Donati sicuro, illudono Chiesa e Matteucci

Tra poche ore Matteo Donati, che ieri ha vinto bene il suo quarto pur cedendo un set,   cerca l’accesso alla finale del torneo contro il belga Geens. Ignoro gli head-to-head, se vi sono, e non posso fare un pronostico, e il belga ieri, per concomitanze con altri incontri, non l’ho visto. Dall’altra semifinale credo possa e debba emergere il magiaro Andre Biro che ha ieri sconfitto (primo set combattutissimo al tie break)  il mio pupillo  Omar Salman, per cui tifavo, e che non ha ripetuto il match monstre contro Di Nicola. Si tratta evidentemente di un giocatore che va a giornate. Salman ha ugualmente tirato fuori sovente il coniglio dal cappello, ma è andato largo e lungo molto più spesso. Biro è uno che se lo vedi fuori dal campo lo prendi per un giovane spettatore, e non avrebbe, dici d’acchito, il fisico del ruolo. In via eccezionale è più basso di me, e ha una corporatura grossa e tarchiata, laddove la taglia di  media dei giocatori oggi è 1,85 con punte per i russi e quelli dell’est di 1,90 o 1,95. La sua muscolatura non è evidente. In campo gioca compassato, quasi controvoglia (sembra!), e prende tutto il tempo tra un punto e l’altro. Lo scambio non dura che due o tre colpi. Non è un giocatore elettrico o epilettico: piuttosto glaciale, o che sa mascherare bene la tensione. Ha ad ogni modo un palmarés giovanile di tutto rispetto, e guai a sottovalutarlo.

I match di Chiesa e Matteucci me li debbo solo immaginare. Chi li ha visti alzi la mano e dica. Chiesa ha perso più nettamente: mi figuro abbia irretito la Fett nel primo, vinto, poi la croata avrà preso in mano le redini inesorabilmente, come ipotizzavo e paventavo ieri. Chiesa sarà stata obiettivamente stanca dopo quella maratona di tre ore con Brescia, più il doppio. Matteucci ha perso di una inezia, con un doppio tie break al secondo e al terzo. Sconfitta un po’ bruciante sia perché era tds n.1, sia perché l’avversaria era alla sua portata, sia perché, e questo un po’ preoccupa, era di due anni più anziana  (1995 contro 1997).  Era la classica partita da portare a casa.

Postilla: sconfitta ancora più grave della Matteucci, che ha sprecato un’occasione d’oro, se si guarda che la Schmiedlova, pur n. 96,  ha faticato parecchio sulla più debole Ruse (n. 261), la quale aveva sua volta  faticato – eufemismo: stava per perdere – con la piccola Pieri.

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