Non è un sarcastico o peggio sadico rilievo: solo la realtà effettuale. Ma scrivo piuttosto per giustificare i nostri e le nostre, trovare anzi dei seri alibi: nostri e nostre che più di così, in quasi tutti i casi, non potevano fare. Hanno insomma dato il massimo. Il fatto è, ripetendoci fino alla noia, che non abbiamo attualmente una gran nidiata, o se preferite il linguaggio dei vini, una grande o delle grandi annate, solo giocatori di (speriamo per ora) medio valore. Cosicché nei tornei Grade 2 e oltre possiamo anche fare molto bene e addirittura vincere e arrivare nei pressi delle semifinali e delle finali, ma nei Grade 1 e A facciamo venire in mente il thriller di Agatha Christie, I dieci piccoli indiani: ogni torneo si trasforma in una gara a lenta eliminazione, una eliminazione che si chiude a zero di solito molto presto: al Bonfiglio appunto siamo a giovedì e non c’è più colore azzurro nei remaining 8 di ambedue i tabelloni. Ma vediamo come sostanziare quanto sopra.
Il torneo migliore lo hanno fatto come al solito le femmine, che sono un capellino o un capellone più forti come gruppo dei maschi. Federica Bilardo, superata la figlia della Mandlikova, ha poi messo sotto la forte Vismane e oggi stava per stampare il capolavoro contro la In-Albon. Andata in fuga per 6-2 è stata riacciuffata nel secondo che stava anche per vincere, e perso il tie-break non è andata verso il crollo ma ha ceduto con un onorevole 6-3. La In-Albon, che non credo nessuna junior italiana abba mai battuto salvo la Samsonova una volta, è una giocatrice, non mi stanco di ripetere, poco scintillante ma assai produttiva: non sbaglia, macina gioco, rimette, corre, non fa tanti punti ma è difficile farglieli. Non molla alla distanza, anzi cresce. E da tre settimane gioca tutti i giorni ed è reduce dal trionfo di Santa Croce. Onori alla Bilardo appunto perché ha retto laddove spesso cede vistosamente alla distanza.
Poco sotto nei valori Tatiana Pieri. Cito e anzi riproduco quanto ho scritto stamattina in risposta a un commento e che forse pochi leggeranno, e scusate l’autocitazione:
“Tatiana sta giocando in questo momento il suo miglior tennis in carriera e i risultati lo dimostrano. Oltre ad aver vinto un torneo, ha perso di un niente contro la Zavatska in semi in Croazia, benché abbia poi inspiegabilmente perso di goleada, forse indisposta, contro la bellina, ma non ancora imbattibile Bencheikh in Francia. Non fa più nemmeno il doppio per stare focused. Oggi prova del fuoco contro l’americanina colored Osuigwe. Qualcuno dice che l’americana in allenamento fa impressione: è solo quindicenne ma tira fortissimo. È anche n. 12 del ranking. I suoi due match precedenti sono stati impressionanti come risultato. Quindi a rigor di logica c’è solo un pronostico possibile. E comunque… Come ovvio oggi tutte le girls sono impostate per diventare Serena o la Sharapova d’antan. E giocano tutte di pressione e di uno-due. Tatiana da parte sua ha, per quanto ho visto, uno dei migliori giochi di difesa nel circuito junior: palla vellutata, morbida, alzata spesso sul rovescio, in modo sistematico, e una ragnatela che sulle prime agevola le avversarie che sparano e a volte centrano il bersaglio ma anche possono finire fuori giri. Se poi accorciano ecco Tatiana che avanza e intasca, ma di precisione. Appunto tutto sta a vedere quale potenza hanno le avversarie, perché come ovvio esiste un limite di resistenza e ogni difesa crolla dopo quel limite, e quanto possono tener botta per tutto l’incontro. A volte chi di spada ferisce di spada perisce”.
Sono molto contento di essere andato vicino allo svolgimento effettivo della partita. Tatiana deve aver fatto una fatica cane ad arginare la Osuigwe nel primo, epperò nel secondo ha dovuto alzare bandiera bianca. Soddisfazione: ha impegnato per un set severamente una campioncina annunciata che ha già vinto l’Orange Bowl under 12. Neppure mi stanco di ripetere che Tatiana ha di norma sorteggi ingrati nei tornei che contano, e oggi avrebbe passato il turno contro metà delle giocatrici impegnate…Se poi qualcuno mi sa dire come si pronuncia il nome della Osuigwe mi fa un piacere.
A questo proposito il mio pronostico per la vittoria finale nelle girls è, a occhio e croce, questo: 1) Swiatek; 2) Osuigwe; 3) Guerrero Alvarez. Vedremo se ci ho preso. Ma appunto la In-Albon potrebbe essere la guastafeste, il quarto incomodo. Le altre azzurre? Rossi ha fatto bella figura contro la reclamizzata ma speciosa Johnson; Cappelletti subissata, le altre subito fuori o quasi. Delai pure fuori da una giocatrice più forte. Come ovvio mancano all’appello Juvan e soprattutto Pervushina, due scivoloni.
Nel maschile il bilancio è peggiore e presto fatto. Marson non è saggiamente venuto, Musetti è calato assai da due settimane a questa parte, e ha perso mi pare un po’ remissivamente. Zeppieri e Sinner hanno fatto bene o benino e sono ancora dei quasi pulcini. Frinzi è in rottura prolungata e Forti è anche lui in calo. Jannaccone è un… piccolo indiano.