso a favore dell’avversaria a una situazione favorevole e di offesa – e il punto, va a finire, lo chiude lei. Inoltre Tatiana gioca molto sul fattore sorpresa: a tennis come è noto si gioca meglio di opposizione, e le palle senza peso, e senza lift, e corte, da giocare e da attaccare in avanzamento da sotto la rete sono molto pericolose e spesso un boomerang. Berberovic, che a tratti sbracciava benissimo e chiudeva in maniera imprendibile, sempre più spesso andava fuori misura su queste palle e metteva in rete o fuori di metri. Chiaro che quando Tatiana trova chi gestisce bene queste situazioni fatica o perde. Tatiana, per concludere, non ha mai fatto bene a Firenze: spesso ha perso al primo turno, ad esempio in anni passati con Cristian e Schmiedlova; ha anche perso da Juvan e da Molinaro molto presto. Saltata la tds 1 che sia questo l’anno buono?

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