Due le riflessioni da farsi su quanto sta accadendo a Prato sino a oggi: a) le solite “punte” del nostro schieramento denotano un po’ di usura, e qualche nome nuovo affiora, benché il torneo sia debole e i due nostri migliori boys attuali e migliori girls (addirittura tre) non siano iscritti e iscritte; b) un discorsetto meriterebbe il fatto che molti asiatici, sudamericani e americani stessi hanno, come nel pugilato d’antan, rankings loro particolari e validi per il loro emisfero o continente ma non nel nostro, e lo testimonia il fatto che o non vanno molto avanti nei tabelloni europei, e addirittura rimediano batoste imbarazzanti da giocatori largamente inferiori sulla carta. A parte come ovvio eccezioni, cioè veri e vere top 15/20/30.
Partiamo infatti dal tabellone maschile, dove la delusione che del resto era nell’aria riguarda tre nostri 1999 piuttosto quotati finora: in ordine di… grandezza di delusione Frinzi, Jannaccone e Ramazzotti. Il primo è in rottura prolungata e non vince un match importante da parecchio; il secondo fa faville ai primi turni ma cade al primo serio ostacolo. Ramazzotti è purtroppo l’ombra di se stesso e di quel giocatore che da quattordicenne e da sedicenne sterminava praticamente ogni avversario europeo.
A dimostrazione di quanto dico Frinzi ha perso da Marson, coetaneo, e giocatore molto classico che sta indubbiamente facendo molto bene di recente, ma non un fenomeno: match vinto al filo di lana peraltro, in due set tirati. Marson se la dovrà vedere domani nei quarti con un altro italiano, dal nome di Jannik Sinner, di cui a me mancano tutti i connotati: il cognome è tedesco/inglese (“peccatore” in quest’ultima lingua), e il nome evoca lapalissianamente un omen, Yannick Noah, e c’è da giurare che i genitori glielo abbiano messo proprio per quello, così come una miriade di giovani giocatrici (ci avete mai pensato?) si chiamano Martina. Sinner è la sorpresa italiana di questo torneo: ha appunto eliminato Ramazzotti e in una specie di rapporto… qualità/prezzo, e cioè classifica/millesimo, Sinner non è affatto male e, anche a occhi chiusi, lascia ben sperare: classe 2001 infatti, e ranking 573. Comunque il match Sinner-Marson di domani ci assicura un semifinalista in un torneo come quello di Prato che spesso ha lanciato buoni giocatori e ha presentato delle “scoperte”. Il rapporto ranking/millesimo è ancora più favorevole nel caso di Giulio Zeppieri, che il vostro cronista ha spesso elogiato e da qualche torneo si comporta assai bene (dico Zeppieri, non io): è infatti lui pure un 2001 ed è 257 del ranking. Oggi ha spazzato via il reclamizzato Park coreano e potrebbe avere un match non impossibile contro Sridhar, USA e tds n. 10.
Nel femminile Cocciaretto, battuta Sacco sia pure di misura, incoccia in Vismane, replica della semifinale di Salso, e proprio perciò Cocciaretto potrebbe anche creare qualche problemino alla vincitrice annunciata del torneo, cioè Vismane stessa. Anche su Peoni mi sono spesso esposto in queste pagine con apprezzamenti lusinghieri, e prima del noto infortunio la giocatrice di Sarzana era la nostra migliore 2000. Ma Peoni sta in verità bruciando le tappe del suo rientro, e già a Firenze fece partita pari con la Matusova, che in semi causò anche qualche tremolio niente di meno che a Tatiana Pieri. Oggi ha vinto un bel match contro pronostico opposta alla Maffei, altra speranziella per ora fioca fioca. Purtroppo Peoni va domani contro Molinaro, una coetanea che è in carriera da parecchio, lussemburghese nonostante il nome, e cioè figlia di un emigrato italiano lassù, e giocatrice notoriamente ammazza-italiane (a Firenze 2016 eliminò Pieri, again). Ma mai dire mai. Vincesse avrebbe in semi Cocciaretto o Vismane.
Per chiudere buone nuove anche dalla splendida, fascinosa Isa di Russia qui in foto. Chi mi legge sa che la seguo da tanto tempo e che ogni volta debbo rammaricarmi che avendo lei bellissimi colpi mancini alla fin fine le partite finisca per perderle. Isa ha cambiato tutto o molto del suo entourage tennistico ed è in ripresa. Magari le manca e le mancherà sempre quella dote tennistica precipua che è la cattiveria. Così come le manca la freddezza nei momenti decisivi del match. Teoricamente domani contro la tds n. 5, russa, e cioè in qualche modo sua connazionale, dovrebbe perdere, ma incrociamo come d’uso le dita. Non è finita: Cappelletti ha stritolato la baby croata 2003 Krnazaric, e anche lei non ha un match impossibile contro Sato giapponese, che ha sudato le sette camicie contro una italiana che, anche lei, a me piace molto, Chiara Bordo.