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Penelope e le Amazzoni

by Franco Marucci

Questo ricamo mitologico sarà scritto naturalmente sotto l’effetto choc dell’ennesima batosta di Sara Errani ad opera del binomio V. & S. Williams and Co.  Includo Venus memore delle Olimpiadi, su cui si legga il pezzo precedente qui. Non ho voluto di proposito vedere in diretta il match, non avrei dormito dopo, sia che Sara avesse vinto o che avesse perso, e comunque pensandoci non ho dormito lo stesso; me lo rivedrò oggi. Ne rimango comunque confermato, dalle proporzioni del punteggio, a prescindere dal gioco espresso e dalle frasi ex post di circostanza (“è uscita a testa alta”, “grazie comunque”) che Sara soffre una inequivocabile sindrome Williams purtroppo aggravatasi di recente. E cerco di dimostrarlo.

Per far questo sono necessarie alcune statistiche: i risultati precedenti, cioè gli scontri diretti Sara-Serena, e il cammino di Serena in questo torneo, per vedere la curva, l’andamento dei suoi match contro altre avversarie, tutte meno quotate e valide, sulla carta, di Sara. Ecco la prima tabella, gli scontri all time tra le due giocatrici:

Roma 2008 6/4 6/3;  Sidney 2009 6/1 6/2; Dubai 2009 4/6 6/2 6/0; ieri 6/1 6/2.

Da questa serie di risultati si evince che, eccetto Dubai 2009, Sara è andata perdendo terreno con il tempo nei confronti di Serena, che pure va invecchiando, e benché Sara sia salita in classifica enormemente in questi ultimi mesi: chiaro paradosso. Certo, si dirà, Serena era in un diverso stato mentale e di forma e di “confidenza”. Oggi e a questa età, superati i guai, è rinata, e tocca lo zenit del suo rendimento in carriera. Ciò è confermato dai risultati strepitosi di Serena in questo torneo: 2 giochi lasciati alla Vandeweghe, 4 a testa alla Makarova e alla Ivanovic, ma ben 6 alla Martinez. Insomma dominio assoluto, ma anche flagrante incapacità di Sara di far rispettare le differenze con le altre perdenti. Una numero 10 o domani 6 o 7 non può perdere così nettamente da una pari classifica o quasi. È anche vero che Serena ha avuto un tabellone stranamente facile e non ha incrociato altre bombardiere come a Wimbledon, dove due giocatrici tra cui la Shvedova sono state a un passo dal farla fuori.

Traendo le conclusioni Serena ha trovato un briciolo di difficoltà in più a vincere con altre giocatrici più deboli o indietro di Sara in classifica.

Il titolo di questo pezzo allude a una cosa che avrete già indovinato. Sara è Penelope, come qualche altra giocatrice, cioè tesse una tela. Come altre Penelopi (per esempio la Pennetta) vince e può vincere con chi tesse come lei. Tessere vuol dire palleggiare a lungo sostenuto, rimettere, alzare quando si è in affanno, recuperare sempre, e fare il punto per asfissia dell’avversaria: occasionali i vincenti. Così ha sfiancato la Kerber. Intendiamoci, non critico questo gioco, anzi, paga come si vede; e sul cemento si può fare proficuamente come sulla terra, forse anche meglio se hai le rotazioni della Errani. Ricorderete come la Kerber veniva buttata sempre più indietro da Sara che le alzava palle molto cariche di spin sul suo rovescio mancino.

Davanti alle Amazzoni, ovverosia alle picchiatrici con palla pesante e velocità di gioco superiore, Sara viene abbattuta, presa a legnate. Sara ha detto una cosa incauta, che Serena gioca come un uomo e vincerebbe un 10000 dollari maschile ITF. Non era un sospetto ormonale, voleva appunto solo rilevare l’immane, maschile potenza dei colpi di Serena. Ebbene, con le picchiatrici non ce la può fare: vedi Shvedova, vedi Kvitova, appunto. Posseggono una potenza che una giocatrice normale come lei non regge (ancora?).

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1 comment

oriental massage central london 26 Settembre 2012 - 19:38

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