Questo pezzo lo scrivo in italiano, visto che nell’altro articolo che ho dedicato alla Cocciaretto avevo promesso che non ne avrei scritti di ulteriori su di lei; almeno i foresti non si accorgeranno che ho mentito. Che poi, ai foresti, non credo che interessi un nuovo articolo sulla nostra; a noi, invece, quando ricapita di avere una ragazzina in semifinale di uno slam?
La Cocciaretto non ha giocato benissimo: tutto sommato, a mio modo di vedere, è stata la partita peggiore tra le sue che ho seguito; però, come anche suggerisce il titolo, secondo me la ragazza ha provato tante belle cose.
Elisabetta ha iniziato timida, mi pareva sentisse parecchio la tensione: subito doppio fallo al primo punto e per un game e mezzo non ha mai superato la linea del servizio, se non per tirare la palla fuori; pian piano ha trovato il rovescio, e anche grazie a ciò, nonostante il break subito in partenza, è riuscita a restare agganciata all’avversaria. Fino al 2-2 invece, col dritto ha commesso un errore ogni due colpi, e va a tutto demerito della Vismane non essere riuscita ad andare sul 3-0. Il game che ha portato al 2-2 è stato un po’ quello della svolta, perché il diritto di Elisabetta ha cominciato a carburare e poi perché la nostra se lo è portato a casa dopo 9 parità. Ha perso poi subito il servizio, ma si vedeva a occhio nudo che il braccio dell’Italiana si era sciolto e, dopo il 3-2 Vismane, la Cocciaretto ha segnato un parziale di 7-0, dominando completamente l’avversaria da fondo.
Sullo 0-2 secondo set, la Vismane ha chiesto l’intervento del fisioterapista, che ci ha messo 45 minuti ad arrivare e si è intrattenuto a chiacchierare per altrettanto tempo con la ragazza, che evidentemente aveva fatto colpo. Scherzi a parte, la lettone aveva il ginocchio fasciato, ma penso che il problema fosse il caldo, perché sostanzialmente non mi pare la abbiano toccata. Fatto sta, Elisabetta, doppio fallo iniziale a parte, non si è deconcentrata, ha tenuto bene il servizio e si è portata sul 3-0. Pensavo che il match fosse concluso; invece la nostra, complice una Vismane che per qualche game non ha commesso più errori e anche a causa di qualche sua scelta sbagliata, si è fatta raggiungere. Da li, ha la Cocciaretto ha ripreso a macinare gioco e, raggiunto il 5-3; non convertito un match point, ha chiuso senza patemi tenendo il servizio e vincendo il secondo set per 6-4.
Per me la partita nel complesso è stata piuttosto brutta: intanto la Vismane ha giocato veramente male, faticando per tre quarti gara a tenere la palla in campo. Fisicamente era in evidente affanno, e più volte tra un punto e l’altro pareva essere in grave crisi di ossigeno (tanto che, in due casi, al punto successivo, la prima di servizio a stento ha raggiunto la rete). La lettone ha alzato il livello sullo 0-3 secondo set: per tre games non ha fatto errori e ha messo a segno buoni vincenti; ma era forse un po’ tardi. Come detto, anche la Cocciaretto non ha giocato benissimo: di rovescio è stata splendida (ha confessato essere il suo colpo migliore, e si vede); di dritto, invece, molto male all’inizio ed errori, seppure decisamente meno, anche in seguito. Ogni tanto mi pare non che si appoggi bene, che resti un po’ indietro col peso.
Ciò detto, Elisabetta di testa è stata formidabile. A parte il game che si è conquistata sull’1-2 (quello con 8 vantaggi, in cui alla fine ero più teso di quando ho dato la maturità); quando la ragazza è in difficolta al servizio, si può stare tranquilli che serva o un ace o un servizio vincente (e non è la Williams). Ciò è capitato più volte sullo 0-30, sul 15-30 e addirittura sullo 0-0 del game in cui ha servito per il set: un punto preso col servizio che pesava un’infinità. Questa è una bellissima qualità, che ho notato anche in altre partite. Bravissima, poi, mentre le cose non giravano, a stare sempre calma e ad aver pazienza, e piano piano a trovare i colpi. Altrettanto brava nella conduzione del gioco dal 4-3 primo set in poi, prendendo i suoi rischi ma anche lasciando che l’avversaria sbagliasse, ad esempio non forzando più di tanto la prima (percentuale bassina, oggi, 57%. Deve alzarla. La percentuale di punti con la prima non la so, perché questi invece della percentuale scrivono il numero di punti vinti, senza neanche metterli in rapporto sul totale. Ma perche????). Elisabetta è stata poi strepitosa dopo il 3-3 ottenuto dalla Vismane nel secondo set. La lettone sullo 0-3 sembrava completamente fuori partita e sicuramente era fuori di sé: non ho capito bene come (forse anche aiutata un poco, ma neanche troppo, da Elisabetta), si è rimessa in carreggiata e a quel punto la situazione è diventata delicata per la Cocciaretto. Qui la nostra ha infilato i migliori due game della partita, giocando un vincente via l’altro.
Che la Cocciaretto non si sia espressa al massimo non è un punto negativo: secondo me ha sentito la tensione (e c’è da capirla), ma ha dimostrato di saperla gestire bene. Qualche debolezza più “strutturale” nel suo gioco secondo me, però, l’ha evidenziata: a parte il dritto che ogni tanto le scappa e con cui ogni tanto non fa, invece, partire la palla, Elisabetta, almeno 4 volte nel corso dell’incontro, non ha seguito a rete al momento opportuno: una volta è restata nella terra di nessuno e le è arrivata contro una palletta che, per errore di piazzamento, ha dovuto giocare al volo dalla trequarti, cosa che le è costata il punto. Clamorosa la mancata discesa a rete a seguito di un gran dritto sul 3-0 secondo set, credo 30-15 in suo favore. Ha permesso all’avversaria di alzare la palla, ha giocato anche un bel contropiede di dritto al colpo successivo, ma poi ha sbagliato lo smash. Da lì è iniziato il recupero della Vismane che, se le cose giravano meno bene, avrebbe potuto metterla in guai seri. Queste possono essere le conseguenze del ritrovarsi a giocare più colpi del necessario e sono rischi che nella prossima partita è meglio che Elisabetta non si prenda.
Qui trovate le dichiarazioni rilasciate da Elisabetta a Paolo al termine della partita e, quando disponibili, le immagini di qualche punto.
