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Le prospettive future delle nostre under

by Paolo Angella

Inizia a collaborare a Tennis UnderWorld con questo post Paolo Angella, che ringraziamo e a cui diamo il benvenuto.

Federica Rossi ITA

Federica Rossi ITA

Finiti gli Slam, con le ragazze del 1999 che sostanzialmente hanno chiuso la carriera junior e comunque verranno escluse dal ranking ufficiale all’inizio del prossimo anno, andiamo a vedere la situazione attuale che risulta dalle classifiche ITF e, soprattutto, le prospettive per le nostre ragazze under 18. Iniziamo però col ricordare le ragazze del 1999, che hanno avuto qualche risultato di valore nella carriera Junior e alle quale auguriamo di riuscire nell’impresa di diventare tenniste professioniste.

La più alta nella attuale classifica, tra le ragazze italiane del 1999 è Tatiana Pieri (al numero 57), sorella di Jessica e figlia di Ivano, che vive, come il resto della famiglia, a “pane e tennis” praticamente dalla nascita. A inizio anno è arrivata al best ranking al numero 31, negli Slam al massimo ha raggiunto i sedicesimi di finale agli Australian Open e al Roland Garros. Ha un gioco completo, spesso ha ceduto nei momenti topici delle partite. È di qualche centimetro più alta della sorella, ma si ferma intorno al metro e 60 centimetri o poco più e anche lei ha un fisico minuto che non le permette una adeguata pesantezza di palla.

Federica Bilardo (classifica 111, best 49) è la più talentuosa della sua annata, la più brava a rete e quella con il gioco più d’attacco. Probabilmente ci si aspettava di più da lei, soprattutto quando ha lasciato il suo maestro storico per andare ad allenarsi all’accademia di Cinà, ma i risultati non sono arrivati. Ha chiuso l’attività junior con il Bonfiglio e per ora in tornei pro ha fatto due finali in 15000 dollari, ma nessun risultato di nota in tornei più importanti.

Monica Cappelletti (rank 91, il best, 90, è della settimana scorsa). Ha subito un grave e lungo infortunio, che l’ha fermata praticamente per un anno. Con tanta pazienza e una giusta programmazione ha coronato il suo sogno di disputare almeno le qualificazioni di prove del grande Slam Junior, negli scorsi Us Open, che ha superato, poi perdendo al primo turno del main draw. Di più, date le sue caratteristiche tecniche, non le si poteva chiedere.

Arriviamo adesso a parlare delle tenniste più giovani che ancora saranno in classifica in prossimo anno e cerchiamo di capire quali di queste saranno in grado di giocare da protagoniste i principali tornei e le prove dello Slam, presentandole in ordine di classifica, mettendo tra parentesi l’anno di nascita e la posizione attuale nel ranking ITF Junior.

Elisabetta Cocciaretto (2001, rank 43). E’ sempre stata la più brava del suo anno in Italia e, dagli 11 ai 14 anni è stata anche tre le più brave in Europa: giusto per fare qualche esempio se la giocava alla pari con la Potapova e la Pervushina; insomma è stata sempre considerata una predestinata a diventare una campionessa. Si è trasferita dalle Marche a Tirrenia al centro tecnico federale per fare il salto di qualità, ma un paio di anni fa ha iniziato ad avere problemi alla schiena, che forse sono stati sottovalutati o mal gestiti da chi la seguiva; fatto sta che per praticamente un anno non ha più giocato bene e per alcuni mesi si è completamente fermata. Qualcuno diceva che non aveva più nemmeno voglia di continuare con il tennis. Ha chiuso lo scorso anno alla posizione numero 965 del ranking. Poi improvvisamente ha ripreso a giocare bene, a vincere partite su partite, iniziando piano piano dalle quali dei tornei di grado basso e grazie ad un’ottima estate, culminata con la vittoria di luglio nel grado 1 in Austria (a dire il vero con una partecipazione di livello più basso di quello che ci aspetterebbe da un torneo di prima categoria). Comunque sta di fatto che vittorie in grado 1 non si vedevano da anni e quindi è lecito aspettarsi il meglio da questa ragazza. Agli Us Open ha superato due turni prima di arrendersi alla Rybakina, dopo infinite possibilità di vincere il primo set. A gennaio sarà nella top 20 under 18, e questo sarà l’anno decisivo per mantenere le promesse che ci aveva lasciato da piccolissima. È una giocatrice completa, l’altezza non l’aiuta ma riesce a variare piuttosto bene il gioco e sa appoggiarsi anche sulle bordate delle picchiatrici. Dovrebbe essere il punto di forza della spedizione junior italiana del 2018.

Giulia Peoni (2000, rank 124). La sua storia meriterebbe un articolo a parte, che forse prima o poi faremo, e deve essere da stimolo e incentivo per tutti gli sportivi che sono reduci da gravi infortuni. Campionessa italiana under 12, da sempre con la Piccinetti tra le migliori della sua annata, appena iniziato a gennaio 2016 l’avventura negli ITF under 18, negli Emirati Arabi Uniti si fa male ad una caviglia. Sembra una cosa di poco conto, non la fanno nemmeno smettere di giocare, continua con l’attività, ma la caviglia fa sempre male. Dopo un’inutile perdita di tempo di un paio di mesi una risonanza magnetica le dà il responso che si è completamente frantumata due legamenti, oltre ad un’altra piccola frattura. Intervento chirurgico di quattro ore e mezza e rieducazione lunga e difficoltosa. Solo a metà dello scorso anno alcuni medici le dicevano che non avrebbe più potuto fare tennis agonistico e forse nemmeno camminare normalmente. Lei non si è arresa, forse ha trovato chi è riuscito finalmente a darle l’attenzione medica e fisiatrica corretta e piano piano ha ripreso a giocare. Fino a tre settimane fa era intorno alla posizione 800 del ranking. Mentre sto scrivendo ha vinto la ventesima partita consecutiva, sedici in Ungheria dove ha vinto due G2 consecutivi partendo dalle qualificazioni e quattro a Palermo dove è stata costretta a fare le due partite di qualificazione e, per ora, superato agevolmente i primi due turni del G3 in corso. Tutti gli sportivi che amano questo sport dovrebbero fare il tifo per lei, si merita di arrivare nel tennis che conta e glielo auguriamo di cuore.

Lisa Piccinetti (2000, rank 128). E’ stata la 2000 più promettente assieme alla Peoni, anzi ad un certo punto, un paio di anni fa, sembrava che Lisa fosse lanciata con ampio anticipo verso i piani alti del tennis giovanile, quando ha vinto una serie di G4 e G3, poi improvvisamente i risultati sono fermati e anzi ha iniziato a perdere posizioni. Quest’anno ha finalmente ripreso a fare qualche risultato di prestigio che l’hanno portata ad entrare in top 100 junior. Anche per lei il problema principale è il fisico troppo gracilino per competere con le bombardiere dell’est e americane e ovviamente con la crescita dell’età e dei muscoli il divario si è accentuato.

Federica Rossi (2001, rank 156). Lei il fisico potente ce l’ha. È la più alta tra le nostre giovani tenniste, tira molto forte e regge il ritmo da fondo di chi gioca a tirare cannonate. È sempre stata un po’ il completamento della Cocciaretto, meno brava di lei a lavorare la palla, ma più potente. Si è trasferita dalla Valtellina a Tirrenia per lavorare con i maestri federali, questo dovrebbe essere l’anno del definitivo lancio nel tennis che conta. Agli Us Open ha solo sfiorato l’ingresso nelle qualificazioni, obiettivo fattibile è entrare in tutti gli Slam nel 2018 e viverli, almeno in parte, da protagonista.

Melania Delai (2002, rank 159). È la sola tennista italiana, assieme a Camila Giorgi, ad avere un proprio sito internet aggiornato quasi quotidianamente, anzi il suo sito è molto più aggiornato di quello della Giorgi. Ha un numero di sponsor che nemmeno aveva la Pennetta (ovvio che si tratta di marchi e compensi ben diversi), ma la sua famiglia ha deciso di “investire” moltissimo nel futuro di questa ragazza.. Per ora ha vinto facilmente tornei di grado 4 e 5 ed è molto significativa la finale del grado 2 che si è svolto in Serbia alla fine di agosto. È una ragazza con molti occhi puntati addosso, una delle predestinate, e lei con Cocciaretto, Peoni, Sacco e Pigato dovrebbero essere il futuro del tennis italiano e speriamo mondiale. Il prossimo anno inizierà a fare grado 1, grado A e gli Slam, confrontandosi con le più brave al mondo, vedremo se sarà capace di mantenere le promesse.

Nell’area che va dalla posizione 160 fino alla 400 del ranking seguono una serie di ragazze che giocano dignitosamente a tennis, fanno la loro bella figura in tornei di grado minore, ma difficilmente riusciranno ad arrivare nel tennis che conta, anche se ovviamente ci auguriamo di sbagliarci. Sono Costanza Traversi (2000, rank 208), Nuria Brancaccio (2000, rank 238), Isabella Tcherkes Zade (2000, rank 239), Giulia La Rocca (2000, rank 266), Martina Biagianti (2001, rank 304) e Enola Chiesa (2000, rank 309).

Invece chiudiamo la rassegna con le altre due “predestinate” del tennis femminile italiano, che dovranno necessariamente nel 2018 fare il salto di qualità e portarsi rapidamente a ridosso della top 100, come peraltro è nelle loro possibilità, avendo dimostrato, a livello di under 14, di poter competere con le più brave della loro categoria.

Federica Sacco (2002, rank 464). Campionessa italiana under 12, 13, 14 e 16. Ha vinto tutto quello che c’era da vincere in Italia, superando anche la Delai nelle poche occasioni in cui si sono incontrate perché poi la Delai ha lasciato l’attività nazionale per cimentarsi subito in tornei internazionali. E’ una tennista completa, sa fare tutto bene, ha una grande tenuta mentale che la porta a vincere i punti più importanti dell’incontro. Ora deve dimostrare il suo valore in tornei under 18.

Lisa Pigato (2003, rank 937). Figlia d’arte, allenata dal papà Ugo, sicuramente la migliore 2003, ha vinto tutti i campionati nazionali, nelle prime partite a livello internazionale ha portato a casa facilmente un G5. Si è ben comportata lo scorso dicembre negli Stati Uniti all’Orange Bowl under 14, dimostrando di valere le migliori americane della sua età. Anche per lei, come per la Sacco, sono curioso di vederla giocare contro tenniste ben più forti di quelle che ha incontrato in G4 e G5. Nel 2018 sicuramente avrà la classifica per fare almeno G2 e magari cercherà di entrare nei G1.

Chiudiamo ricordando altre promesse che dovranno fare il primo salto di qualità nel 2018, Matilde Mariani (2002), Eleonora Alvisi (2003), Matilde Paoletti (2003) e Asia Serafini (2003).

Paolo Angella

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