E se vincesse la Robillard?

by Franco Marucci

La soddisfazione, la consolazione, la compensazione di chi è stato eliminato, mi pare lo abbia detto anche Marcel Proust, è vedere vincere nella successiva partita chi lo ha battuto. In altre parole Jessica e i suoi tifosi potrebbero augurarsi che stamattina la canadese batta la Vondrousova dando in tal modo più rilievo e valore alla prestazione della nostra. Prima di verificare le scarse probabilità che la Robillard ce la faccia alcune recriminazioni.

Jessica ha gettato una finale alle ortiche e purtroppo è la seconda volta che fallisce il ko in match alla sua portata: giusto domenica scorsa veniva sconfitta dalla Blinkova a S.Croce, Blinkova che ha poi dimostrato a Milano di non essere un fulmine di guerra. E come tutti si sapeva e come si è visto nella prima mezzora questa Robillard era alla sua portata. Con un set in carniere le cose potevano cambiare. Jessica termina ieri probabilmente la sua carriera nel giovanile con una finale e una semifinale persa in due tornei prestigiosi anziché una vittoria e una finale. Pochi ricordano che il Bonacossa è una sede che poteva portarle bene perché qui ha vinto Jessica la Lambertenghi nel 2009, peraltro un trofeo, del resto in una competizione solo nazionale,  che, per ricollegarmi a quando osservava l’amico Barbolani,   è tutto sommato scaramanticamente meglio perdere che conquistare vista la maledizione che incoglie i vincitori, quasi tutti statisticamente affogati o avviati poi a una carriera anonima. Spesso fanno meglio nel prosieguo i finalisti della Lambertenghi anziché i vincitori o addirittura chi perde ai quarti. Alcuni nostri semicampioni come la Errani o Volandri non l’hanno mai vinta. Il campo tribuna di ieri è lo stesso in cui in quella finale del 2009 Jessica sconfisse la Chinellato al tiebreak del terzo che mi pare finì qualcosa come 24 a 22!

No, non credo che la Robillard ce la possa fare e secondo me perde in due set. Ma attenzione: sono di fronte due mancine e certi automatismi di colpo potranno saltare dall’una parte e dall’altra per il semplice fatto che è una situazione non rarissima ma rara, dico che un mancino giochi con un mancino: sebbene appunto i mancini siano in aumento e nel femminile e nel maschile. Direi soprattutto che la Vondrousova non sente la tensione e non ha ha avuto passaggi a vuoto nel torneo, e che tutto fa pensare non li abbia nemmeno oggi. Faccio notare che la ceca è un asso pigliatutto perché si è presa la briga di intascare anche il doppio! Ed è dunque in corsa per l’en plein. Chi guardasse però al suo percorso da gennaio in avanti nota che è stato come minimo altalenante e un po’ indecifrabile: è uscita soprattutto agli Ausopen per mano di una oscura australiana e piuttosto facilmente. Pare che da allora non abbia più fatto tornei ITF junior.

Infine do risalto a un commento di Ferdinando Barbolani vincitore possibile del quiz, e solo perdente se la Robilard vincesse. Dice:

“Voglio fare una rivelazione su come è stato facile azzeccare il pronostico. L’avevo d’altronde subito premesso che il quiz era “molto semplice”.
1) Bastava infatti affidarsi alla matematica e prendere per buoni i giudizi e i calcoli degli organizzatori del torneo. Infatti al momento della proposizione del quiz c’erano qualificate agli ottavi, sedici tenniste. Di queste sedici, le teste di serie superstiti erano sette e precisamente le n. 2, 7, 9, 10, 11, 14, 16. E’ bastato indicare come vincitrice e finalista a sorpresa le prime due della lista e cioè la Vondrousova (n.2) e la Robillard (n.7). Criterio quindi automatico ed elementare.
2) Ma no, confesso. Le due sono state invece scelte col criterio opinabile, ma non troppo, che erano le uniche due mancine.
3) Anzi il fattore decisivo, forse il più attendibile, è stato che erano le due alle quali il mio bookmaker dava le peggiori quotazioni.
Ma sarà davvero così?”

Naturalmente Barbolani parla tongue in cheek. Se Dio vuole la matematica nel tennis c’entra assai poco, e le tds dei tornei, e a maggior ragione quelle del giovanile, non contano quasi nulla. E cascano come pere mature dall’albero in modo sistematico torneo dopo torneo. Quindi il criterio 1 vale poco. E i mancini hanno sì dei vantaggi ma è insomma il valore specifico che conta. Anche i bookmakers che vedo agiscono sul web sul tennis giovanile ci prendono ben poco perché i valori in campo nel giovanile nessuno li conosce veramente, le classifiche sono false, e mancano gli scontri diretti da cui peraltro si capisce poco perché sono risultati anche in funzione dell’età, dei progressi più o meno lenti dei giocatori junior e anche della superficie e di altri imponderabili: una situazione magmatica e appunto pochissimo decifrabile, e di statistiche poco attendibili. Per quanto è ovvio certe differenze siano eclatanti. Quindi Barbolani ci è per ora ora andato vicino alla vittoria assoluta del quiz per esclusivo fiuto e per il classico colpo di fortuna!

Vi potrebbe interessare anche

1 comment

Ferdinando Barbolani di Montauto 24 Maggio 2015 - 11:42

Come volevasi dimostrare.
Percorso netto.

Reply

Leave a Comment

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.