Questo è uno dei miei post controcorrente o in contropiede: in altre parole aggiro le due finali di Wimbledon su cui ci sono migliaia di interventi nei siti e parlo invece del Torneo giovanile ITF Grade 4 in svolgimento – anzi pure lì oggi si disputano le finali! – a Corfù. Come si sa isola greca, dirimpetto o quasi alla nostra Puglia.
Incidentalmente forse non tutti sanno che un grande scrittore inglese – Lawrence Durrell – riteneva che Shakespeare avesse avuto in mente questa isola come scenario della Tempest: ciò perché in greco e latino si chiamava Corcyra, che è un anagramma di Sycorax, la strega mamma di Calibano… Crisi greca: il torneo si svolge sul carpet, che permette di risparmiare acqua e di ridurre la manutenzione o così credo.
Ora stavo per titolare: Se Corfù fosse Wimbledon. Ho ammesso giorni fa che dovrei dire peste e corna dei nostri senior e junior al torneo londinese, ma a Corfù siamo stati…no, non padroni, ma abbiamo fatto un figurone e siamo sembrati una grande potenza tennistica. Poi si vede che è appunto un Grade 4 e le prime teste di serie nei due tabelloni arrivano a mala pena al 300-400.
Ma vediamo il perché di tanta eccitazione da parte mia. Sono sempre pronto a cogliere segni positivi dove li trovo, e mi infatuo di giocatori e giocatrici giovani e giovanissime che spero siano destinate a carriere di primo piano e riempiano i vuoti che vi saranno fatalmente tra qualche anno nel tennis nostro senior. Poi magari mi disilludo.
Nel maschile per esempio abbiamo assistito al buon torneo di quattro nostri 1999 e che sono nomi già circolati come promettenti da marzo a oggi: Jannaccone ha perso subito ma ci poteva stare, Marson ha fatto un buon torneo, ugualmente, anzi un torneone se si considera che ha perso al terzo da un greco che ha battuto nettamente e facilmente Francesco Forti in semifinale. Forti ha quindi messo a segno il risultato più grosso. Non l’ho mai visto dal vivo e ho solo occhieggiato alcune foto che mostrano quanto sia alto: forse 1 e 90 e passa, ma è ancora un grissino. Frase fatta: ci lavorerei.
Meglio ancora nel femminile, dove segnalo una giocatrice di cui ho sentito spesso parlare ma che ancora si nascondeva: Linda Cagnazzo salentina. Classe 2001. Ebbene: Linda ha superato le quali e ha vinto un bel filotto di partite al terzo in main draw. Buon segno, a cui si aggiunge la solita plusvalenza della mancinità. La metto in lista di attesa per la promozione nella mia squadra ideale di osservate. Bene hanno fatto poi la pure pugliese Pannarale e Ivaldi. Pannarale è un’altra giocatrice che mi interessa: non riempie gli occhi ma tiene palla, e il piccolo guaio è che è poco continua e può fare ottime cose in un match e poi un piccolo disastro o giocare sottotono nel successivo. Ivaldi è uscita in tre set e secondo me si deve ancora sciogliere, è insomma ancora poco fulminea nel disfarsi del colpo.
Dulcis in fundo Lisa Piccinetti che è in finale e tra poche ore la gioca contro un’americana due anni più grande e n. 360 del ranking. Partita in salita. Ma il Marucci ha ancora una volta dimostrato le sue capacità profetiche: a suon di risultati Lisa sta dimostrando di essere la migliore o quasi delle nostre 2000: tra lei e Peoni non so chi è più forte al momento, e forse dico Piccinetti anche se Peoni ha fatto il grande exploit di rasentare la vittoria all’Avvenire. Di due toscane ugualmente si tratta (Sarzana è a due passi dal confine).
SOS: la Trevisan si ritira dappertutto e magari è infortunata. Anche le Pieri enigmatiche: avevano due wild card a Imola ma figurano ritirate. Che succede? Chi sa risponda!