Bilardo in gran spolvero

by Franco Marucci
Usue Arconada

Usue Arconada

Stavo per titolare “Il vero Bonfiglio è a Parigi”: uno sguardo ai tabelloni basta a confermarlo, ché si tratta di due autentici parterres di re e regine: non dico che vi siano proprio tutti e tutte i primi e le prime del ranking ma poco ci manca. Il femminile è soprattutto fortissimo, con l’arrivo finalmente in scena di quelle poche giocatrici che avevano snobbato il Bonfiglio, come la Masarova, la Danilovic, la Ibbou, la Arconada, la Day, soprattutto la Vondrousova che, arretrata parecchio nel ranking per inattività dovuta a motivi che ignoro, rimane a mio avviso una potenziale candidata a ruoli di primo piano nel femminile senior un domani – che dico, persino un oggi. In pratica assenti vip solo, per fare qualche nome, una Lapko, una Bellis, una Galfi, una Andreescu, una Blinkova, alcune delle quali hanno già ormai salutato definitivamente il giovanile. Torneo dunque proibitivo come i primi risultati che affluiscono confermano.

Il primo fatto da notare è che anche nelle quali pochi erano gli italiani e le italiane perché le wild card sono andate come ovvio ai locali francesi: ne avevamo 4 in gara e 3 sono entrati in main draw ed è un buon risultato; a questi tre si aggiungevano Caruana e Pieri di diritto. In tutto dunque esordio odierno per cinque nostri. A proposito: alcuni altri potevano tentare le quali, ranking permettendo, come Samsonova, la quale non vorrei avesse già smontato le tende e salutato lei pure. Continuo a dire che Samsonova avrebbe il miglior rapporto tra tennis potenziale e risultati; purtroppo manca di continuità mentale ed è un bel problema. Uno dei più bei prodotti nostrani, Moroni, a me risulta un desaparecido, e siccome non seguo il gossip vorrei essere informato da chi ne sa qualcosa. L’anno scorso come ricorderete rischiò di far saltare il banco contro l’allora n. 1 Luz. Anche Dalla Valle è attualmente fermo, e una provatina in quali la poteva fare.

Non ci crederete, ma avevo mentalmente pronosticato Bilardo vincitrice per 6-2 6-3: non l’ho scritto perché non ne ho avuto il tempo ieri e stamattina. Ho sbagliato di un solo gioco. Bilardo sta facendo assai bene ultimamente e ce ne rallegriamo. Però era facile fare questo pronostico: ad esempio già a Prato Escauriza aveva fatto vedere di essere una modesta top 50 e ci si domandava dove avesse mai raccattato tanti punti: non ha un colpo decente e vincente che sia uno. Poi a Milano sotto i miei occhi l’ho rivista cadere per mano di una Federica Rossi certo promettente, ma acerba e molto munifica. Tutto deponeva, dico per la Bilardo, epperò come si dice nessuno regala nulla, e questa vittoria della Bilardo fa morale ed è incoraggiante.

In contemporanea Caruana, che dovrebbe decidersi se vuole giocare per gli USA, come è targato a Parigi, o per ITA, è caduto con onore contro il più forte Karimov. Sospetto che Caruana possa farsi, dico possa diventare un buon senior, cioè sia il classico diesel italiano (!?) che migliora con il passo della lumaca: non ha al momento fisico debordante e potenza devastante.

Pieri aveva il compito più arduo contro la Arconada argentino-americana, un brutto, pessimo pesce. Dubito che il nome significhi “arciera”, ma immaginavo che la nostra potesse essere subito “trafitta” all’arco con frecce appuntite: vedendo le foto della Arconada ti spaventi, da quanto ti appare grintosa. Era ora di pranzo e non ho seguito il live scoring continuativamente; ebbene venendo a controllare tra un boccone e l’altro sobbalzo e mi stropiccio gli occhi vedendo Tatiana avanti 4-1 nel primo. Che dico: poco dopo eccola a 5-1. Torno a tavola dicendomi però da uomo di poca fede: può vincere il primo, ma la musica con Tatiana cambia spesso al secondo. Un’ultima sbirciata: in effetti sì, Tatiana in pochissimo ha fatto suo 6-1 il primo. Come dice Cosimo dell’Anchetta la partita finisce però con la stretta di mano. Purtroppo nove o otto su dieci Tatiana imbambola o può imbambolare avversarie anche quotate nel primo set e soccombere in tre. Comunque nel secondo la nostra non scompare e neanche affonda come spesso: tallona la Arconada che dà il tutto per tutto, e arriva ad annullare palle del 5-3 Arconada, e purtroppo però cede il set per 6-4 dopo aver prolungato quasi all’infinito questo nono gioco. Tutto diceva a questo punto che Tatiana era spacciata: doveva vincere al secondo; il terzo, ripeto, le è spesso fatale. E infatti: 6-0 rapido Arconada, e torneo finito. Nulla di nuovo sotto il sole: Tatiana dopo 30/40’ perde smalto e va in affanno e poi sprofonda: limiti di tenuta superevidenti. Correre ai ripari.

Rimanevano dei nostri Balzerani e Stefanini. Il primo porta a casa un match tutto sommato fattibile, e cioè anche un po’ facile, con solo un po’ di fatica nel primo set; la seconda gioca un game e poi i match sono sospesi per pioggia.

Mi manca lo spazio per dire di alcuni botti che non ci riguardano: Danilovic e Swiatek su tutte. E non c’è qui la Juvan.

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