Il Grade 2 di Cap d’Ail ha avuto esiti più fausti per noi che non Firenze, e come dicevo lo si verificava già ieri, comunque andassero oggi le due finali. Queste le differenze: a Firenze si giocava in casa e con il tifo amico, se questo conta qualcosa nel tennis; la partecipazione italiana era molto nutrita, e a occhio e croce quasi il doppio o il triplo di quella di Cap; si è vinto il singolo Boys a Firenze, ma solo uno dei nostri è stato un finalista. A Cap si giocava in terra formalmente francese, i nostri e le nostre erano pochi, e abbiamo invece avuto, su quattro piazze a disposizione, tre finalisti. Matematicamente dunque un torneo era nostro fin da ieri.
Girls. Niente da fare per Rossi stamattina in finale femminile. È stata festa solo a metà come scongiuravo. Io una speranziella ce l’avevo, e se non di vittoria almeno circa la possibilità che Rossi portasse al terzo e impegnasse seriamente la Molinaro. Senza riscontri visivi si fa sempre fatica a fare pronostici, ma il cammino autoritario di Rossi mi creava forti illusioni. Pesando i pro e i contra: i pro erano stati una stringa di ottimi e sorprendenti risultati nei turni precedenti. Torneo debole, lo rimarco, epperò nessuna regala nulla come sempre, qui e altrove. Pro che consistevano nel fatto ulteriore che Rossi aveva battuto ben tre giocatrici molto credibili e sia pure non fortissime come Morlet, Makatsaria, e Bencheikh, le ultime due proprio stracciate con punteggi irrisori, e solo la Morlet sconfitta dopo un match lottato. I contra erano però obiettivamente di più: Rossi ha fatto un torneo eccezionale, ma forse aiutato e permesso da una classica trance agonistica, e nemmeno lei stasera se lo saprà spiegare. Le trasformazioni improvvise dall’oggi al domani, e i salti di qualità, nel tennis sono rari anche se effettivamente possono accadere: a me capitò decenni fa di vedere Francesco Cancellotti, fino ad allora un promettente giocatore ma nulla più, superare fior di campioni a un torneo fiorentino per cedere in finale e di strettissima misura a Jimmy Arias. Da quel giorno Cancellotti diventò il nostro numero 1. Non va dimenticato che Rossi fino a due settimane fa faceva poca strada in tornei Grade 2 e 3, e perdeva anche da giocatrici fantasma. Poca lotta ci deve essere stata tutto sommato, visto lo score di 6-2 7-5. Riletto il match dal punto di vista della Molinaro, si deve dire che la italo-lussemburghese era tds n. 2 ma valeva molto di più della deludente Makatsaria. Se batti facile la tds n. 1 non vuol dire nel giovanile – e anche nei Pro – che metti sotto la n. 2. Molinaro che due settimane fa per mezz’ora ha imbrigliato e dominato la Tauson, che come viene ampiamente spiegato nel post precedente a questo con cui concordo, si candida per entrare a far parte dell’Olimpo delle Junior già pronte per passare, e vincere, nelle Pro. E Molinaro che, pur non spiccicando una parola di italiano, è un po’ anche italiana, e avrà tratto qualche vantaggio dai nostri…mulini. La legge del contrappasso vuole che a mia memoria nessuna italiana abbia mai battuto la Molinaro nel giovanile. Se ce la facciamo, una intervista con lei uscirà a breve su questo Sito.
Nei Boys Moroni poteva essere pago, e il divario tra lui e Musetti pareva incolmabile. Detto ma non fatto. Musetti ha effettivamente ammutolito Moroni nel primo lasciandolo a zero. Sull’aire si pensava, o almeno io pensavo, che Musetti facesse un sol boccone di Moroni. Rilassamento invece nel secondo e Moroni che non ci sta e avanza a 2-1, e i due si trovano appaiati a 3 pari. Qui Musetti mette la freccia e si porta a 5-3, ma subisce la rimonta di Moroni, che ha due palle del 5 pari su servizio Musetti. Con una terza messa a segno va a 5 pari. Musetti sembra accusare il colpo e Moroni di slancio si porta sul 6-5; anzi, con un parziale di 4 giochi a zero incamera a sorpresa il secondo set. Si poteva dire un match riaperto e tornato equilibrato a questo punto, addirittura con Moroni leggermente favorito e Musetti per la prima volta impaurito e incapace di fare la differenza. Infatti i giochi sono improvvisamente combattuti e vanno ai vantaggi, e si procede per un bel po’ punto a punto: 1-1; 2-1 Musetti e servizio; 2-2; 3-2 Moroni; 3-3; 4-3 Moroni con Musetti che sembra messo alle corde e un po’ stordito dal rientro definitivo in partita di Moroni. Infatti Moroni avanza ulteriormente a 5-3 e servizio e pare fatta. Moroni ha due MP ma gli vengono annullati. Musetti ha a sua volta una palla del 4 a 5, e poi una seconda, riannullata. Alla terza Musetti si porta sul 4 a 5 e servizio e in teoria i break sono pari. Ma il servizio di Musetti in questo set ha vacillato, e infatti Moroni va subito a 0-30 in suo favore, poi 15-30, poi 30 pari. Per sua fortuna Musetti mette tre punti consecutivi, va 40-30 e agguanta il 5 pari e il match diventa infuocato e palpitante. Nel gioco successivo ancora Moroni avanti col servizio e facilmente 6-5 a suo favore. Ovviamente o tiebreak o vince Moroni. Fanno cinque i MP, il quarto sciupato, ma il quinto no. È trionfo Moroni.
Bravo, bravissimo Moroni, che ripeto proveniva dalle quali, e ha dunque vinto otto incontri consecutivi, un bel filotto. Io ne ho parlato bene – non faccio nuovamente per dire – varie volte in passato. Ricorderete una mia cronaca da Prato su Moroni-Veneziano. Mi pareva allora fragile, addirittura gracile, e piccolo di fisico, epperò qualche chilo e qualche centimetro lo ha messo su avendolo visto a Firenze di sfuggita due settimane fa. È della stessa taglia, tanto per dire, di Bellucci e di Arnaldi. Va ricordato, per attutire la sorpresa, che Moroni ha fatto bene e benissimo nei tornei africani recenti vincendone uno. E anche che ha un anno di più di Musetti. Ha inoltre il ranking non eccelso ma neanche disprezzabile del 252 junior.
Musetti aveva in mano il match ma gli capita spesso di lasciarselo sfuggire per caduta di concentrazione. Non è un passo falso una finale, anche se persa. Andrà la settimana prossima davvero in Bulgaria dove è iscritto a un Grade 2? Il torneo è probante perché là Musetti sarebbe “solo” tds n. 12 con Svrcina n.1. Cammino dunque in salita, ma test utile per la cosiddetta verifica dei poteri. E Salsomaggiore si avvicina.
1 comment
Il ranking ITF non c’entra nulla. Alcuni (non parlo solo di italiani, e tantomeno di Musetti che è bravissimo) ce l’hanno pompato dalle possibilità economiche o dal fatto che la FIT li porta a sue spese a destra e manca (quelli dei CPT). Più giochi più occasioni crei, se poi vai in posti esotici scali più rapidamente il ranking. Moroni è bravissimo, lo è sempre stato ed è un lottatore. Complimenti a lui e a Musetti.