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Largo ai giovani: Cocciaretto in Fed Cup

by Paolo Angella

E non dite che non ve lo avevamo detto. In questo articolo di Franco Marucci, datato 2 novembre 2017, l’autore, esaminando le possibili convocazioni in vista della prossima sfida di Fed Cup contro la Spagna, prende in considerazione anche la chiamata di Elisabetta Cocciaretto; peraltro, Franco ha scritto l’articolo in un momento molto antecedente ai risultati straordinari ottenuti dalla ragazza agli Australian Open Junior, torneo di cui vi abbiamo raccontato, io e Tommy, praticamente minuto per minuto.

Dopo la convocazione di Elisabetta, considerata sorprendente da tutti i mezzi di comunicazione (tranne che da noi, appunto), sul web si è aperta un’ampia discussione sulla opportunità o meno di detta scelta. A dire il vero, la maggior parte dei commentatori non sembra molto entusiasta della decisione di Tathiana Garbin e avrebbe preferito un nome scelto tra le ragazze che seguono Paolini e Chiesa in classifica; ad esempio Georgia Brescia, esclusa per la seconda volta consecutiva, pur se favorita, dal quarto posto in squadra, oppure Camilla Rosatello, buona doppista, o anche la stessa Jessica Pieri, fortissima mentalmente.

Invece, a sorpresa, è uscito il nome della Cocciaretto. Forse è un modo per mettere in vetrina il nome nuovo che il tennis italiano può proporre agli appassionati, consci di dover vivere un periodo di transizione che potrebbe durare qualche anno: come a voler dire “adesso si perde, ma poi arriverà questa ragazzina e si tornerà a vincere”. Insomma, da molti questa convocazione è stata valutata come una autocelebrazione della federazione, senza alcuna valenza tecnica, almeno in questo momento.

Probabilmente c’è stato un tentativo di riavvicinarsi a Camila Giorgi, attualmente la miglior giocatrice italiana, per provare a convincerla a tornare a vestire la maglia azzurra. Forse sia la stessa Camila che Tathiana Garbin sarebbero state liete di “far pace”. Ma, da una parte i dirigenti federali, dall’altra papà Sergio, hanno deciso che i tempi non fossero ancora maturi. La diatriba continua quindi sul piano legale: dopo la recente condanna in sede arbitrale della tennista di macerata a pagare “130.000 euro a titolo di rimborso delle somme erogate dalla stessa Fit a favore della giocatrice dal 2010 al 2016“, si attende l’esito del ricorso al TAR presentato dai Giorgi contro la multa da 30.000 euro, comminata in ultimo grado dal Collegio di Garanzia dello sport del Coni. Io credo che, prima o poi, si arriverà ad un accordo, basato anche sul buon senso, per cui Camila Giorgi tornerà a vestire la maglia azzurra e ad allenarsi a Tirrenia; ma non ho idea di quanto tempo debba passare ancora.

Fuori gioco la Giorgi, la FIT ha deciso di sostenere su tutta la linea Sara Errani, che, pur in attesa della sentenza di appello sulla sua squalifica per le note vicende riguardanti l’assunzione di sostanze dopanti, è stata convocata e sarà la prima singolarista. Per il ruolo di singolarista numero due, credo che la Garbin si affiderà alla più in forma tra le ragazze di seconda linea, quindi a Deborah Chiesa. Terza convocata è Jasmine Paolini che, pur non in grande forma e reduce da diverse sconfitte pesanti, è comunque la migliore in classifica dopo Giorgi, Schiavone, Errani e Vinci.

Restava in ballo l’ultimo posto e la scelta è caduta su Elisabetta Cocciaretto. Sicuramente non giocherà, salvo improbabili e imprevedibili infortuni; peraltro, le possibilità di vincere contro la Spagna, pur privata della Muguruza, sono talmente basse che qualsiasi squadra avremmo portato a Chieti la situazione non sarebbe di molto cambiata. C’è quindi da chiedersi se sarebbe stato più utile per le ragazze e per tutto il movimento, far fare un’esperienza di Fed Cup alla Cocciaretto o, ad esempio, alla Brescia.

In passato la convocazione in Fed Cup non ha portato molto bene alle giovani alla prima esperienza con la nazionale maggiore. La Matteucci, convocata per un Italia – USA nel 2014, è praticamente scomparsa dal tennis che conta, senza peraltro mai entrarvi a pieno titolo. In quella stessa occasione era stata convocata anche Nastassja Burnett, mai esplosa completamente e costretta ancora ad arrancare nei tornei da 15000 dollari. La Caregaro, convocata contro la Francia nel 2016, ha poi raccolto molto poco a livello ITF e non ha quasi mai giocato in tornei WTA. La Trevisan, convocata due volte nel 2017, contro Taipei e Slovacchia, anche per colpa di diversi problemi fisici, sembra anche lei sparita dalle scene. La Rosatello, convocata contro Taipei quando era vicino alla posizione numero 200 del ranking, è successivamente scesa fino attorno alla posizione numero 300 circa, che occupa attualmente. Infine, la Paolini, che sembrava dovesse essere titolare fissa del nuovo corso, non ha mai convinto  a livello di tornei WTA, in cui ha incamerato una lunga serie di sconfitte alle qualificazioni.

In realtà, in nessuno dei casi precedenti (tranne forse per la Matteucci) la convocazione è stata un premio per quanto raggiunto a livello giovanile; le convocate costituivano la miglior scelta possibile, o comunque tra le migliori, che il panorama tennistico femminile italiano poteva proporre in quel momento. Per la Cocciaretto, invece, la convocazione è un premio per i recenti risultati ottenuti a livello junior; è un modo per fare esperienza, per conoscere l’ambiente professionistico e, come detto, un modo per presentare al mondo una nostra giovane promettente.

Probabilmente la Brescia avrebbe meritato molto di più la convocazione, alla luce dei miglioramenti ottenuti nell’ultimo anno e in base a una semplice e oggettiva lettura delle classifiche; tuttavia, io credo che non sia del tutto sbagliata la convocazione di Elisabetta: si tratta anche di una conferma (cosa che noi di Tennis Underworld sosteniamo da sempre) del fatto che il tennis junior conta eccome ed è il primo step per entrare nel mondo professionistico. E’ una dimostrazione del fatto che un lavoro serio e continuativo, con la presenza nei migliori tornei giovanili porta alla Fed Cup: si tratta di un messaggio decisamente positivo che arriva dalla Garbin e che condivido appieno.

La convocazione di Elisabetta credo che sia anche un premio, non solo per le vittorie in Australia, ma anche per la costanza e la determinazione che hanno portato questa ragazza a recuperare da un lungo e grave infortunio che l’aveva costretta allo stop forzato per quasi due anni; un esempio per tutte le ragazze che sono ferme per vari problemi e infortuni.

Infine, c’è da considerare che la Cocciaretto si è trasferita a Tirrenia, vive e si allena ogni giorno al centro tecnico federale. Convocarla vuol anche far capire a tutte le tenniste che, se si avvicinano (in tutti i sensi) ai centri della federazione, aumenta la possibilità di essere scelte per le competizioni internazionali.

Probabilmente non ci saranno controprove della bontà o meno della scelta, perché Elisabetta non giocherà e le polemiche continueranno. Sicuramente questa sarà la prima di una lunga serie di convocazioni, che speriamo, in anni non troppo lontani, porteranno l’Italia a tornare ad essere competitiva a livello mondiale.

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