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Come usciamo dagli Us Open junior e dai Nazionali Under

by Franco Marucci

Post della serie di un cronista ciclico, che comincia col notare che gli Us Open femminili senior e junior sono stati vinti da due giocatrici targate Usa: anzi quattro semifinaliste su quattro erano di questa nazione, sebbene di colore di pelle e lontana etnia piuttosto diversa. Anisimova è bianca bianca e viene dal freddo ma è formalmente nata in America; Venus e Sloane sono nere nere e Keys una mulatta. Coco come dice il cognome ha ascendenze fiamminghe. Il dato saliente è che gli Usa colonizzeranno il femminile junior e senior nei prossimi anni grazie anche a questo melting pot che li rende fortunati. Le classifiche girls junior parlano chiaro e i primi posti sono largamente affittati a giocatrici americane, e molte sono quindici-sedicenni. Come ovvio un nome su tutti è oggi quello di Cori Gauff, appena tredicenne e finalista perdente contro la Anisimova. Non era lecito e logico aspettarsi che vincesse, e l’emozione e l’inesperienza possono aver contribuito alla magra prestazione dopo tanti successi brillanti grazie anche, ammettiamolo, a una buona dose di fattore K e cioè un tabellone facile. Ma se alla eccezionale precocità si aggiunge il fattore K la miscela diventa esplosiva. Credevo che la Gauff potesse entrare entro le 30 con la finale di un Grade A. È invece solo 67 oggi. Si tratta di un hapax tennistico naturalmente. Nessuna altra giocatrice è in ranking Junior nata nel 2004. Un lusso, un asso pescato nel mazzo, un fenomeno forse irripetibile di qui alla fine del mondo. Questa Gauff sarà la giocatrice di punta sin dal prossimo anno, con l’addio delle diciottenni di oggi e il suo prevedibile, inarrestabile miglioramento mentale, muscolare e tecnico. Date le solite facili proporzioni un 68 stretto nel ranking junior vale circa il 250 o anche meno WTA. Ergo la Gauff potrebbe già ora far suoi o far comunque bene nei 25 mila o anche 60 mila ITF Pro.

Venendo a noi dobbiamo fare di necessità virtù e rimboccarci le maniche. Non abbiamo campioni e campionesse. Unica a far bene agli US open è stata la Cocciaretto, che credevo potesse anche lei atterrare entro le trenta del ranking e invece si aggiudica la 43, solo nove in su. Poco male, la giocatrice c’è, e ha tempo per togliersi parecchie soddisfazioni…di qua dall’Atlantico nel prossimo anno. Per il resto il tennis italiano giovanile (e pure quello adulto, ahimè) esce confermato nel suo delicatissimo momento no. Bilardo, Cappelletti e Pieri escono di scena a breve, e dietro alla Cocciaretto c’è il vuoto, salvo i progressi, da dimostrare presto, da parte di Peoni e Delai, le poche note positive. Al maschile peggio che andare di notte: la concorrenza Usa, canadese, asiatica e sudamericana è fortissima, benché Musetti abbia un po’ deluso. Forse sono troppo severo, ha solo quindici anni.

I Nazionali Under avevano tutti o quasi uno, due o tre superfavoriti e a parte il maschile Under 12 tutto si è svolto secondo copione, per cui è meglio parlare delle retrovie, e di giocatori e giocatrici che si sono segnalati a parte i campioni e le campionesse. Non è raro alla Lambertenghi che il gran favorito maschio perda anche prima della finale. Scherzo spesso dicendo che vincere la Lambertenghi è o può essere una maledizione. Molti vincitori nella storia del torneo non sono mai pervenuti ai livelli alti, e piuttosto i perdenti sono diventati gran campioni. Il superfavorito Caimo perse da un Piglia, e Panatta da Bon. Carneade, chi era costui? Nulla di male per Bondioli, laddove le femminucce sono più giudiziose e meno emotive e i valori sono solitamente rispettati. Saltando all’under 14 viene da dire guardando ai punteggi con cui Nardi ha vinto che o non ci sono giocatori validi dopo di lui o che Nardi è due categorie sopra: spero questa la cosa più probabile. Pigato stessa ha lasciato al massimo 4 games a ogni avversaria in ogni singolo match. Ho visto appena poco fa il ranking e vi sono una ventina di 2003 in classifica ma solo una decina sotto il 1000. Quindi Pigato è ben piazzata, e vale molto di più della sua classifica intorno al 900. Una di quelle che più l’ha impegnata (relativamente: appunto 4 giochi)  è Virginia Ferrara, addirittura 2004. Questo è il nome nuovo da seguire. Paoletti è la sola altra che ha rosicchiato lo stesso numero di giochi alla Pigato: ma se non cresce e si irrobustisce temo che Matilde farà poca strada. Nell’Under 16 maschile Zeppieri ha regolato tutti gli avversari in un torneo più equilibrato in cui Musetti mancava e si sono distinti fra gli altri Sinner, Rottoli e D’Ambrosi. In ribasso Maggioli. Federica Sacco ha pure lei due classi in più su tutte le quindicenni con l’eccezione della Delai, solita a non fare gli Under Nazionali, e Delai che ha avuto un’annata molto positiva essendo ora molto avanti in ranking laddove Sacco fa pochi tornei e quindi ha una classifica molto inferiore. Più che Mariani, l’altra 2002 di un certo valore, il nome da fare è quello di Chiara Girelli aretina, che, mi si dice, ha fatto una gran partita di semifinale contro la Sacco alla quale, mettendole paura, ha strappato il primo ed è arrivata a condurre anche nel secondo prima di farsi rimontare. Se ne dice un gran bene già da un bel po’.

Ultima notazione e poi mi cheto. Palermo Grade 3 da domani. Gli organizzatori l’hanno fatta grossa nel non dare una wc  in main draw alla Peoni che ha dovuto asfaltare due più giovani prima di accedervi. Di interessante in quali di nuovo la Ferrara di cui ho parlato sopra: ha perso, ma cedendo alla quotata Mencaglia, due anni più anziana, niente di meno che per 4/6 6/4 7/5! Di lei e di un’altra 2004 di casa, palermitana, Giorgia Pedone, speriamo di poter parlare bene quanto prima.

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1 comment

TC 11 Settembre 2017 - 20:27

Credo che la Mariani, in coppia con la Pigato, abbiano vinto il doppio; ho visto girare la cosa su facebook. La Cocciaretto ha ora superato niente di meno che la Andreescu; e ha distanziato la Vondrusaova di 640 posizioni circa: di che dobbiamo lamentarci? Vabbè, si scherza; speriamo che per Elisabetta l’anno prossimo sia ancora migliore di questo; con l’uscita delle 99, in effetti, arriverà circa alla 30a posizione, con tra l’altro la maggior parte dei punti in scadenza da luglio in poi e 3 risultati su 6 buoni da 50 punti; i.e. c’è spazio per migliorare.

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