En plein polacco!

by Franco Marucci

Settimana questa che si chiude oggi che, per lo junior, era iniziata con neri nuvoloni e una vera e propria grandinata, ma che, se ci si accontenta, si è poi schiarita, e ci ha regalato oggi un doppio successo al torneo polacco Grade 2 Miedzynarodowy Turniej Juniorów o Puchar Slaska, e chi ne ha il coraggio provi a pronunciarne il nome.   Autori dell’impresa Monica Cappelletti e Lorenzo Musetti. Ma i successi azzurri non si fermano qui perché una quasi junior, e spiegherò perché la chiamo così, Jasmine Paolini, si è aggiudicata il Torneo 100 mila di Marsiglia, e come se non bastasse la rediviva Stefania Rubini, che ha in fondo solo 25 anni, ha sfiorato il successo in quello 60 mila di Brescia, perdendo dalla vincitrice Polona Hercog a cui ha sottratto il primo set: e dico poco. Cioè la Hercog, pur scesa di parecchio di recente, ha come best ranking la posizione n. 35, sebbene come ovvio nel 2011, quando sembrava destinata a diventare una top ten.

La prestazione degli junior azzurri a Parigi, per entrare in tema, è stata fra le più ridotte, negative e deludenti degli ultimi anni. Inutile nasconderlo. Francesco Forti ha perso da Gianni Ross, che beninteso è un ottimo giocatore e ha fatto strada nel torneo, benché forse con un punteggio troppo penalizzante. Frinzi non è nemmeno entrato in tabellone. Se pensiamo che sono entrambi 99 e che anche Jannaccone e Marson lo sono c’è attendersi un bel po’ di annate di vacche magre. Ma c‘è Musetti, non scoraggiamoci. Prima di parlarne va notato che solo Tatiana Pieri fra le girls ara ammessa al main draw e nessuna altra nostra poteva giocare le qualificazioni. Il livello internazionale dello junior girls azzurro è questo. E Tatiana ha fatto purtroppo il suo solito torneo sulle prime entusiasmante e poi di colpo sconcertante. Beninteso la vittoria, riacciuffatta per i capelli, contro Taylor Johnson è un bel risultato, ma rimarrà in eterno un mistero come Tatiana possa aver perso 6-0 6-1 in 35 minuti dalla In-Albon, giocatrice certo in grande ascesa, ma sempre vincitrice al filo di lana (e in due ore e passa di match) con Tatiana nei tre precedenti. Il conteggio dei punti alla fine è stato umiliante e faceva supporre varie classi di differenza. Sempre arbitrario fare proiezioni sulla base dei se e dei ma, ma anche se Tatiana avesse miracolosamente vinto avrebbe trovato disco rosso subito dopo, come ha dimostrato la sconfitta della svizzera – stesso punteggio, anzi 6-0 6-0 – contro la Swiatek. In altre parole il torneo junior girl di quest’anno è stato fra le migliori edizioni degli ultimi decenni: un torneo bellissimo, di livello tecnico superlativo, ed emozionante per i continui rovesciamenti di fronte che hanno colto in contropiede molti pronosticatori, che, come il sottoscritto, hanno sbagliato alla grande ripetutamente: da principio tutti dicevano Potapova, poi via via Anisimova e Swiatek o Andreescu; a un certo momento è uscita fuori la Paigina, poi si è fatta vedere la Rybakina, e alla fine sono cascate tutte e sapete come è andata. Un torneo che ha dimostrato ancora una volta la precocità dello junior femminile o dello junior femminile targato 2002. Da queste numerose quindicenni uscirà certamente una campionessa neanche fra tanto.

Parigi sarà un giro di boa, almeno nel senso che i nostri e le nostre 99 usciranno dalla scena dello junior, salvo Wimbledon magari e si getteranno nell’ITF Pro. Notavo oggi in privato che Monica Cappelletti finirà la carriera junior avendo intascato più tornei vinti di Pieri o di Bilardo. Per inciso là in Polonia ha vinto anche il doppio. Un premio alla costanza di una giocatrice seria e dotata che come si suol dire è in credito con la fortuna e ha patito anche quasi un anno di stop. Questo Grade 2 polacco annoverava tra l’altro giocatrici molto quotate delle seconde linee come Helmi, Nagy, Erjavec, Radisic, Tauson, e a dimostrazione del valore della vittoria va detto che Monica non era nemmeno testa di serie. Nemmeno lo era, testa di serie, Musetti, che, mal me ne incolga, avevo dato in ribasso da Santa Croce in avanti credendo che fosse un po’ stanco e calasse cronicamente alla distanza, di testa e di forze. Il range delle teste di serie andava da 88 a 143. Per Musetti un torneo in crescendo, perché dopo aver vinto il primo turno 6-1 al terzo non ha più perso un set e, altro buon segno, ha sconfitto in finale un altro azzurro assai ma assai interessante, Emiliano Maggioli classe 2001. Musetti che ha vinto alla distanza il duello con il coetaneo Svrcina, ovvero “lo sverginatore”, ritenuto da alcuni il migliore 2002 del mondo, con cui Musetti ha quasi sempre perso, ma che in questo torneo è stato battuto da chi poi Maggioli ha battuto: altre considerazioni che sarebbero incoraggianti se non lasciassero il tempo che trovano. Musetti ha insomma ha ricaricato le pile, e potrebbe, chissà, come desidera ardentemente, entrare nelle qualificazioni di Wimbledon.

Jasmine Paolini per finire è una quasi junior perché ha solo 20 anni ed è fisicamente minutissima, e più piccola di una Swiatek o di una Paigina. Delle “reginette del 96” di un tempo era la meno pronosticata. La sua ascesa di quest’anno solare ha dell’entusiasmante: si tratta di centinaia di posti in classifica conquistati a suon di risultati. Pare che domani sia n. 135 del ranking WTA. E insomma, con la penuria del tennis azzurro Women agli alti livelli, è una boccata di ossigeno.

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