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Tante quasi vittorie

by Franco Marucci

È abbastanza paradossale che nei media e fra gli addetti si guardino e giudichino con indulgenza e quasi con ottimismo le… quasi vittorie dei nostri tennisti: è di oggi la frase che Serena era troppo forte per Sara, o che il tale e la talaltra hanno ben figurato pur perdendo. In effetti può essere così, e l’unica ragione statistica che ho più volte anch’io ammesso è che la carriera è lunga e si chiude intorno ai 30 anni e anche oltre, e che chi parte sprintando può anche rallentare strada facendo, e soprattutto che la razza italiana è tennisticamente lenta e i nostri necessitano di un tempo più lungo che per altri prima di emergere: diciamo 25 o anche 27 anni, e per certi matusa anche 29.

Mi soffermo su un ampio spettro di risultati di oggi in due dei molti tornei in corso. La prima quasi vittoria è di Georgia Brescia a Brescia. Anzitutto ringrazio Lukas di avermi rivelato – che ignoranza da parte mia – che il torneo è trasmesso in streaming limitatamente a due campi da un sito tennistico: e che belle, splendide immagini, e quanto nette sebbene a fuoco fisso. Quando stamattina mi sono sintonizzato ho scoperto un circolo bellissimo – credevo sorgesse tra i classici palazzoni e fosse sotto un sole abbagliante – mentre invece è immerso nel verde, ombreggiato, una piccola oasi, e come scavato sotto le mura della città: lo confesso, non conosco Brescia e non l’ho mai girata. Il bello è che poi ci sono vari microfoni aperti dentro i campi, e si sentono non solo deliziosamente cinguettare gli uccellini, ma anche dire spesso  quel che non devono le giocatrici tra un punto e l’altro. Tornando a noi, Georgiona – match non coperto dallo streaming – ha lottato corpo a corpo con la Rogowska nel primo facendolo suo al tiebreak: ha poi dovuto fronteggiare la reazione avversaria ma è andata calando e ha perso sia il secondo che, con un gioco in meno, anche il terzo. Ora non è appunto il caso di infierire o di lamentarsi più di tanto. Una giocatrice il cui cognome finisce in -ska non si può sottovalutare per principio, e costei è n. 200 WTA. Questo è un 50 mila e sono iscritte giocatrici che sono state anche nelle 100 e quasi nelle 50 WTA sino a poco fa come la Oprandi. Portare al terzo una 200 WTA indica una crescita indubbia. In bocca al lupo.

Due quasi vittorie come già detto ha ottenuto là a Brescia la Trevisan. Delle due partite perse grida vendetta quella con la Vogt che ha regolato oggi la Georges: stesso discorso che non ripeto sulla quotazione attuale di Martina. E dunque queste due giocatrici giovani, insieme alla Ferrando e alla Paolini, vanno coltivate. Paolini che ha perso ma lottato per un set con la Sorribes Tormo ormai in rampa di lancio: Sorribes che lasciò un segno molto positivo tre anni fa a Firenze giovanile sotto gli occhi di tanti e anche dei miei.

Ma veniamo alla quasi vittoria – e tanto poco quasi che anch’io avevo già scommesso sulla vittoria effettiva – di Moroni contro Luz al giovanile parigino ieri sera. Incontro che avrebbe dell’incredibile se non si sapesse tutti che il tennis è e sarà sempre fatto così. Ebbene Moroni ha imbambolato Luz tds n. 1 prendendogli il primo set facile e andando avanti nel secondo sinché, svegliatosi dalla trance, si è fatto inesorabilmente rimontare e raggiungere. Perso il tiebreak Moroni è uscito dal match e ha subito nel terzo un  6/0. Non sono mai stato un tifoso di Moroni, ma debbo prendere atto che questa primavera ha fatto enormi passi avanti, ha fatto suoi alcuni tornei ed è salito nel ranking e può attualmente giocare ad armi pari con chiunque nell’ITF junior (è classe 1998 come Luz: quasi nati nello stesso giorno di febbraio): solo però se è in buona giornata, cosa che non era al Bonfiglio. Cioè può anche fare splash. Dunque manca anche di continuità. Gli ho in genere osservato che cala alla distanza e ha dei limiti fisici e di resistenza. Ma si può ovviare. È l’unico maschio junior che sta facendo vedere qualcosa di buono. Di Luz “noiosetto” scriveva Tennista commentando i miei post: non l’ho più sentito tra parentesi. Luz ha certo ottimi colpi, eppure anche vari passaggi a vuoto. Ma non si è n. 1 junior senza un po’ di merito.

Sara Errani non lo crederete: avevo previsto che potesse perdere quasi di goleada. Ero curioso appunto di vedere quanto fosse veritiero quel match di Fed Cup brindisino di un mese fa, convinto che il vento e lo stato precario di forma di Serena avessero fatto giganteggiare Sara, e come dicevo ero stato quasi indotto a pensarla improvvisamente vicina alle top 5 visto quel risultato che fu appunto anch’esso una …quasi vittoria. Da aggiungere c’è che Sara ha da parecchio tempo una specie di sindrome Serena, e da lei – in tornei di alto livello – perde usualmente peggio di altre che Sara batte o con cui lotta e anche vince.

Solo due parole su Beatrice Torelli: anche lei ha sfiorato una quasi…mezza vittoria strappando un set alla Stollar che sta avanzando a Parigi come un rullo compressore e lascia avanzi di cibo alle avversarie e nessun set. E Stollar che sta mettendo in ombra la stellina sua compatriota, ma insicura, Dalma Galfi.

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