Dunque esito trionfale a Salsomaggiore per i nostri colori, con due vittorie su due, ma antepongo una premessa.
Ieri sera ho chiuso il post in modo un po’ brusco e anche sgarbato. Lo confesso, sono amante della professionalità e la esigo da me stesso e la chiedo agli altri; sono anche obiettivo e franco, come il mio nome, ed è la ragione per la quale lavoro e scrivo in proprio, e per la quale sono stato “licenziato” le poche volte che ho scritto su siti specializzati di tennis, perché non so cosa sia la diplomazia. Sono anche un po’ permaloso, e non mi è andata giù che l’organizzazione del torneo, che ha una pagina Facebook su cui posta un sacco di deliziose inanità e pochissimi avvisi veramente utili, ci abbia menato dolcemente per il naso, facendoci prima supporre che Pieri-Brescia fosse sin dal mattino in attesa di andare in scena – insomma sempre imminente – laddove invece di soppiatto il match si era già disputato da qualche parte, era già chiuso magari alle quattro del pomeriggio, ma la notizia è stata data tutta di un colpo alle otto e mezzo di sera. Diavolo, ma non c’era un giudice arbitro dove si è disputato che col cellulare comunicasse i parziali? Non si poteva postare due righe su quella che era in fondo una semifinale e non un incontro qualsiasi? Certo, non facciamone un dramma, ma a me interessava e ancora interessa sapere l’andamento dell’incontro, se magari Tatianona aveva imbambolato la Georgia a tal punto da andare, che so, avanti anche 4/1 al secondo e servizio, sinché poi, cessato l’effetto della sedazione, Georgia si è svegliata, si è accorta dell’accaduto e si è precipitosamente ripresa. Magari non è andata affatto così. Ma appunto, per sapere i dettagli, non saprei rivolgermi ad altri se non a Gonzalo Vitale che mi conosce, ed è sempre molto gentile, o al Signor Pieri, che non ho il piacere di conoscere. Altrimenti questo incontro rimarrà per sempre un mistero!
Avrete saputo dunque gli esiti delle finali: femminile, 6/4 Brescia il primo set con quel brekkettino precoce su cui spesso ruotano le partite, e già segno di massimo equilibrio. Ma si va al terzo con Bianca che pareggia vincendo il secondo per 6/2. Andamento quindi regolare seguendo i servizi sinché Bianca ottiene a sua volta il break ed è fatta: 6/3 al terzo. Chi vince ha sempre ragione, ma forse Georgia ha rivelato il suo vecchio limite – sarò maligno –, quello di non sapere piazzare la zampata vincente quando occorre, e di perdere di incisività e smalto a fine match e a maggior ragione a fine torneo. Forse.
Nella finale maschile cose messe subito male per Berrettini che precipita a 4/1 e poi a 5/2 nel primo set contro lo yankee, che si aggiudica la prima frazione per 6/3. Minaccia del proverbio che non c’è due senza tre, con l’americano che ha già estromesso in fila Roncalli e Stefanini. Ma rimedia e risale il nostro nel secondo, che vince il set con il medesimo punteggio e si va al terzo. Dove Berrettini riesce a superare il panico del break che porta l’americano al 3-1, sinché sul 4 pari brekka a sua volta l’avversario e trionfa. Torneo maschile comunque equilibratissimo, senza un giocatore che si sia staccato chiaramente sugli altri, e dove Uspensky era solo tds n. 14. E in maggioranza erano giocatori diciottenni.
Ora la carovana si sposta a Prato vicino a casa mia, e dove alcuni e alcune di Salsomaggiore sono iscritti, ma anche arriveranno facce nuove.