Qualche nota sulla seconda giornata di qualificazioni e due righe sul primo turno del main draw, attualmente ancora in corso. Purtroppo ieri ho assistito solo a due mezzi incontri al pomeriggio, causa impegni di forza maggiore; oggi neanche a uno, causa stessi impegni.
In particolare, ho visto il primo set del terzo turno di qualificazione tra Helene Pellicano e Borbora Matusova, vinto da quest’ultima per 6-3, che poi ha fatto suo anche il secondo parziale con lo stesso risultato. Le due ragazze hanno un tennis incredibilmente simile e, devo dirlo, un poco monocorde. Mi concentro in particolare sulla Pellicano, visto che nello scorso articolo mi chiedevo come si sarebbe comportata di fronte a un’avversaria di maggior valore della Cioffi: eccomi accontentato. Confermo che la ragazza è forte e fa tutto bene; ieri è stata efficace anche di rovescio. I colpi sono profondi e precisi e la palla è colpita bella piena. Certo che da lei non c’è modo di vedere una variazione: tira tutto a 20 cm dalla riga di fondo, e basta. Tutto ciò che precede vale anche per la sua avversaria, che forse ha una palla leggermente più pesante della Pellicano e ogni tanto, ma proprio ogni tanto, ha provato una palla corta con risultati dubbi. Il gioco delle due era così speculare in tutti gli aspetti che il set è stato equilibratissimo: praticamente tutti (se non tutti) i game si sono conclusi ai vantaggi, che peraltro ogni volta si dilungavano parecchio; la Matusova si è portata avanti per 4-1; la Pellicano ha recuperato fino a 4-3 e la slovacca ha vinto poi i due game successivi. Forse il set è stato deciso da qualche gratuito di troppo della Pellicano.
Da questo incontro onestamente non memorabile, in quanto veramente monotono, mi ha salvato l’inizio di un altro incontro di ben maggiore interesse: quello tra Elizabeth Mandlik, il nuovo amore di Tommy Hemp e, ora lo so ufficialmente, figlia di HANA MANDLIKOVA, e l’”oggetto misterioso” delle quali: la croata Krznaric. Cominciamo da quest’ultima: è veramente forte. Fisicamente è una macchina da guerra e colpisce tutto a 100 (non a 1000 perché ha appena compiuto 14 anni, ma mi sa che le avversarie beneficeranno ancora per poco di questo gap di potenza); per tonicità e atletismo spiccato mi ricorda la Schiavone, anche se ha un gioco molto più… “brutale”, per lo più basato sul tentativo di sfondare l’avversaria da fondocampo. Per il resto confermo l’impressione di ieri: è leggermente più fallosa di dritto che di rovescio, e di nuovo ha sbagliato sulle palle alte e senza peso giocate dalla New Beloved One (così il collega Hemp chiama la Mandlik). Ha anche mostrato un gran carattere, riuscendo a riaprire un match che dopo il primo set sembrava chiuso. Passiamo ora alla New Beloved One, nel cui gioco ho individuato nuovi aspetti; ma prima una precisazione: il collega Hemp ha intervistato la mattina di ieri il suo allenatore (troverete a breve il video dell’intervista sulla sezione video della pagina facebook di Tennisunderworld) che tra le varie ha raccontato che la ragazzina attraversa un momento di poca sicurezza, con la conseguenza che serve piano e scende poco a rete: la situazione è peggiorata al Santa Croce, in quanto è riuscita a perdere una partita in cui conduceva il set decisivo – non so se il secondo o il terzo – di vari game (a memoria 5-1), essendosi divorata molti match points. La partita è cominciata tutta a favore della Krznaric, che si è portata avanti per 3-0 (doppio break se non sbaglio). La Mandlik mostrava il suo tennis elegante, ma era un po’ timida ed è stata messa sotto dalla maggiore esuberanza della croata. Poi, la New Beloved One ha capito che qualcosa doveva fare per non rimediare una figuraccia; ha cominciato a giocare molto più aggressiva, ma anche a tirare tutti i colpi diversi per frenare la foga dell’avversaria, allungando, accorciando e variando le rotazioni, inducendo la più giovane croata all’errore. Così facendo la Mandlik è riuscita a portarsi sul 5-4 in suo favore per poi vincere il set 7-5. Il lato che però mi ha sorpreso di più è che nei momenti di difficoltà l’americana ha effettivamente tirato fuori il servizio elogiato dall’allenatore: questo colpo, considerata la “bassezza” e gracilità della ragazza, è straordinariamente potente: ha fatto 2 o 3 aces e ha tirato più di un servizio vincente: erano tutte palle ben piazzate (spesso nell’angolo centrale) ma anche belle forti e servite, a differenza di quello che faceva il giorno prima, completamente piatte. Per fare un esempio: a un certo punto la N.B.O. ha servito al corpo della Krznaric, che ha steccato la risposta e ha spedito la palla due, se non tre campi più in là: un po’ ne avrà messo la croata, ma certo la palla dell’americana era già veloce di suo. Nonostante l’allenatore abbia confermato, a domanda posta durante l’intervista, che la Mandlik è dotata di ottima mano, a rete si è vista poco è ha fatto disastri: ha tirato un facile smash fuori di una spanna e ha affondato in rete una volée alta di dritto che era molto banale. Io credo all’opinione dell’allenatore, anche perché una ragazza che colpisce la palla come la Mandlik non può non sapere giocare di volo; evidentemente gli errori sono stati causati dall’insicurezza di cui mi ha accennato. Nel secondo set la Mandlik si è portata subito avanti per 2-0 e qui pensavo che la partita fosse terminata, anche perché la più giovane croata non mi pareva avere armi per efficaci per rispondere alle variazioni dell’avversaria: continuava a sfogare la sua “violenza”, finendo troppe volte fuori giri. In qualche modo, invece, Krznaric si è riportata sul 2-2, non pensando neanche un attimo di mollare e approfittando di un passaggio a vuoto della Mandlik. A questo punto, sul campo di fronte a quello della partita, è iniziato l’allenamento della Swiatek a cui, seppur a malincuore, ho voluto almeno in parte assistere; subito dopo, è iniziato l’allenamento della Juvan, che si è tenuto sul campo appena accanto a quello del match. Ho quindi guardato il finale di partita a spizzichi e bocconi dal campo della Juvan e non so raccontare l’esatta evoluzione del match; ma in fondo quello che volevo vedere lo avevo visto, e mi sarebbe spiaciuto non vedere allenarsi le due ragazze che, se non arriveranno almeno in semifinale, potrei non rivedere più, almeno sul circuito giovanile.
Qualche risultato del primo giorno del main draw: la Pieri batte nettamente la Hontama 6-3 6-3: pur se il gap di classifica tra le due è elevato (a favore della giapponese), la vittoria della toscana non mi ha sorpreso, conoscendo il gioco della Hontama (vabbè, Tommy Hemp sono io, ma suppongo si fosse capito). Grande sorpresa e giubilo per la vittoria della Biagianti sulla quotata Rakhimova, vincitrice anche di Grades 1; cede (parrebbe con onore) la Delai 6-2 6-4 contro la testa di serie numero 7, Osorio Serrano, e cede con grandissimo onore Federica Rossi contro Taylor Johnson, TDS n. 4, per 7-5 7-5. La Rossi, tra l’altro, nel secondo set era sotto 5-2, momento in cui l’ho data per sconfitta e ho chiuso il live score: evidentemente l’ho sottovalutata. Tra le big, si schianta subito la Pervushina perdendo 6-0 il terzo set contro l’americana Bolton (che non conosco ma ha un ranking buono); inaspettatamente fatica la Swiatek, vincendo 6-4 al terzo contro la Chen. Come al solito i boys non li tratto per personale disinteresse (mi spiace…): vorrei però menzionare la prestazione maiuscola di Sinner, che vende cara la pelle contro la Tds n. 3, l’israeliano Oliel perdendo per 6-4 7-6. Avanzano anche Forti e, a sorpresa, Alberto Fossati che ha battuto, pensate un po’, il figlio di… HANA MANDLIKOVA.
3 comments
Tommy, oggi ho assistito all’incontro della tua N.B.O. contro la mia O.B.O., beh ha vinto la mia intanto, tiè. Al di là della differenza di età, il gap tra le due però non era poi così elevato, penso che una Mandlik al 100% delle sue possibilità avrebbe impensierito Federica fino all’ultimo punto. Ma non è stato così perché l’americana a livello mentale ha molto da lavorare, probabilmente non è in fiducia come sottolineavi e sul 2-1 del tie-break ha preso un warning per coaching, colpevole il suo allenatore chiaccherone, che l’ha mandata completamente nel pallone per una ventina di minuti, non contenti appena si stava riprendendo il referee è entrato in campo e le ha comunicato -non ho capito cosa- riguardo al warning, di nuovo nel pallone ha perso a 0 il servizio successivo. Quindi vabbè è andata così. Bilardo solida quel tanto che basta, ma comunque fallosa, ha regalato punti qua e là tenendo in partita l’americana. Il potenziale rimane comunque, per me.
Ho visto poi Pieri, bellissima partita, ha giocato proprio bene, ha disinnescato come nulla fosse una russa per nulla scarsa che tirava sassate notevoli, con anche qualche vincente pregevole da ambo le parti.
Infine bella partita tra l’argentino Geller e l’australiano Popyrin, una gran lotta. Non ho visto altro.
Lukas, circa la Pieri, Tatiana sta giocando in questo momento il suo miglior tennis in carriera e i risultati lo dimostrano. Oltre ad aver vinto un torneo, ha perso di un niente contro la Zavatska in semi in Croazia, benché abbia poi inspiegabilmente perso di goleada, forse indisposta, contro la bellina, ma non ancora imbattibile Bencheikh in Francia. Non fa più nememno il doppio ed è focused. Oggi prova del fuoco contro l’americanina colored Osuigwe. Tom dice che la americana in allenamento fa paura: è solo quindicenne ma tira fortissimo. È anche n. 12 del ranking. I due match precedenti sono stati impressionanti come risultato. Quindi a rigor di logica c’è solo un pronostico possibile. E comunque… Come ovvio oggi tutte le girls sono impostate per diventare Serena o la Sharapova d’antan. E giocano tutte di pressione e di uno-due. Tatiana da parte sua ha, per quanto ho visto, uno dei migliori giochi di difesa in assoluto nel circuito junior: palla vellutata, morbida, alzata sul rovescio, in modo sistematico, e una ragnatela che sulle prime agevola le avversarie che sparano e a volte centrano il bersaglio ma anche possono finire fuori giri. Se poi accorciano ecco Tatiana che avanza e intasca, ma di precisione. Appunto tutto sta a vedere quale potenza hanno le avversarie, perché come ovvio esiste un limite di resistenza e ogni difesa crolla dopo quel limite, e quanto possono tener botta per tutto l’incontro. A volte chi di spada ferisce di spada perisce. Questa la mia idea, ma vorrei essere al Bonacossa a godermi il match.
Del resto, anche se non la ho mai vista giocare e la conosco solo per fama, da quello che so anche la mamma aveva qualche problema di tenuta mentale, che non le ha permesso di vincere ancora di più.