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Firenze: Pigato, Mariani e altre e altri in main draw

by Franco Marucci

Tre su quattro posti a disposizione sono stati conquistati dalle nostre girls a Firenze (e addirittura un quarto è al momento in discussione e potrebbe aggiudicarselo la Del Marco: e sarebbe en plein), e da ragazze tutte giovanissime, millesimo 2001, 2002 e addirittura 2003. Non è una bazzecola. Godiamoci il risultato anche se teoricamente domani tutto ricomincia da capo e non si è vinto ancora nulla. Dunque l’Italia almeno femminile s’è desta, e pur mancando la campionessa annunciata, da questo vivaio qualcosa dovrà un domani pure uscire. A Pigato, Amendola e Mariani vanno appunto aggiunte varie altre, e l’elenco sarebbe lungo: due nomi su tutti, che dispiace non vedere a Firenze perché hanno dato forfait, sono Sacco e Delai, recentemente protagoniste e vincitrici in vari tornei e promettentissime. Nel maschile non meno bene, anzi benissimo: sono infatti emersi su sei posti quattro dei nostri: Mazza, Inserra, Petreni, e Ortenzi.

Il mio femminismo tennistico mi ha indotto, lo confesso, a seguire oggi soprattutto le girls, ma gli è che io stimo molti boys ma non tifo accesamente per nessuno, salvo forse Musetti al momento, o un poco Forti. Vedere le differenze fra i boys è difficile, e l’equilibrio regna sovrano. Ho visto sprazzi, solo sprazzi e non partite intere di parecchi match maschili, e mi limito a sottolineare da parte mia la prova di Filippo Speziali, che pur non possedendo mezzi tennistici eccelsi ha notevole intelligenza tennistica e visione di gioco, e molta umiltà in campo. Sa quello che può fare e non è portato a strafare. Ha finito per batterlo al turno decisivo Manuel Mazza che ha un anno in più, ma Speziali era forse stanco per un lungo e dispendioso match disputato in mattinata.

Venendo alla cronaca della giornata seguo e riferisco i percorsi delle tre ammesse al main draw. Amendola come dicevo ieri è una bella “giocatorina”: fisico esile, gran rapidità di colpi, anticipi, cattiveria in campo; ha avuto però un tabellone piuttosto facile, mai è andata al terzo: era peraltro tds n. 1 di questo tabellone quali. Indubbiamente Lisa Pigato è l’eroina di giornata. Credo questo fosse il suo battesimo in tornei Itf under 18. E meglio di così non poteva andare. Cammino gradatamente trionfale. Premetto che Lisa è già piuttosto smaliziata, e sa usare vari trucchi che certe diciottenni ancora non sfruttano. Risponde quando il servizio avversario è fuori rompendo il ritmo e magari provocando il doppio fallo; come la Errani può eseguire il lancio del suo servizio anche due e tre volte se lo crede o lo fa credere sbagliato; ci mette una vita a restituire le palline all’avversaria. Che punzecchia ribadendo bene il punteggio quando è sopra. Cosa le succeda dentro non si sa mai: ha una cera impenetrabile, e non caccia un urlo o una imprecazione. Sembra a volte come trasognata. Di sicuro non dà alcun ritmo alle avversarie, e abbassa il regime del gioco. Il primo match di stamattina si presentava subito non facile; le era opposta Valentina Gaggini, mi si dice pistoiese: al Liceo che ho frequentato a Pistoia avevo un professore di religione che si chiamava Don Gargini. Valentina è stata per me una molto piacevole sorpresa. Del 2002, non è propriamente guizzante e anzi un po’ grossa, ma è molto sviluppata per l’età e ha tre ottimi fondamentali. La prima di servizio se entra è molto ma molto carica, una delle più cariche viste in questa due giorni di quali: si procura infatti o punto diretto o situazioni favorevoli. Il guaio è che le percentuali sono basse e quelle dei doppi falli alte. Se poi fatta avanzare dentro il campo Valentina picchia diritto e rovescio senza problemi e sono dolori. L’impatto è buono e pieno come ci si accorge dallo schiocco secco della palla. Se perde ancora è perché sbaglia molto da condizioni di colpo di media difficoltà e ha fretta a volte di chiudere. Ma come dico spesso: ci lavorerei. Lisa, più fallosa e meno reattiva di ieri, ha avuto un bel daffare nel primo set per domare la pistoiese e dopo un sostanziale equilibrio si è involata solo sul 4-3 conquistando due giochi consecutivi e il set. Ma set vinto senza una chiara superiorità. Equilibrio anche nel secondo sinché la Gaggini ha cominciato ad andare fuori misura, a sbagliare calci di rigore e a commettere ingenuità; disunendosi ha dato via libera alla Pigato dal 3-2 contro chiudendo con un doppio 6-3. Il turno finale di Lisa è stato purtroppo programmato sul campo n. 2, infelice per i giocatori che vanno a sbattere contro la siepe sugli stretti, e contro il muro di fondo sui pallonetti, e per gli spettatori che debbono sedere su un solo metro di dura panchina di pietra. Di là c’era per la Pigato la ostica, sulla carta, Alessandra Mazzola. Il mio pronostico pendeva dalla parte di quest’ultima, sono sincero: la Mazzola non fa tanti punti ma è difficile farglieli perché come una libellula arriva dappertutto. Quattro addirittura gli anni di differenza sulla carta di identità. E invece tutto sbagliato: Lisa ha giocato il suo miglior match di quali – direi addirittura strepitoso – complice forse anche la stanchezza della bionda ed esile Mazzola (si rasentavano i 28 gradi) che in mattinata aveva lottato a lungo nel suo secondo turno. Pigato che da subito lasciava ferma la francesina (ma è italiana di passport) che già dal 3-0 a stento tratteneva il pianto, guardava smarrita il suo “angolo” piuttosto nutrito e a mio avviso meditava il ritiro. Invece no: masochista Alessandra subiva con dignità i vincenti sempre più facili e sicuri di Pigato. Micidiale il rovescio bimane incrociato stretto di Lisa, il colpo partita. Onori ad Alessandra pero’: non un gesto plateale di rabbia, righe e punti anche dubbi ammessi e concessi, aperti applausi alla rivale. Non un furto. In realtà Lisa ha un po’ mollato nel secondo set, e in vantaggio per 5-2 si è fatta rosicchiare pericolosamente due giochi e sul 5-4 era anche 30-0 contro. Ma allarme superato e complimenti.

Ho poco spazio per Matilde Mariani, una ennesima giocatrice di cui mi sono tennisticamente infatuato. Nel secondo turno quali ha “matato” una slovena, che era il doppio di lei di peso corporeo, dopo qualche difficoltà iniziale. E ha poi ripetuto l’operazione contro la “tombolotta” ucraina (così si dice a Firenze) di cui non riproduco il difficile nome e che aveva giustiziato ieri Zanatta al filo di lana e stamattina la volonterosa Gambogi. Ripeto: Mariani gioca deliziosamente a tennis, è un raro piacere vederla. Colpi cesellati, puliti, aggraziati, ma anticipati e angolati dal suo mancino. Se ieri avevo eletto Zanatta Miss Torneo quali, Mariani è eletta Miss Eleganza.

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