Procedendo in senso cronologico Pachkaleva ha battuto oggi – ancora pioggia e quindi a Cabriolo, dove tutti i match sono stati disputati – la Krznaric e non fa sorpresa, ma lo è, una sorpresa, che Nardi abbia perso da Andaloro. La croata del 2003 è, in varie foto sul web, una furia rossa o rossiccia: non l’ho mai vista dal vivo ma è facile immaginare con quale forza si avventa sulla palla; è anche facile supporre che magari tirando tutto possa non tener sempre dentro al campo i colpi. Se viene a Prato, come sembra, me la guardo. Il suo nome circola da parecchio, ha fatto anche incursioni non del tutto fallimentari nell’ITF Pro, ed è per questo che trascurando il giovanile è molto indietro in classifica junior, ma vale molto di più di questa classifica. Ha perso a Salso dopo sei match di fila dalle quali ai quarti, e con alcune delle precedenti cinque vittorie, e anche la sconfitta di oggi, in tre set, a testimonianza di un gioco un po’ discontinuo e forse fatto di alti e bassi. Pachkaleva? Un’altra sconosciuta. Di cui so dire solo che non dovrebbe essere un fulmine di guerra, benché nulla io voglia togliere ai meriti della Paoletti che le ha rubato un set al primo turno.
Stesso discorso o quasi per Nardi, che dopo aver giocato col massimo sforzo mentale e anche fisico cinque partite deve essere calato nella sesta: avesse incontrato Andaloro al primo turno forse le cose sarebbero andate diversamente. Ma sia chiaro: Andaloro, va obiettivamente ammesso, sta giocando molto bene e ha liquidato tutti, ed erano anche forti, con bei punteggi trasparenti, inequivocabili, in due set. Magari Andaloro ha fatto un partitone oggi con Nardi, gli va reso pieno merito, ma la sconfitta di Nardi è figlia almeno in parte della mancata concessione di una wild card che gli avrebbe risparmiato tre match di quali in due giorni, iniziando il torneo lunedì o martedì, soprattutto considerato che le wc sono andate a Moroni, a Cobolli, meritate, meritatissime, ma anche a Passaro e allo svizzero Kym che hanno fatto un torneo più anonimo. Dello stesso avviso è Paolo Caldarera che così scrive da Salso: “Non vorrei togliere alcun merito al ragazzo messinese che si allena al CTP di Bari. Per lui un grande risultato e la sua prima semifinale importante, ma l’impressione è che Nardi non si sia potuto difendere al meglio visto il leggero infortunio patito la sera prima al termine del match contro Tortora”.
Stesso discorso per Mariani nelle Girls, anche lei in grande spolvero nelle quali e nei primi turni ma oggi evidentemente svuotata contro un’avversaria abbordabile, ma che Caldarera, testimone diretto, definisce “ottima”. In più Mariani ha anche giocato il doppio (con la partner di sempre, Sacco) perdendo ieri sorprendentemente in semifinale. Sono impegni logoranti non tanto sul piano fisico quanto su quello mentale. Si spera dunque ardentemente in una una finale Sacco-Rossi ove le due nostre abbiano energie residue per battere due avversarie non trascendentali.
Nel maschile Zima-Andaloro prima semifinale, e sarà interessante “pesare” il bravo giocatore di Messina alle prese con il finalista di Firenze, che là diede filo da torcere sino all’ultimo a Musetti. Nell’altra semifinale Musetti va contro il più giovane degli Schulenburg, di lui coetaneo. A Firenze non ci fu storia in match di primo turno, ma la fatica comincia a farsi sentire nelle gambe e nella testa, e oggi Musetti ha un po’ scricchiolato, se non fosse che Ortenzi ha giocato uno splendido torneo ed è stato l’unico per ora a lottare per due set con Musetti portando a casa il secondo tiebreak prima di appagarsi. Chiudo con la disamina del match di Paolo Caldarera: “Lorenzo Musetti e Gian Marco Ortenzi (che sono in foto) si sono affrontati a viso aperto dando fondo a tutte le energie disponibili. Un quarto di finale, ma poteva essere benissimo una finale. Nessun break nei primi due set e questo dice tutto dell’estremo equilibrio dell’incontro. Due tie-break giocati quasi in apnea dai due giocatori e su cui hanno gravato anche le condizioni ambientali, con un caldo notevole che per fortuna si è smorzato nella parte conclusiva del match. Ortenzi ha tenuto in maniera encomiabile per i primi due set, poi ha ceduto di schianto nel terzo ma a lui è andato l’applauso più sentito. Musetti ha confermato le sue indubbie doti, alternando però punti molto belli a errori piuttosto banali”. Neanche a farlo apposta: era quello che volevo dire anch’io.