Eravamo rimasti a ieri mattina, quando pronosticavo Rubini in finale contro – un po’ più cauto – Martina Trevisan. Ci ho preso a metà, e Trevisan ha regolato Dentoni che ha opposto una qualche resistenza solo nel secondo; Rubini invece mi ha fatto rimangiare la supposizione che potesse dare la botta risolutiva sempre e comunque all’ultimo punto: ha perso 6/4 al terzo, epperò ha dimostrato quanto vale e quanto abbia fatto bene in Sardegna; e soprattutto ha incrinato la supremazia e la sicurezza della Benoit, rubandole un set. Ovvio che oggi Benoit avrà giocato un po’ meno sicura.
Stamattina è andato in tilt, mi spiace dirlo, il peraltro sempre ottimo live scoring di SM di Pula, e nessuno ha seguito l’andamento dell’incontro online. Non ho avuto il tempo di scriverlo, ma ero assai fiducioso. Trevisan ha al momento una “confidenza” del 100 per 1000: tutto le riesce e vince sempre e comunque, e ha fatto una collezione di risultati che è poco definire fenomenale e sensazionale in tre soli mesi. Appunto: ha vinto anche stamattina, ma per puro caso ho aperto alle 12.30 il drawsheet e visto online il risultato: 6/4 6/3. E’ domenica e mi limito nel numero delle parole, e insomma chiudo in fretta. Ci torno però sopra perché oggi inizia un nuovo, ennesimo e seriale torneo a SM di Pula con facce nuove: ma non quella di Martina. Che torna a Ponsacco tentando di uscire dal raptus e metabolizzare quello che le è capitato. Ha in mano due tornei vinti consecutivi e soprattutto la certezza di un balzo gigantesco in classifica WTA: reale, che vedremo domani o nelle prossime settimane, e ad ogni modo virtuale: di valere insomma, direi, il 400/450 WTA, forse anche di più.
Volevo intitolare questo post Chi l’ha vista? In due sensi: quello della Freccia, perché è andata come una Freccia rossa e nessuno l’ha fermata; e secondo, chi appunto l’ha vista giocare, che sono gli happy few. Amici, questo Blog è aperto a tutti e se qualcuno vuole postare reazioni visive, insomma dirci come ha visto la giocatrice, è il benvenuto. Scrivete, commentate.