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Cosa ha detto Cordenons 15 mila

by Franco Marucci

Prima di entrare in tema due parole, in ritardo, sulla finale di Serie A 1 Women chiusa domenica scorsa a Foligno con la prevista vittoria di Prato. Sono mancati quest’anno i miei consueti servizi dai campi di gioco, ma non mi sono mosso perché la possibilità di assaggiare giocatrici piccanti, e di conoscerne altre giovani e promettenti, era minima, e l’edizione di quest’anno ha schierato nomi noti e tutto sommato di secondo piano. A Foligno si poteva presenziare, ma davano tutti i match in TV, e infatti gli spalti erano molto sguarniti. Prato poteva vincere anche prima per 3-1 se Trevisan fosse stata disponibile, ma quell’infortunio deve essere stato serio se è vero che non ha mai giocato in tutto il campionato.

Di quella finale Prato-Faenza ho visto buona parte di Zucchini-Stefanini, un po’ di Dentoni-Balducci e tutto Camerin-Scala. E qualche sprazzo dei doppi. Di queste giocatrici solo Scala non avevo mai visto dal vivo. Ne ero curioso, avendo scritto su di lei alcuni post monografici e anche un po’  entusiastici, risalenti alla primavera scorsa, quando la giocatrice vinceva praticamente tutti i 15 mila e anche qualche 25 mila cui partecipava. Spesso succede: al buio ci si infiamma poi dal vivo si cambia parere. Ma con ordine. Zucchini ha regolato facile Stefanini non al meglio della condizione, si è detto. Zucchini è comunque una giocatrice onesta, solida e matura, che chiude bene di diritto e anche e soprattutto di rovescio e non è disprezzabile nemmeno a rete. Troppo presto chiusa forse la sua carriera ITF e WTA. Dopo la vittoria di Dentoni su Balducci il punto chiave se lo giocavano Camerin e Scala. Di Scala ho da dire questo: ha una fucilata di diritto che quando entra può fare il punto diretto, e poche italiane anche a livello alto hanno questa arma teorica; il guaio è che se la prima chiusura non va a segno Scala va sotto nel palleggio lungo, e insomma la percentuale dei vincenti è molto bassa. E Scala si muove particolarmente male lateralmente. Camerin ha impostato gara di regolarità e di contrattacco, e ciò nonostante Scala, pur sparacchiando spesso fuori e facendo errori e regali madornali, e dimostrando scarsa tenuta mentale, perso malamente il primo poteva anche chiudere al terzo essendo stata in vantaggio di un break. Ma Camerin ha avuto più testa, più costanza e più esperienza. Furbamente Prato, sul 2-1 a favore, ha schierato il doppio meno forte, consapevole che Faenza era obbligata a giocarsi il tutto per tutto per impattare a 2 pari e cercare il colpaccio al doppio di spareggio. Bene ha fatto dunque Faenza a schierare Balducci-Scala al primo doppio, ma male a rischierarlo appunto tale e quale nello spareggio, contro le affiatate, e riposate, Camerin e Stefanini. Scala aveva ormai più di quattro ore di match nelle gambe! Tattica premiata e Prato vincitore. Ma mi rimane il dubbio: Faenza doveva schierare Zucchini, inoperosa la domenica, che mi pare sia giocatrice più duttile, eclettica e affidabile di Scala.

Scala ha poi giocato Cordenons 15 mila lunedì e ha perso subito per ritiro. Questo torneo disputato vicino a Pordenone sul veloce (mi correggo: terra sintetica, grazie a Salvatore Garbo) è uno dei pochi abbordabili e fattibili del suo “taglio” fino alla fine dell’anno. Al via il solito misto di vecchie glorie e di ruggenti promesse. Ma molte sono ancora giustamente al coperto. Tra l’altro siamo tutti in attesa dello sconquasso che colpirà i rankings boys e girls nel giovanile tra poco, quando i e le 1999 abbandoneranno la categoria. Facendo qualche calcolo avremo parecchi giovani e molte giovani che potranno entrare nelle posizioni entro il 200-300, assicurandosi l’ammissione diretta in tabellone in qualche torneo Grade 2 precoce, come Firenze, nel 2018. Là a Cordenons buona prova in quali della Trevisan “seconda”, reclamizzata ma per ora all’asciutto di successi in categoria. Ha poi perso subito in MD. Vedremo poi presto Ziodato, mi figuro, acerba come ovvio per ora in un 15 mila Pro. In MD Peoni senza fortuna contro Zmau, nome relativamente nuovo e della colonia italo-romena. Un torneone ha fatto Bandecchi, non italiana ma svizzera, che arriva fino alle semi dove a sorpresa cede alla veterana connazionale Sabino. Delai pure bene, avendo perso al terzo contro la Kerfs che oscilla sul 400 WTA. Ma ancora meglio fa Traversi che batte questa Kerfs 6-3 al terzo, per quanto poi rovini tutto con una prestazione sotto tono (credo e spero) contro la stessa Bandecchi. La erratica e ineffabile Samsonova, che gioca un torneo sì e tre no, ed è eternamente in attesa di entrare in orbita, vince due partite e poi perde dalla Grymalska, mezza connazionale. Grymalska che è in finale tra due ore contro Sabino avendo battuto contro pronostico la Rubini, e che ha dimostrato di essere in forma smagliante. Comunque 6-2 6-4 è un punteggio un po’ pesante per la Samsonova.

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