Home TennisATP & WTA Anarchia a Wimbledon

Anarchia a Wimbledon

by Franco Marucci

Mi domandavo una settimana fa se c’era in circolazione l’anti-Williams, e dubitando che vi fosse (tanta e tanto schiacciante la sua superiorità) indicavo ma senza troppa convinzione la Kuznetsova, che per infortunio ha però disertato. Ma Wimbledon è storicamente il torneo più imprevedibile dei quattro Grand Slams, per una combinazione di fattori variabili, quali lo stato di forma e di concentrazione dei giocatori dopo ormai tre/quattro mesi di attività (non per nulla un Murray si è risparmiato, a Roma e a Parigi,  e alla luce dei risultati ha fatto bene), e soprattutto e in primo luogo l’adattamento all’erba, una vera e propria incognita o lotteria. Al maschile ad esempio fanno qui bene come ripeto i bombardieri alti uno e novanta che servono a 200 km e passa, epperò il servizio puro e semplice non basta: vedi Raonic, il miglior servitore in circolazione, o Isner, di poco inferiore. Nel femminile in passato e anche in parte quest’anno fanno bene giocatrici agili  e ribattitrici come la Pironkova e la Paszek, che vanno in letargo e spariscono per il resto dell’anno, e hanno un valore e un rendimento molto inferiore su altre superfici. Quindi, per tornare a noi, che Serena vada fuori non è poi una sorpresissima. Lo è però se messa insieme a tutte le altre sorprese accumulate nei giorni precedenti: forse la più alta morìa di teste di serie e di potenziali vincitori, finalisti e semifinalisti degli ultimi tempi. Piuttosto a colpire è la Lisicki, giocatrice che due anni fa fece faville qui e poi scomparve, e che ora compie questo exploit. Vista con la Schiavone giorni fa sembrava più la Schiavone di adesso a giustificare la netta superiorità. Pronostici? Io dico finale Murray-Djokovic, con vittoria Djokovic, che è rimasto molto coperto, ma lo vedo sereno e brillante: e ha sprecato non tante energie. Al femminile se si guarda il tabellone e lo schieramento dei quarti non si crede ai propri occhi, tanto sembra un 50 mila dollari ITF o quasi! Ha perso anche la Robson! La vincitrice dovrebbe uscire dalla parte alta: Lisicki potrebbe volare in finale sulle ali, o forse subire la prova del nove. Se non vince lei dico Na Li o Radwanska. Sotto, Kvitova compresa, mi sembrano più deboli; ma l’anarchia potrebbe continuare…

In questo panorama i risultati degli italiani passano in secondo piano. Se sabato era stata una giornata fausta, in cui avevamo raccolto molto con un pizzico di fortuna, oggi siamo tornati alla normalità e al giusto valore attuale del nostro tennis agli alti livelli: in poche parole, telegraficamente,  Seppi appagato, Pennetta spompata, Knapp ormai soddisfatta, soprattutto Vinci maltrattata e quasi cappottata. Rimaniamo in  gara col doppio femminile, dove una buona notizia è che Vesnina e Makarova siano uscite; ma sono sincero, non ci vedo chiaro, e non giurerei che le nostre possano andare molto avanti. Tutte picchiano come ossesse.

È in corso anche il giovanile. La Fit titola tutti avanti gli azzurrini in un consueto eccesso e accesso di entusiasmo. È vero che Quinzi e Baldi e Napolitano hanno vinto, ma Donati è caduto nelle quali, da dove è emersa la sola Chiesa subito perdendo da un’oscura egiziana (l’erba non è a occhio e croce la superficie preferita di Chiesa, che è peraltro dovunque in crisi di risultati), e dove nel femminile è ancora in gara la Matteucci. Ma il torneo è ancora giovane giovane, è solo al primo turno. Non cantiamo perciò vittoria: fatalmente ai nostri maschi hanno preso tutti ormai le misure e gli iati si sono ridotti, e insomma Quinzi non vince più facile facile e dovrà sudare; e le femmine junior competitive non le abbiamo mai avute negli ultimi anni.

Vi potrebbe interessare anche

Leave a Comment

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.