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Galfi sfiorita

by Franco Marucci

GalfiAbbiamo parlato troppo e troppo bene dei nostri Under 14 in questi giorni e loro ne hanno puntualmente risentito venendo ‘segati’ ieri dai coreani alle finali Junior in Cechia. Consiglierei ai commentatori di entrare in silenzio stampa per almeno un sei mesi.

Piuttosto io seguo al momento i tornei ITF femminili 25 e 10 mila in corso europei, usufruendo del sito ITF live scores, recentemente refurbished, che manca solo delle immagini per essere una specie di tutto il tennis minuto per minuto, ma in compenso provvede e regala minuziose statistiche sugli andamenti dei match e dice anche quando un giocatore perso un set va in bagno, anche, se non soprattutto, per riordinare le idee. Seguo il femminile perché nel maschile da tempo immemorabile non succede mai niente, tutti gli italiani giovani sono uninspiring, non riesco a trovare un giocatore per cui tifare, emozionarmi, palpitare, o magari sognare un futuro campione.

Sono una decina circa i tornei ITF femminili appunto europei in corso e molte nostre erano schierate: sono schierate, anzi, perché questa che sta per finire è una settimana quasi da circoletto rosso, decisamente rincuorante: quasi tutte o comunque molte in gara vincono, le perdite sono insignificanti e sembrano tornati i momenti di gloria. Sentite il bollettino dall’alto verso il basso:

Vienna, 10 mila, Trevisan in semi sia pure col brivido.

Valladolid, 10 mila, clamoroso al Cibali, Turati Anna batte Turati Bianca!

Tarvisio 10 mila: Bilardo e Chiesa OK, Samsonova già deragliata dopo avere illuso.

Targu 10 mila, sopravvive in verità solo Spigarelli.

Plzen 25 mila: Di Giuseppe in bella stringa vincente, avanza. Burnett pure vincente 7-6 al terzo contro Burger olandese tds n. 1. Il guaio è che Nasty non ha al momento alcuna continuità. Dentoni cade.

Bad Saulgau 25 mila: cade Grymalska, se la sta giocando Paolini, Jessica Pieri in gran spolvero.

Mi soffermo su questo torneo e sulla avanzata della Pieri, ma per risalire a ieri, match vinto contro Richel Hogenkamp là tds n. 4. Trattasi del risultato forse qualitativamente migliore e dello scalpo più prestigioso a mia memoria nella breve carriera di Pieri. La Hogenkamp è del 1992, si chiama appunto Richel e non Rachel, è 194 del ranking WTA, è stata non molto tempo fa 133, e soprattutto ha cinque titoli in saccoccia di cui tre 25 mila; fa parte della squadra Fed Cup olandese. Ieri dominava letteralmente il match e si avviava a chiuderlo trovandosi avanti un set, 6-1, e 5-3 e tre match points a favore. Qui la svolta: venivano annullati, la Pieri pareggiava 5-5, subiva il 6-5 e poi ripareggiava; vinto il tiebreak il terzo non aveva storia. In realtà se una ventiquattrenne viene a giocare i 25 mila e invece di essere in fase ascendente è in quella discendente vuol dire che qualche valvola mentale, fisica e tecnica è fuori uso. Pieri si è però oggi ripetuta contro Dalma Galfi, e un po’ me ne dispiace perché la magiara l’ho lanciata io da queste pagine seguendola sin dal tempo del torneo fiorentino junior del 2013 quando aveva 15 anni. Galfi è tra le prime del mondo del giovanile senza aver quasi mai giocato nei relativi tornei, e nel senior ha sì fatto, ma sempre poco in rapporto al potenziale. E ora come ora è decisamente in ribasso. È uno di quei casi non infrequenti, forse, di giocatori troppo vincenti da junior e che a 17 anni si trovano già disorientati e frastornati. La Galfi, il cui nome si pronuncia Dolmo, mentre nel cognome si dovrebbe mettere un accento verso destra sulla a, ha oggi messo paura alla nostra per un paio di giochi e comunque il primo set è stato un po’ combattuto, poi nel secondo la magiara è crollata.

Per Pieri si apre un buon corridoio, ma è meglio tacere per scaramanzia.

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