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Incuneate

by Franco Marucci

Seguo da qualche mese con crescente entusiasmo l’ascesa di Matteo Berrettini. Credo vi siano buone probabilità che possa essere tra qualche anno il rimpiazzo di Fognini, quando appenderà la racchetta al chiodo. Lui e non altri. Le ragioni di questa fiducia sono che il giocatore è serio, ha la stazza e cioè l’altezza giusta, un buon 1 e 90, e ha in repertorio un ottimo servizio. Oggi senza servizio non si va da nessuna parte. Su questo Sito fu notato da me a Firenze giovanile 2014 su segnalazione del padre della Lombardo, Firenze dove, sono sincero, non mi impressionò soverchiamente benché ne annotassi le già lunghe leve e il servizio già molto efficace: mi sembrò allora un giocatore legnoso e in via di maturazione, che poteva cadere nello scambio prolungato non avendo grandi fondamentali. Non fece infatti molta strada. Ma nel tennis si può migliorare. Di fatto Berrettini ha avuto una ascesa irresistibile in questo anno 2017, e come la Cocciaretto nel giovanile ha avuto la accelerazione più consistente fra gli e le italiane: mi pare che a inizio anno fosse ancora intorno al 400 ATP, e ora è 140. Questo avanzamento, va riconosciuto, è stato fatto, come per la Cocciaretto, operando quasi sempre “tra le linee”, in tornei fiutati e oculati, e Berrettini non ha per ora al suo attivo alcuno scalpo illustre. Dei tornei di nome ha disputato solo Roma di recente, dove ha perso non sfigurando, per l’appunto da Fognini. È giunto il momento, Berrettini, di tentare il gran balzo e di provarsi in eventi di altro calibro. Aggiungo che Berrettini, moro moro, ha un fratello Jacopo di due anni più giovane, biondo biondo, niente male lui stesso. Per ora è parcheggiato, in attesa di chiamata come tutti gli esordienti nel circuito Pro, ma si spera capace di emulare il fratello. Infine intervengo perché altri coetanei avanzano col passo della lumaca o stanno fermi in classifica, mentre appunto Berrettini ha sorpassato tutti oggi. Chiudo sul maschile salutando Shapovalov. Sono come sempre orgoglioso di averlo lanciato l’anno scorso da Parigi junior e di avergli dedicato una foto di copertina. Dei match recenti ho visto solo quello suo contro Del Potro di Montreal. Mi ha stupito la bellezza, l’armonia e l’efficacia del suo servizio mancino. Per il resto ho pensato che quel Del Potro così falloso lo avrebbero battuto in parecchi quel giorno perché era l’ombra di se stesso. Eppure al terzo Del Potro avrebbe forse vinto: nel tiebreak era in vantaggio. Ma Shapovalov ha dimostrato che non è stato un match della domenica e che d’ora in avanti anche lui farà parte della nouvelle vague. Onori al Canada che sta mettendo in mostra un gran bel parco di giocatori, invero con una politica di raccolta multietnica, schierando cioè neri, bianchi e gialli, figli di emigrati russi e slavi, asiatici e africani. Shapovalov non è il solo giovanissimo che farà rumore, e il Canada ha un colored che l’anno scorso era forte altrettanto e ha un anno meno: Felix Auger-Aliassime. Taccio di Andreescu e Abanda.

Incuneate? Si capirà il senso di questo gioco di parole via via. Vinci e Giorgi si sono intanto incuneate a Cincinnati. Giorgi biancovestita come Miss Havisham ha fatto suo con facilità il match con quella pazzerellona della Siniakova che fa un punto alla grande seguito da cinque orrori. Pure incuneate a un 100 mila ITF di Vancouver sono Paolini e Trevisan, là per tentare la scalata al main draw degli US Open. Battere il ferro fin che caldo: ambedue hanno visto che un 250 mila WTA non è poi anni luce distante come valori da un 25/60 mila ITF. Magari lo avessero capito prima.

Comunque, incuneate si riferisce come avrete capito soprattutto al torneo 15 mila ITF di Cuneo: un anticlimax se ve ne è uno dopo aver detto di scenari così altolocati e del top del tennis giocato al momento. Cuneo, ovvero ennesimo dei tornei primaverili ed estivi ITF sparsi per l’Europa dove la carovana si sposta settimana dopo settimana. Uno zoccolo duro di giocatrici che li fa quasi tutti si saranno scontrate le une contro le altre una ventina di volte a fine stagione, cioè novembre, quando anche la serie di SM di Pula chiuderà i battenti. Ci sono motivi di novità là a Cuneo. Scorrendo dall’alto il tabellone una presenza interessante è anzitutto Eleonora Molinaro, lussemburghese che potrebbe comodamente essere naturalizzata italiana e potrebbe fare assai comodo con questi lumi di luna; poi c’è Bianca Turati, gradito ritorno dopo un misterioso periodo di assenza; poi Torelli che dopo un rientro imperioso si è un po’ fermata. Piange il cuore leggere che Burnett ha appena perso dalla volonterosa Bandecchi, svizzero-pisana: Burnett che rappresenta il più grande sciupio di talento degli ultimi anni dopo aver annusato i quartieri alti anni fa. Scalpore fa la sconfitta senza attenuanti della Stefanini, forse la più in forma giovane Pro al momento, per mano della Bronzetti. Giocatrice quest’ultima di cui non mi stancherò di lodare la tenacia, la intelligenza, la serietà a petto di un talento non eccelso. In fondo al tabellone trovo Anna Turco, e un torneo a Cuneo non poteva essere giocato senza di lei, cuneese (o cuneense?). Vi rimando al mio pezzo di anni fa sul “boato di Anna Turco” per altri particolari sulla giocatrice. (PS ore 18.48: Turco ha rifatto un boato, vincendo inaspettatamente e trionfalmente contro la tds 5, una quotata francese, forse arrugginita).

Chiudo ricordando gli impegni imminenti degli e delle junior. Cinque giocatrici, le prime del ranking italiano salvo una, provano l’avventura americana e disputano i tornei di preparazione. Nel maschile anche Musetti torna in lizza dopo aver commesso a mio avviso alcuni errori di programmazione, e forse aver dimostrato un certo calo di rendimento. Sono curioso di vedere cosa combinerà la Cocciaretto in USA, la quale non partirà più da outsider, e senza avere nulla da perdere. Cocciaretto che ha un bilancio invidiabile wins/losses e non ha perso di recente un solo match in Summer Cup.

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