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Come usciamo dagli AO 2018

by Franco Marucci

Post della mia serie “come usciamo da…”, da anni dedicata a un bilancio a caldo dei colori azzurri dopo i Grand Slams Junior e dopo qualche altro torneo di prestigio. Senza ambagi e preamboli: il torneo australiano ha rivelato, urrah, che abbiamo la punta, o anche la punta di diamante, nel femminile, ma non la squadra e un movimento apprezzabile dietro; e che al maschile questa punta di diamante non c’è o magari non c’è ancora. Il maschile italiano junior rimane ancora tutto da costruire o ricostruire. O da aspettare.

Ai livelli alti la Cocciaretto si è appunto rivelata, affermata e anzi confermata, ed entrerà presto se non subito nelle top 10 del ranking; dietro abbiamo solo tre giocatrici che potranno e dovranno inserirsi nel corso dell’anno, ma non sarà facile ottenere allori. Sono Rossi e Piccinetti con la possibile aggiunta di Peoni. Varie sono le 2002 diciamo in attesa, tutte da verificare e da veder crescere. Federica Rossi agli AO non è nemmeno andata, come Peoni; Piccinetti ha vinto un turno di quali e poi ha perso ingloriosamente al secondo turno.

Imperversa il dibattito sul valore assoluto della Cocciaretto. Alcune considerazioni sulla sua prestazione agli AO: battere la Gauff non è da poco e su questo non ci piove. È pur vero che il torneo, a parte la Gauff e qualche altra, era di mediobassa caratura; è però anche vero che quest’anno, tolte Kostyuk e una decina di altre 2000, 2001 e 2002 che sono per così dire di un altro pianeta, e non giocano gli junior, il lotto delle giocatrici è molto equilibrato come testimoniano i risultati degli AO appena finiti. Cocciaretto poteva addirittura tranquillamente vincere il torneo alla luce del match di finale, dove la Burel ha perso quasi facile. Avevo io stesso scommesso che potesse far suo il trofeo.

C’è chi ha fatto notare che varie altre 2001 nel mondo sono molto più avanti di lei. E si cita ad esempio la Danilovic. Si dimentica che la Cocciaretto ha saltato un anno di gare e che se le avesse disputate sarebbe ben più avanti in Junior e WTA e come numero di tornei vinti. Avendola vista solo a pezzi e bocconi io non mi esprimo sui suoi miglioramenti eventuali negli ultimi tempi. Mi si assicura che serve in media la prima a 160 km, non male: sei mesi fa aveva un servizio appoggiato e una seconda innocua, e indicavo nel servizio il primo colpo da migliorare. Circa il rovescio c’è chi dice che è un colpo addirittura male impostato e chi vi trova il fulcro del suo gioco. Tutti d’accordo sul fatto che la nostra abbia una gran testa tennistica e notevole dose di sangue freddo (unico neo aver sciupato malamente due match points in semifinale, ma non risuccederà). Il gioco a rete? Non direi che è deficitario, per quanto oggi come oggi serva poco nel tennis soprattutto femminile. Cocciaretto è una eccellente doppista, il che ipso facto significa che a rete all’occorrenza ci sa stare. Peccato che senza la fida Rossi agli AO abbia fatto coppia con la simpatica ma debole negretta Nahimana. Tutto sta ora a fare la giusta programmazione: mi aspetto di vedere poco Cocciaretto ai tornei junior esclusi i GS, e sempre di più ai 15 e soprattutto 25 mila Pro. Buon Pro!

Dicevo del maschile, dove non abbiamo per ora punte di assoluto valore. Per un motivo e per un altro Musetti non esplode e intanto il tempo passa e da dietro arrivano altri. Zeppieri è buono fino al 100 del ranking, dopo trova disco rosso. Qui nel maschile abbiamo una folta truppa di 2002 che si deve assestare, anche se come tutti sappiamo il giocatore che potrebbe essere emergente è Nardi, che dove va vince (anche se al torneo in corso in cui era in finale ha dovuto ritirarsi, credo per malanni fisici). Consiglio a Nardi: basta con i Grade 5, ormai ha classifica per entrare in tabellone ai Grade 4 e 3, e piano piano anche 2. Attenzione a non finire in area di parcheggio, ed è necessario confrontarsi subito con tabelloni più impegnativi.

Chiudo segnalando che Francesca Rumi, di cui tutti ci eravamo dimenticati, e ferma da chissà quanto tempo, ha rimesso fuori la cresta e senza clamori ha fatto benino in due tornei minori decentrati. Anche Lisa Pigato, senza farsi troppo notare, non sbaglia un colpo come sempre e sta facendo bene a un torneo Grade 4 della Repubblica Ceca. Si tratta per lei di ottenere in questi due mesi il massimo con il minimo sforzo: arrivare a marzo con una classifica intorno al 200 che le permetta di entrare nei Grade 2 primaverili.

Doverosa chiusura: guai a prendere gli AO per oro colato. Per tradizione chi spesso ha vinto là ha vinto poco o niente dopo. E i conti si fanno naturalmente da ora in avanti, più esattamente da marzo, quando ci saranno i primi tornei europei.

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