Italia lunedì nero

by Franco Marucci

Juan Martin Del Potro Ieri domenica 17, manco a dirlo per i superstiziosi, giornata negativa su molti fronti per lo sport nazionale. Rossi arriva ottavo in moto e addio sogni mondiali; Tamberi si infortuna e niente Rio dove poteva vincere anche l’oro; il volley maschile non batte nemmeno la Francia ai trials pre-olimpici e forse Blengini non è l’uomo giusto alla guida; anche l’Italbasket con tre giocatori NBA in formazione tipo e altri top players in predicato, fallisce la qualificazione, e anche Messina non è forse l’uomo giusto al timone. Al Tour de France Nibali, per cui ho tifato e per cui tifo, dovrebbe andare a nascondersi: non ci si presenta alla più grande corsa a tappe dell’anno in condizioni di forma così indecenti e con competitività e motivazione zero. Aiutare Aru? Ieri lo ha aspettato e al primo tornante dell’ultima salita si è piantato. Arriverà a Parigi, se ci arriva, con oltre un’ora di ritardo. Il Giro Nibali lo ha vinto in condizioni rocambolesche e fortunose, rischiando di perderlo contro un olandese che se rivince un’altra volta in carriera mi mangio un pollo vivo. Lo stesso Aru, per cui tifo, rebus sic stantibus, il Tour non lo vincerà mai. Ieri ha fatto quello scatto simbolico da tutti invocato e in un batter d’occhio è stato reingoiato. Avrete visto. Già molto se manterrà la decima posizione a Parigi, ma potrebbe anche peggiorarla. Non lo vincerà mai il Tour perché alla fine del ciclo Froome, che durerà altri tre o quattro anni, anche Aru sarà sui trent’anni, e al momento, se non dovessero emergere altri, come minimo Quintana è più forte di lui in salita, e molto più forte a cronometro dove gli può prendere anche 30/45 secondi ogni 15 km. Ricominci Aru nel 2017 dal Giro dove potrà fare bene se mancheranno beninteso Froome, che al Giro non verrà mai, Contador e Quintana stesso. E non è detto che senza loro lo vinca.

Il tennis? Con ieri si è sfasciata anche la squadra di Davis maschile dopo la Fed Cup femminile. Direi giunto il momento di pensionare Seppi, Fognini, Bolelli, Lorenzi e casomai Volandri, oltre allo stesso Barazzutti, per cui tifo ad ogni modo, e di lanciare nella mischia – se non ora quando? – i vari Cecchinato, Donati, Gaio, Quinzi, Caruso, Giustino, giù giù fino a Pellegrino.

L’unica nota positiva, si parva licet, viene dai nuovi ranking WTA. Dico sempre che è meglio vincere un torneo, di gran lunga, che vantarsi di aver fatto un balzo in classifica. Ma in mancanza va bene anche così. Jessica Pieri come pronosticavo ha, nel suo particolare Tour d’Italie tennistico, raggiunto e staccato Burnett e Ferrando, e ha ora nel mirino Caregaro e Grymalska per issarsi subito dietro a Schiavone come sesta in graduatoria nazionale: sarebbe comunque una bella soddisfazione simbolica. Questo traguardo appare tuttavia difficile da raggiungere nell’immediato perché la serie dei 25 mila a portata di mano e di tasca è praticamente terminata con ieri e Imola, e inizia ora una serie di poco remunerativi 10 mila.

In realtà c’è anche Jasmine Paolini che continua a far risultato, ma le semi di Imola non le hanno ancora incrementato il ranking. Anche Trevisan non ha fatto male, tutt’altro, in Germania dove ha raggiunto i quarti. Bisogna comunque stare con i piedi per terra e non darsi alla pazza gioia: l’ascesa di Pieri è dovuta più che altro al demerito delle altre italiane, delle quali a parte le nominate nessuna ha fatto di recente dei grandi risultati. La dura realtà è che Pieri stessa oltre le 300-250 WTA non è competitiva. Anche a Imola ha perso piuttosto facilmente, sia pure dalla vincitrice. Potrebbe anche tentare la trasferta americana che sta per iniziare per fare le quali assicurate in qualche torneo estivo; ma la vedo difficile, e non so se sarebbe matura.

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4 comments

TC 21 Luglio 2016 - 1:57

Italia: mercoledì verde:
Buone notizie dagli europei under.
Negli under 16 abbiamo tutti e due i maschietti al quarto turno (Arnaboldi e di Nocera)
Nell’under 14 femminile abbiamo al 4o Delai – 6 games lasciati in 2 partite) – che però se la vedrà con la Pellicano, e Sacco.
Un certo Rottoli è pure lui al 4o turno dell’under 14 maschietti.
Insomma, qualche barlume di speranza di avere un o una top 100 tra sei-otto anni? E chissà, non poniamo limite all’ambizione.

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TC 21 Luglio 2016 - 2:03

Apro parentesi: sto sostenendo la Juvan più che posso, ma mi pare stia faticando un pelo troppo. Domani si gioca l’accesso al 4o sul 2-2 nel secondo set dopo aver vinto 6-4 il primo, contro una giocatrice senza particolari credenziali. Nel contempo la Swiateck (un anno in meno della Juvan) sta lasciando intanto 2 games a partita alle avversarie. Per questo torneo, oltre ad essere accreditata della TDS 1, la Swiateck pare avere una marcia in più.

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Franco Marucci 21 Luglio 2016 - 7:33

Tutto giusto TC: Sacco e Delai sono osservate speciali e pronosticate, anche da me in numerosi post passati: a loro va aggiunta Lisa Pigato, che è di valore pari se non addirittura un tantino superiore pur avendo un anno in meno. Pero’ ci sono sempre varie giocatrici, tra cui alcune assenti a questi Under, che le battono per ora. Pellicano sulla carta è più forte. L’importante è tenere duro: molti i o anzi le chiamate ma poche le elette e la storia recente docet (dico cioè che tante sono le desaparecidas quando arriva il momento del tennis che conta). Idem per i maschi quattordicenni: ne abbiamo tre o quattro veramente promettenti, di cui Rottoli è uno: ma il più forte in assoluto è Musetti, non so cosa sta facendo e guardo i tabelloni. Scrivo spesso che i maschi sono indecifrabili sino ai 18-20 anni, quindi possiamo solo attendere con pazienza. Grazie per i commenti!

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TC 21 Luglio 2016 - 12:51

Senza dubbio: molti under 16 disertano il torneo, per cui il tabellone non è di primissima fascia. Una per tutti, la potapova credo sia andata in vacanza, e dalle torto. Under 14 sono ignorante e non lo so giudicare, under 18 non ho guardato.
Certo che di giocatrici/ori di seconda fascia tra i 28 e i 17 secondo me non ne abbiamo, tolta magari la giorgi; invece, questa generazione più piccola qualche speranza la offre. Poi da avere speranze ad avere certezze il passo è molto lungo, di quello ne sono ben consapevole. Siamo pieni di future top 5 o top 1

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