
Federica Rossi ITA
Per ragioni che appariranno più sotto do la precedenza a Federica Rossi su Musetti: che Musetti arrivi in finale al Grade 2 di Cap d’Ail non fa notizia, ma che la agguanti Federica Rossi sì. E c’è anche la sorpresona di Moroni Filippo in finale contro lo stesso Musetti e provenendo dalle quali, quasi troppa grazia.
Prima vorrei partire però come sempre da lontano e commentare le convocazioni di Fed Cup. La Garbin ha operato bene escludendo la Cocciaretto rispetto alla volta scorsa e convocando Jessica Pieri, il che in fondo è un piccolo premio e un segnale di fiducia e di stima per una giocatrice che li merita. Poco cambia: non abbiamo una seconda singolarista valida e anche la Errani vince ormai fino a un certo confine WTA ma non oltre. Paolini fa i salti mortali ma più in là di dove si trova non va. Anche un doppio collaudato manca, e in caso di bisogno non si saprà chi affiancare a Errani. Ma appunto: Cocciaretto è apparsa al Perin Junior senza brillare, e poi ha rinunciato a vari SM di Pula 25 mila in corso, insomma è ferma, e non vorrei che qualcosa fosse successo. Non è per lei un grande inizio di stagione. Per terminare il discorso Fed Cup: Garbin ha dimostrato tatto e …garbo, perché non poteva convocare Chiesa e non Pieri dopo che Pieri ha battuto Chiesa pochi giorni fa a Lugano. In realtà congetturo che per un certo tempo le convocazioni di Fed Cup saranno “a girare” per quanto riguarda il terzo e il quarto elemento: ci sono un due o tre giocatrici dopo il 200 WTA che sono equivalenti, come, in aggiunta alle citate, Brescia, Rosatello e perfino Rubini.
A Cap d’Ail la buonissima nuova è appunto che Federica Rossi is back. Essendo poche volte e anche mai arrivata è improprio dire che sia back. Forse o senza forse questa finale a un Grade 2 è il miglior risultato in carriera di Federica, spesso pronosticato e atteso ma mai avvenuto. Io le faccio i complimenti e ne sono contento anche perché ho speso in passato, da tre anni a questa parte, parole impegnative su di lei, senza peraltro risparmiarle dolci critiche. Spesso nei corridoi dei circoli e sulle gradinate con amici ho dovuto sostenere questa causa apparentemente persa: che Rossi ha la stoffa della, non dico grande, ma ottima giocatrice. Ripeto un concetto: ha il repertorio di colpi più vario della sua categoria di età, e tocca la palla con uno dei migliori bracci in circolazione. Ma il carattere è un’altra cosa. Là a Cap le si è aperta una prateria in un tabellone, va anche detto, assai inferiore in valori anche soltanto a Firenze due settimane fa. Rossi che ha trovato un serio ostacolo e un match difficile solo al primo turno con la Morlet, match finito al terzo 7-5. Poi una progressione impressionante, a cominciare dalla schiacciante vittoria contro la Makatsaria tds n. 1 un po’ indegnamente, e che le ha aperto la strada verso avversarie di scarsa fama alle quali ha lasciato cinque giochi a testa. Oggi secondo capolavoro, con 6 giochi lasciati a una promessina non solo francese come la Bencheikh. Non ho visto il match naturalmente, ma se Rossi gioca su questi livelli congetturabili darà del filo da torcere anche alla Molinaro, sì lei, perché la finale è fra loro due, suppongo domani. In altre parole speriamo Federica non esca dalla trance.
L’altra notizia strabiliante è che la finale maschile è tra Musetti e Moroni e che il torneo lo abbiamo in tasca! Musetti come dicevo non sorprende avendogli qualcuno fatto il favore di buttargli fuori la tds 1 Mayot. Dopo il pericolo taiwano-canadese, Musetti ha vinto due match agevoli e oggi come suo solito è partito col piede sbagliato o si è assentato dal match per venti minuti perdendo il primo set, per poi dilagare. Moroni aveva deluso forte a Firenze ma, in un torneo ripeto debole, ha finito per battere quello che ha battuto il vincitore di Zeppieri: scioglilingua per dire che a questi livelli noi italiani ci siamo, anche se oltre un po’ meno. Speriamo davvero di fare festa doppia!