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L’anno che verrà

by Paolo Angella

Riprendo con piacere quanto scritto dal nostro grande Tommy Hemp, Bored in the USA, che non è una parodia di una famosa canzone del Boss Bruce Springsteen, ma un articolo sulla chiusura della stagione tennistica, soprattutto americana, per provare a immaginare quali saranno gli scenari del tennis giovanile, soprattutto femminile in questo 2018 che sta per arrivare, con un occhio di riguardo a quello che saprà fornire l’Italia nel tennis che conta.

Come sapete, la prossima settimana spariranno dal ranking tutti quelli nati nel 1999 e, di conseguenza, per la prima volta, avremo un ranking junior fatto solo da millenials e, a dire il vero, molto probabilmente, alcune di queste nate dal 2000 in poi nemmeno faranno più tornei junior, perché stabilmente protagoniste in WTA. Di certo non vedremo più Bianca Andreescu, Amanda Anisimova, Kaja Juvan, Claire Liu, Anastasia Potapova, ormai stabilmente proiettate a giocare tornei pro, ma forse saranno solo gli Slam Junior gli appuntamenti scelti dalle più brave 2001 e 2002, ad esempio Whitney Osuigwe (attuale numero 1 al mondo junior), Marta Kostyuk e Olga Danilovic.

Nel maschile la maturazione tennistica (e forse non solo tennistica) sembra arrivare un po’ più tardi, quindi i tre principali protagonisti dello scorso anno, Axel Geller, Alexei Popyrin e Ybing Wu, lasciano il mondo junior, ma solo per raggiunti limiti di età, mentre a contendersi la scena saranno tanti 2000 e 2001 a partire dal russo Skatov e dal serbo Miladinovic.

Per cercare di capire meglio chi ha ancora intenzione di frequentare palcoscenici junior e chi invece vuole subito lanciarsi nel mondo pro, proviamo a dare un’occhiata all’entry list dei prossimi Australian Open, con l’avvertenza che, per la particolare collocazione geografica e temporale a inizio stagione, è capitato spesso che la prima prova dello Slam fosse disertata da molte ragazzi e ragazzi che poi hanno partecipato al Roland Garros, a Wimbledon e agli Us Open.

La prima sorpresa arriva dalle iscrizioni del torneo femminile. Whitney Osuigwe, classe 2002, dominatrice del finale di stagione junior, ha deciso di saltare il primo Slam stagionale. Vedremo se sarà una scelta temporanea per cimentarsi subito con il mondo professionistico, oppure se la rivedremo durante l’anno. Testa di serie numero 1 e quindi principale favorita per la vittoria finale sarà quindi la campionessa uscente, l’ucraina Marta Kostyuk, anche lei classe 2002. Dietro di lei le sconosciute (per me, si intende) Wang (Cina, 2001) e Liang (Taipei, 2000) e poi tre “vecchie” conoscenze del mondo junior, la svizzera Simona Waltert (2000), l’argentina Maria Lourdes Carle (2000) e la russa Sofya Lansere (2000), che avranno le carte in regola per provare a conquistare uno Slam nel 2018. Poco dietro nel ranking, ma con tante possibilità di arrivare in fondo al torneo, anche Alexa Noel (2002), protagonista nei tornei autunnali americani e l’esperta slovena Nika Radisic (2000). Segnalato il graditissimo ritorno di Iga Swiatek (2001), sfortunata protagonista di un gravissimo infortunio lo scorso anno, la mina vagante del torneo potrebbe essere Cori Gauff, classe 2004, sì non ho sbagliato a scrivere, è proprio del 2004, anno di nascita delle migliori italiane che stanno facendo adesso il Lemon Bowl, uno splendido esempio di organizzazione, ma una sorta di grande gioco riservato a bambine e bambini a cui piace giocare a tennis. Questa ragazza americana   potrebbe invece arrivare in fondo ad una prova dello Slam under 18.

Nel maschile, come detto, la situazione degli iscritti ai prossimi Australian Open si avvicina molto di più al ranking che uscirà la prossima settimana, con probabilmente tutti i primi 10 al mondo presenti allo Slam under. Testa di serie numero 1 sarà il russo Skatov (2001), poi il serbo Miladinovic (2000), poi il coreano Park (2000), l’argentino Baez (2000), il francese Gaston (2000), l’americano Korda (2000) e via via tutti gli altri a cercare di diventare il successore dell’ungherese Piros che aveva vinto lo scorso anno e che non potrà difendere il titolo per raggiunti limiti di età.

Veniamo finalmente a quello che più ci interessa da vicino, ovvero di cercare di capire la situazione delle italiane e degli italiani che saranno presenti in Australia, prima nel Grado 1 in programma il 13 gennaio e poi agli Australian Open che parte con le qualificazioni il 17 gennaio e con il main draw il 20 gennaio.

Gli italiani certamente diminuiranno in quantità rispetto allo scorso anno, ci dovrebbero essere i presupposti per aumentare in qualità, con migliori risultati finali. Lo scorso anno avevamo presentato al primo slam stagionale tre ragazzi, tutti in main draw, Federico Iannacone, che ha ottenuto il risultato migliore arrivando al terzo turno, Francesco Forti e Mattia Frinzi, eliminati al primo turno, tutti ragazzi del 1999, quindi fuori categoria quest’anno, e quattro ragazze, tutte nel main draw, Tatiana Pieri, l’unica ad aver raggiunto il secondo turno, Federica Bilardo, Maria Vittoria Viviani e Lisa Piccinetti, tutte eliminate al primo turno, la Viviani con una clamorosa (e ingiusta) squalifica. Nel doppio Bilardo e Pieri hanno raggiunto il secondo turno, tutti gli altri eliminati al primo turno.

Quest’anno portiamo in Australia solo due ragazzi, Lorenzo Musetti (2002), nel main draw e Giulio Zeppieri (2001) nelle qualificazioni. Il primo alternate italiano delle quali è Jannik Sinner (2001), lontanissimo dall’accesso e difficilmente riuscirà ad entrare.

Anche nel femminile avremo, probabilmente, solo due rappresentanti, Elisabetta Cocciaretto (2001), ammessa di diritto nel main draw, per ora sarebbe la nostra unica rappresentante, ma Lisa Piccinetti (2000) è la terza delle alternate per le quali e quindi entrerà sicuramente. Lontane, ma non lontanissime le altre due alt italiane, Federica Rossi (2001), attualmente fuori di 21 posti e Melania Delai (2002), fuori di 22 posti, bisogna però vedere se le ultime due hanno deciso lo stesso di partire per l’Australia (che non è proprio dietro l’angolo) con poche possibilità di giocare e quindi il rischio di stare ferme a lungo senza fare tornei.

In sostanza, quindi, due soli maschi e due sole femmine contro i sette rappresentanti dello scorso anno, ma, se obiettivamente lo scorso anno le speranze di superare due turni erano ridotte al lumicino e il terzo turno di Iannacone ha rappresentato una lieta sorpresa, quest’anno ci presentiamo con due tennisti, Musetti e la Cocciaretto, in grado, non dico di vincere in torneo, ma di giocarsela con tutti gli altri. Con un sorteggio fortunato e magari evitando subito i più forti del seeding, potrebbero raggiungere risultati che da tempi ormai lontani non vedevamo nelle prove dello Slam del circuito Junior.

Infine un discorso a parte merita Giulia Peoni (2000). Avrebbe avuto la classifica per entrare direttamente nelle quali degli Australian Open, ma, reduce da un gravissimo infortunio che l’ha tenuta fuori da campi per un anno e mezzo, ha deciso, con i suoi allenatori, di completare a casa la preparazione invernale e iniziare l’attività dopo il mese di febbraio.

Per concludere rinnovo anche io i migliori auguri di buon anno a tutti i nostri lettori da parte mia, di Franco e di Tommy.

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