Non è naturalmente una notizia, ma una immaginazione paradossale o forse una supposizione avverabile nei prossimi mesi. Avremo come si sa l’impossibile scontro con la Spagna e la situazione del nostro team è tutt’altro che rosea e definita. Suppongo Tathiana Garbin stia quotidianamente soppesando le scelte e mi figuro che debba puntare per i singolari su Giorgi, se fa pace con la Federazione e si accorda (e questo quasi sempre succede, cioè si finisce a tarallucci e vino dopo minacce di carte bollate e strascichi giudiziari) e su Errani. Giorgi se sta lì con la testa, inquadra il campo e ha un po’ di pazienza può fare risultato anche se non con la Muguruza ovviamente; Errani a dispetto di tutto rimane una singolarista solida e non ce n’è una seconda migliore. Il quartetto potrà essere integrato con giocatrici da scegliersi tra – scelta molto facile ed elementare – Paolini, Trevisan, Pieri Jessica, Brescia e Chiesa (non in ordine di classifica). Trevisan può forse vantare buone prove in doppio dove si è un po’ affiatata con la Errani. Ma tutte e cinque hanno sì discreta classifica, range 185-257, ma andamenti altalenanti, alti e bassi cioè, e non offrono garanzie, a parte recenti infortuni.
Il mio titolo appunto paradossale discende dai tre tornei che Cocciaretto ha disputato e sta disputando in Sardegna a SM di Pula, e che sono stati uno più bello dell’altro in un vero e incredibile crescendo. Naturalmente valutando i risultati va considerato che Cocciaretto è ancora junior. Cronistoria: primo torneo chiuso il 22/10, Cocciaretto supera il I turno e cede 6-3 6-4 a Zarazua, 240 WTA. Secondo torneo chiuso domenica scorsa: sconfitta al II turno da Lukas, 361 WTA ed ex 262. Due exploits per ora al torneo in corso, ultimo ahimè della serie sarda: Cocciaretto supera Boeykens al I turno, ora 462 ed ex 297, e si supera poche ore fa domando la ucraina Poznikhirenko. Dico exploit perché la ucraina è giocatrice giovane, classe 1994, e ha classifica 287 WTA ottenuta ora e fresca fresca: non è una ex giocatrice o una in discesa. Risultato di prestigio dunque, 7-5 6-4, e ottenuto con saggio e fermo dominio della partita, iniziata in salita fino al 5-3 contro, al che la nostra ha infilato quattro giochi di fila per poi governare anche il secondo set.
Indubbio che Cocciaretto sia stata agevolata dalle wild cards avute nei tre tornei. Sia poi ben chiaro che il cammino in questo torneo sardo è pressoché finito e che Cocciaretto domani uscirà al 99% per mano della Hercog, a cui andrebbe vietata la partecipazione ai 25 mila per manifesta superiorità: la slovena era poco fa 35 WTA (!), è precipitata ora al 104, ma insomma ha un tennis superiore a tutte quante. A meno che non si faccia male a un mignolo…
Della Cocciaretto stupisce per concludere la escalation degli ultimi cinque mesi. A fine 2016 era ormai una giocatrice anonima e una ex promessa junior per lunga inattività. Ora è n. 1 nazionale junior con minaccia di salire anche alle top 10/20 del ranking; soprattutto, non ha ovviamente alcuna classifica WTA, ma alla luce dei risultati sardi forse un balzo dentro la classifica lo può fare. Difficile se non rischioso fare proiezioni di ranking: ma se tanto mi dà tanto Cocciaretto al momento vale ben dentro il 400 WTA, forse anche vicino al 350: cioè morde la coda delle suddette papabili in Fed Cup, che hanno tutte quattro, cinque e più anni di lei.
Un conoscitore profondo della Cocciaretto mi assicura che se la giocatrice mette a posto il servizio…eccetera eccetera. Confesso che io i progressi straordinari di questi ultimi mesi non li ho visti dal vivo, e che il mio ultimo riscontro risale a Firenze, aprile 2017, Grade 2 Junior, dove Elisabetta perse al II turno dalla forte tedesca Schmidt in tre set. Era al rientro; illogico aspettarsi il gran risultato: poco dopo la musica è del tutto cambiata. Mi sa proprio che la Cocciaretto a Firenze non tornerà a fare il giovanile, ahimè, se continua a vincere con questo ritmo!
