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Ancora un en plein a Prato?

by Franco Marucci

La mamma di una nostra giocatrice ha coniato di recente una felice antitesi che faccio mia: quella tra match visti, descritti e giudicati “dal vivo” e altri “dal divano”. Oggi scrivo dal divano, impedito ad andare a Prato dal lavoro; ma ho seguito gli andamenti dei match dal sonnacchioso Order of Play del sito ITF, che mi spiace dirlo non è un fulmine di guerra in questo torneo pratese.

Mi domando se possiamo fare da italiani un secondo en plein anche a Prato. Direi di sì al 70% per le Girls, assai meno per i maschi. Vediamo perché. Non ci voleva grande intuito per divinare i risultati favorevoli delle nostre oggi. Sacco ha regolato la sua avversaria spagnola molto alta di classifica e già fortunata, e Pigato ha veramente sbriciolato la indiana Bhan, pur accreditata della tds n. 4. Ma è ormai noto che tutte le classifiche delle extraeuropeee, ad esclusione delle Usa, australiane e nippo-tailando-cinesi (e cioè soprattutto Sudamerica, Asia meridionale e Africa, magari con eccezioni), sono di un’altra valuta e vanno aumentate di varie decine e anche centinaia di unità. Basti vedere la veloce eliminazione delle due sudamericane tds in questo torneo e appunto di questa indiana. Per arrivare a giocarsi l’ingresso in finale nella parte alta Sacco deve battere Sato, che vista contro la Mariani e ricordando Salso, può essere battuta purché Sacco non imposti gara di regolarità. Pigato invece deve superare l’ostacolo argentino pittorescamente chiamato Farulla di Palma: non un osso durissimo ma pari classifica della Pigato, che è obiettivamente in gran spolvero. Farulla che ha battuto in tre aspri set al primo turno la Traversi, quindi da non prendersi sottogamba. Nella metà inferiore del tabellone, nel quarto di finale Biagianti-Paoletti do 60 chances alla Biagianti e 40 alla Paoletti; ambedue comunque andranno contro avversarie più forti in eventuale semifinale. La Dimitrova, che non sapevo, sbadato, fosse sorella di Dimitrov, non pare imbattibile, e della Vinnik russa, n. 199 e 2002, so solo che ha battutto la Nirundorn tailandese tds n. 2 ma non so dire altro perché non l’ho vista all’opera e non ne so la forza. Ma parlano le classifiche, anche scontandole. Comunque Paoletti, la reginetta dei Lemon Bowl, è finalmente esplosa e qualcuno dovrà occuparsene nutrendola a pane e Nutella.

Nel maschile parte alta, la delusione è Moroni, che esce per mano di La Vela e con punteggio troppo severo per essere vero, 6-2 6-1. Moroni ha questi alti e bassi. Il più giovane degli Schulenburg potrebbe comodamente stoppare La Vela domani nei quarti, purtroppo. Pure Passaro ha un compito difficile contro Park coreano, ma Passaro sta facendo passi da gigante ed è in serie notevolmente positiva da parecchio tempo, anche lui una piccola rivelazione. L’altro giocatore in cui si spera è Marino, che in silenzio e lontano dai riflettori è approdato con prove di gran carattere anche lui nei quarti, dove può giocarsela con il francese Voisin, che, altra piccola delusione, ha fatto fuori Arnaboldi. Come ovvio eliminati tutti gli altri.

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