In effetti, pur magari in assenza del fenomeno quali quelli che nel panorama del tennis professionale femminile ci hanno accompagnati negli ultimi 10 anni, qualche motivo di ottimismo per il futuro si può anche intravvedere. Nel momento in cui nel circuito pro pare che Robi Vinci ci stia lasciando (lo ha detto lei che non sente il tennis come priorità, non lo dico io), la Errani ha purtroppo problemi di altra natura, la Schiavo lotta, lotta, regala magie e spettacolo ma non ringiovanisce e la Giorgi arranca a stare nelle 100, a livello junior, invece, si vedono segnali che fanno ben sperare: non tanto per un singolo grande exploit ottenuto da una certa atleta, ma per una certa frequenza di risultati di varie italiane che, nei tornei di media fascia, come i gradi 2, ultimamente sempre più di frequente emergono.
Così, se un anno fa la qualificazione agli Australian Open della valida Samsonova veniva salutata con la prima pagina e un’intervista di un quarto d’ora su Ubitennis, in questa settimana facciamo manbassa di tornei sparsi in giro e, tutto sommato, anche gli U.S. Open sono iniziati bene per noi, considerando i traguardi cui è lecito sperare.
Mettiamo un po’ di ordine, cominciando dalla ragazza più giovane del gruppo: Melania Delai (2002). In questo mese, la Melania: si portata a casa un grado 4 in Slovenia senza perdere un set; la settimana dopo, sempre in Slovenia, è arrivata in semifinale a un altro grado 4; e questa settimana, pensate un po’, ce la ritroviamo in finale in un grado 2, avendo battuto, come avversaria più titolata nel suo percorso, la rumena Cadar. Di questa Cadar non so nulla; ma è comunque 2 anni più grande della Delai e vanta una classifica più che onorevole: 117a nel ranking ITF Junior. Se Melania perde domani, sarà una ulteriore dimostrazione che i miei articoli portano nero, ma chissene frega (anche per lei; il risultato di domani non determinerà comunque le sorti della sua carriera): dai risultati recentemente ottenuti parrebbe, ad ogni modo, che Melania un balzo in avanti lo abbia compiuto; e questo è l’importante.
Continuiamo con Giulia Peoni (2000). Come anche rilevato su altri siti da un amico, la Peoni, partendo dalle qualificazioni, ha vinto un grado 2 svoltosi in Ungheria battendo, tra le varie, la finalista dell’Avvenire dell’anno scorso, Denisa Hindova, stabilmente ormai nelle prime 50 posizioni dell’ITF Junior e una delle migliori tenniste nate nel 2002. Non soddisfatta, Giulia proverà a concedere il bis: in un altro grado 2 ungherese, di nuovo partita dalle qualificazioni, Giulia ha ottenuto un’altra finale, non avendo concesso per ora neanche un set alle avversarie; e anche in questo torneo, Giulia ha ottenuto uno scalpo di prestigio, essendo stata capace di battere, nei quarti di finale, la giovane maltese Helene Pellicano, di cui già tanto si è parlato su questo sito. Domani Giulia se la vedrà contro la Medvedeva, che personalmente non conosco ma mi riferiscono essere tennista molto tignosa. Anche per Giulia vale il discorso di cui sopra: comunque andrà, avrà ottenuto un ottimo risultato. Tra l’altro, la Peoni, anche causa lungo infortunio, non ha giocato molto nel circuito ITF Junior e ha soltanto 4 risultati validi nei singoli: questi presi in Ungheria saranno, quindi, tutti punti netti messi in cascina, che le consentiranno di fare un grosso balzo in classifica e di portarsi a ridosso delle migliori junior italiane.
Ho detto sopra che sarei partito dalle più giovani delle nostre, ma ho mentito: anche Lisa Pigato (2003 – detta “la Sfinge”) ha cominciato a muovere i primi passi nel circuito ITF; passi piccoli, ma incoraggianti: lo scorso giugno, sfruttando una wild card, è arrivata in semifinale a un grado 5 in Albania, che però non ha giocato e ha perso per ritiro (non ho idea di quale sia stato l’inconveniente); ha fatto ora un altro tentativo in Macedonia con esiti anche migliori, avendo vinto il torneo (sempre un grado 5): questa vittoria è importante perchè le permette di entrare tra le prime 1000 posizioni del Ranking e, che so io, di giocare, volendo, le qualificazioni di un grado 2. Un passo alla volta, per Lisa, che ha tutto il tempo per confermarsi.
Portiamo ora la nostra attenzione a New York, dove Monica Cappelletti (1999), reduce da due recenti “buone” sconfitte contro Marta Kostyuk e Cori Gauff, ha ottenuto una netta vittoria per 6-1 6-4, battendo nel primo turno delle qualificazioni la giapponese Kurosu. Non neghiamolo: Monica è stata fortunella nel sorteggio perché la sua avversaria era una wild card senza curriculum nell’ITF junior e con una sconfitta al secondo turno di qualificazioni in un 25k disputato in Giappone, quale unico risultato registrato nell’ITF Pro: suppongo che potesse capitarle di peggio. Domani, però, la vita sarà ben più dura: Monica se la vedrà contro la TdS n. 1 del tabellone di qualificazione, la polacca Hertel.
Nel tabellone maschile passa il turno Lorenzo Musetti (2002), ormai nei primi 100 dell’ITF Junior Ranking: ha battuto il neozelandese Rai, anche lui classificato attorno alla 100° posizione; domani Musetti se la vedrà contro l’americano Nanda; neanche lui lo conosco, ma almeno non è testa di serie. Esce, invece Frinzi mentre, quando scrivo, ancora deve giocare Iannacone.
Menzioniamo, infine, per meriti già acquisiti, la Elisabetta Cocciaretto, che ancora agli U.S. Open non ha giocato, in quanto entrata a buon diritto nel tabellone principale: ricordiamo che la Elisabetta a inizio anno era a stento tra le prime 1000 del ranking, ora è alla soglia delle prime 50 avendo tra, giugno e luglio, raggiunto le semifinali di un grado 1 disputatosi in Germania e vinto un grado 1 disputatosi in Austria.
Tutti afflitti per la fine delle vacanze estive: chissà mai che per una volta possa portarci consolazione il tennis giovanile.
4 comments
Anche Lisa Piccinetti ha superato il primo turno delle quali a New York, battendo la quotata danese Tauson con un duplice 6-4. Sfortunata nel sorteggio (già al primo turno poteva andare meglio), nel turno decisivo secondo me trova la più forte del lotto, la polacca Maja CHWALINSKA. Segnali di ripresa comunque anche per lei indipendentemente da come andrà oggi.
Iannacone invece ha perso, pur facendo bella figura con l’inglese Loffhgen, testa di serie numero , che ha portato al terzo set..
Eh, in effetti questa mattina mi hanno fatto notare che non ho parlato della Piccinetti, mea culpa. Penso troppo alla Mandlikova… la Chwalinka e’ molto ostica: ho sentito dire che la Bartoli la ha definita ‘una Hingis mancina’. L’ho solo vista allenarsi, assieme alla swiatek, a Milano. In effetti mi aveva impressionato per qualita’ di gioco. Fisicamente e’ piccola: 1.60 circa: per quello non e’ ancora al top top.
Io la avevo visto (in streaming) battere la Grymalska in un 25000 pro e mi aveva fatto una buona impressione. Sembra una bambina di 12 anni da quanto è piccola e esile, ma tira molto preciso e anche ragionevolmente forte per la sua struttura fisica. Sarà dura per la Piccinetti.
Peoni ha appena vinto il Grade 2 di Budapest, e fa due!