Katy Agnelli. Non vorrei che il mio articolo di ieri su Stamp toscana sia stato preso troppo sul serio e a Roma credano che io abbia pensato davvero a quelle storie di Cottarelli e della spending review sulle trasferte. E le altre sul pesce di novembre. Pure invenzioni. Comunque le ironie e gli umorismi o sono troppo spinti e ha sbagliato l’autore o chi li riceve non riesce a capirli e i limiti sono suoi. Ma mi fermo qui perché dovrei entrare in un argomento di semiotica dell’ironia che non credo interessi i tifosi di tennis, per quanto forse sì i lettori delle mie cose di anglistica. Mi preme dire bene di Katy Agnelli soprattutto perché mi ci sono riconosciuto e immedesimato. Anch’io alla mia età faccio un po’ di agonismo nei veterani e soprattutto a chi mi dice sorridendo, ah che bello chissà come ti diverti a giocare ogni tanto a tennis, rispondo: Per niente, anzi mi arrabbio, e non gioco per divertirmi ma per vincere. Altra ironia. Però è vero, quando perdo ci rimango un po’ male e pur non tirando la racchetta, e urlando al massimo porcaccia miseria, questi urli si sentono anche di lontano…
Giorgia Marchetti. Ieri dicevo e vi annunciavo una elegia per Giorgia Marchetti e l’ho infatti scritta. Quanto gioca bene e tocca bene la palla Giorgia, e perciò non c’è di meglio che postare qualche foto di ieri, palleggio riscaldatorio con la compagna Pillot:
Ho definito il suo servizio dal movimento estatico: a me pare che rimanga troppo a guardare la palla che scende come abbagliata dal sole all’orizzonte, ma non sono un maestro di tennis. Nel suo singolo ha perduto troppo facilmente e sempre ha ceduto il punto dal quarto scambio in avanti: la famosa poca pazienza. Forse la ragazza è un po’ scorata per i risultati che non arrivano. Nel doppio è stata inguardabile e forse le due avevano già in animo di ritirarsi dopo un cinque sei giochi. Ma che due pallonetti liftati ha alzato la Pillot!
Lisa Piccinetti. Forse erano quelli gli accordi ma avessi avuto mio figlio che due volte viene convocato e la prima sta in borghese e la seconda solo riscalda 15′ un titolare, anche se si tratta di un mostro sacro, mi sarei un po’ risentito. La vedo un po’ emarginata nella squadra e non bene inserita. Siccome è ancora molto giovane e poco nota ecco alcune foto:
Maria Elena Camerin. Naturalmente la Came è il pilastro di Prato e quella che porta sempre o quasi sempre a casa i due punti. La regista inamovibile della squadra. Insomma il Pirlo della situazione. Si ripassava ieri sugli spalti, con un signore che è un fine intenditore pratese, la carriera prestigiosa della giocatrice e lui mi chiedeva delle due venete nazionali chi la avesse avuta più bella, la carriera, se lei o la Garbin. Mi sono sempre dimenticato di ricordare che avendo giocato spesso al C. T. Mestre dove entrambe sono cresciute sia pure a distanza di anni, per par condicio vi sono sopra i cancelli dei due campi 1 e 2 due ben visibili targhe bronzee che inneggiano agli exploits delle due. La Garbin per aver battuto unica italiana una n. 1 WTA, allora la Henin a Parigi, e la Came non ricordo più francamente per cosa. A proposito, Came-Stefanini fanno un doppio affiatato nel quale Came fabbrica i punti e Stefanini li riscuote. Chissà che con il tempo, diciamo tra un dieci anni, non seguano le orme di Pennetta-Hingis.
SM di Pula. Domani il via al torneo che insolitamente ha avuto oggi un giorno del tutto vuoto perché le quali sono andate deserte e si sono chiuse già ieri. Stefanini che ha fatto la traversata va proprio contro la Pillot! Rubini come dicevo ritenta di planare sul trofeo, Trevisan figura abile e arruolata, Brescia sempre in trincea, Fossa Huergo e Meliss pure. Inutile aver implorato Santa Rosalia patrona di Palermo per un sorteggio decente a favore di Federica Bilardo. Se vince con Zagorac, e non è detto, va contro Lisa Sabino tds n. 2. Se non mi sbaglio di grosso Zagorac ha fatto due volte il giovanile di Firenze ed è una pallettara micidiale e gran rimettitrice, insomma una di quelle che ti fa perdere la pazienza. In bocca al lupo.