Home Copertina Elisabetta Cocciaretto: “Vi racconto la mia esperienza tra le professioniste e gli allenamenti con la Hercog”

Elisabetta Cocciaretto: “Vi racconto la mia esperienza tra le professioniste e gli allenamenti con la Hercog”

by Paolo Angella

Ha solo sedici anni, ma è la tennista italiana più acclamata del momento. Sono bastati due secondi e un terzo turno in tornei da 25000 dollari e tutti già a sognare un futuro radioso per lei. La convocazione in Fed Cup paradossalmente auspicata nel nostro articolo di un paio di giorni fa https://www.tennisunderworld.it/2017/11/02/7963/ non è nulla in confronto a quanto si legge nei commenti degli utenti di siti specializzati, in cui, nei giorni scorsi si è fatto a gara a chi la sparasse più grossa: abbiamo letto di WTA Finals sicure entro tre anni, di top 5 e via andare.

Stiamo parlando di Elisabetta Cocciaretto, classe 2001, marchigiana, fin da bambina la più brava in Italia della sua età. Campionessa italiana under 11, under 12, under 13 e under 14, è stata nella top 20 del ranking Tennis Europe under 14, ha vinto numerosi tornei fino alla categoria under 14, battendosi alla pari contro le più brave al mondo della sua età, Potapova e Pervushina, giusto per fare due nomi che hanno fatto molta strada negli ultimi anni.

Quando sembrava lanciata verso i tornei ITF Junior under 18 è stata fermata da una serie di problemi fisici che ne hanno compromesso l’attività da metà 2015 fino a tutto il 2016. Poi, è scattata finalmente la scintilla ed ha iniziato a vincere in una progressione entusiasmante. Un anno fa in questi giorni era al numero 965 del ranking junior, ora è al numero 44 e, a fine anno, con la cancellazione dalla classifica delle ragazze del 1999, salirà subito di una decina di posizioni, poi non avrà niente da difendere fino a giugno.

In un periodo sostanzialmente senza tornei junior di valore, ha accettato le wild card in tre tornei pro consecutivi sa 25000 dollari a Santa Margherita di Pula e le ha onorate al meglio, arrivando agli ottavi nei primi due e ai quarti al terzo, superando, tra le altre, l’ucraina dal nome impronunciabile, top 300 WTA e in ascesa, arrendendosi sempre con onore, nelle prime due occasioni, a due professioniste del tennis come la messicana Zarazua e la croata Lukas. L’unica sconfitta netta è stata con Polona Hercog, ex top 30 e ora intorno alla centesima posizione del ranking, assolutamente fuori categoria per un torneo di tale prize money.

Raggiungo telefonicamente Cocci (come la chiamano tutti nell’ambiante tennistico) per farmi raccontare questa esperienza tra le professioniste del tennis. E’ ovviamente molto felice, ma comunque molto tranquilla. Sta tornando a casa, nelle Marche, per una settimana di riposo, e si è fermata a Livorno per trovarsi con la sua amica tennista Monica Cappelletti, e sembra abbastanza stupita per il clamore che hanno suscitato i suoi successi a Pula. “È stata una esperienza di crescita molto importante, perché mi sono potuta confrontare con un ambiente che non è ancora il mio e credo di aver assimilato molto, anche il solo guardare da vicino e studiare le professioniste credo che sia importante. Sono arrivata senza alcuna pressione, ero la più piccola del gruppo, non dovevo dimostrare nulla, ho potuto giocare il mio tennis tranquillamente e penso di averlo fatto bene, sono molto soddisfatta, al di là delle vittorie, proprio come esperienza di crescitia”.

Elisabetta non è ancora in classifica WTA, perché per entrarci servivano tre risultati in altrettanti tornei pro, e siccome i punti nei 25000 dollari vengono attribuiti due settimane dalla fine del torneo, comparirà, per la prima volta nel ranking WTA lunedì 13 novembre e lo farà con un bel salto dal nulla. I 19 punti conquistati in questi tre tornei la porteranno attorno alla 800esima posizione del ranking, superando in un colpo solo una ventina di italiane, tutte più grandi di lei, ma Cocci non sembra dare alcun peso alla classifica e ai punti conquistati. “La classifica pro non mi interessa, non so nemmeno in che posizione sarò, l’importante è che abbia dimostrato di potermela giocare con ragazze che sono intorno alle posizione numero 300-400, vuol dire che il mio livello attuale è questo, poi nella parte bassa del ranking si fa presto a salire o scendere di tante posizioni anche con pochi risultati”.

E sicuramente ha dimostrato che il suo livello è alla pari con ragazze che sono attorno alla trecentesima posizione, le chiedo quale sia stata la partita in cui ha giocato meglio: “io credo di aver giocato bene sempre, forse crescendo di livello di torneo in torneo. Il miglior torneo credo che sia stato l’ultimo e la miglior partita contro l’ucraina, dove ho giocato molto bene tatticamente. Lei spinge sempre, gioca regolare piatto per piatto, sbaglia pochissimo, attende l’errore dell’avversaria. Io sono riuscita a tenere i nervi saldi, non scompormi e chiudere spesso gli scambi con vincenti”.

Tutti parlano di grande differenza tra il mondo junior e quello pro, e dai risultati non sembrerebbe che questa differenza abbia toccato anche Elisabetta; invece è lei stessa a sottolinearla: “sì sì, c’è moltissima differenza, sia dal punto di vista fisico, dove è raro vedere cedere per stanchezza una professionista, ma soprattutto dal punto di vista mentale, sanno leggere meglio di noi ‘ragazze” la partita e giocano meglio i punti importanti. Ho capito che devo lavorare molto da questo punto di vista, ancor più che sulla tecnica”.

Con un sorteggio più fortunato, forse poteva benissimo arrivare in finale nel torneo avendo trovato la “fuori categoria” Polona Hercog nei quarti, ma non ha rimpianti, anzi sembra essere contenta di averla affrontata: “sono stata contenta di averla affrontata, c’è sempre da imparare quando si gioca contro tenniste forti, ma soprattutto sono contenta di averla conosciuta e avuta come compagna di allenamenti per due settimane, è stata una grande soddisfazione per me potermi allenare con lei”.

Già, perché Elisabetta Cocciaretto ha avuto l’onore di essere scelta da Polona Hercog come compagna di allenamenti praticamente per tutta la sua permanenza a Pula, le chiediamo di raccontarci questa esperienza: “è stata una circostanza abbastanza casuale. Io mi stavo allenando con un coach e subito dopo aveva prenotato lei il campo di allenamento. È arrivata un po’ prima, mi ha visto, mi ha chiesto di restare a scambiare qualche colpo con lei, ne sono stata onorata e alla fine le ho proposto di cercarmi qualora volesse rifare un allenamento assieme. La sera stessa mi ha cercato in camera nell’hotel e mi ha proposto di ripetere l’allenamento il giorno successivo. Da quel momento abbiamo iniziato ad allenarci assieme quasi tutti i giorni. È stata una bella soddisfazione, una grande dimostrazione di stima nei miei confronti, fra l’altro si sforzava di parlare in italiano con me, un grande momento di crescita. Polona è una ragazza molto umile, è reduce da un infortunio importante, ha ricominciato dal basso con grande impegno e costanza, sempre puntualissima e meticolosa negli allenamenti, sono sicura che tornerà presto tra le più brave al mondo”.

L’amicizia creata e gli scambi di allenamenti con la Hercog però non le sono valsi “sconti” per la partita dei quarti di finale, finita 6-2 6-0 per la slovena, ma Eli non voleva certo un trattamento preferenziale: “no, ci mancherebbe, nel tennis non si fanno mai sconti, anzi sarebbe stato più umiliante se mi avesse regalato dei giochi, credo si sia arrabbiata per i due giochi che ho vinto. Comunque, almeno a tratti, soprattutto nel primo set, sono riuscita a tenerle testa, poi è chiaro che lei è troppo forte a questi livelli e non c’è stata storia.

Con questo torneo Cocci ha chiuso la stagione e, dopo la settimana di riposo a casa, inizierà la preparazione invernale per arrivare pronta a inizio anno a fare gli Australian Open junior. Le chiedo se la prossima stagione sarà ancora incentrata sui junior, oppure, visti i risultati di queste tre settimane, vorrà anticipare l’ingresso definitivo nei tornei pro. Qualche dubbio forse le è venuto, ma la risposta rispetta le attese ed anche il buon senso: “intanto spero di stare sempre bene fisicamente. Avendo avuto in passato gravi problemi fisici, questa è sempre la prima speranza. Poi vorrei ancora crescere tennisticamente. Il programma lo stabiliremo con i tecnici federali che mi seguono, ma in linea di massima spero di essere protagonista delle quattro prove del Grande Slam Junior e degli altri tornei più importanti di grado A e grado 1. Poi a fine 2018 ci saranno anche le Olimpiadi Juniores a Buenos Aires e mi piacerebbe molto partecipare per rappresentare l’Italia in questa competizione. Poi è chiaro che farò anche qualche altra apparizione in tornei pro credo da 25000 dollari”.

Indubbiamente la voglia di giocare con “le grandi” le sarà aumentata dopo le belle prestazioni di questo periodo, ma, secondo me, a ragione, chiedendole se preferirebbe vincere uno Slam Junior oppure un torneo pro da 25000 dollari non ha dubbi: “sicuramente preferirei vincere uno Slam junior, c’è un ambiente e una atmosfera che non si trova nei tornei pro di medio-basso livello, anche se organizzati molto bene, ma non è affatto detto che sia più facile, anzi tutt’altro”.

Chiudiamo la telefonata chiedendole se nella preparazione che si appresta a fare lavorerà in particolare su qualche dettaglio particolare, ad esempio il servizio o i colpi al volo, ma Cocci sembra già aver compreso bene quale sia la strada per diventare una professionista: “lavoreremo su tutti i colpi, perché devono migliorare tutti, nessuno escluso, ma soprattutto devo migliorare l’atteggiamento positivo in campo, la tattica, le testa, se voglio diventare una professionista dovrò saper affrontare in modo positivo ogni situazione che potrà accadere in campo e saper giocare in modo perfetto i punti importanti”.

Glielo auguriamo, perché potrebbe essere davvero lei il primo ricambio generazionale del tennis italiano, facendo magari da apripista per altre ragazze del 2002 e 2003 che stanno scalpitando dietro di lei.

 

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