
Musetti – Foto Ct Firenze
Campioni appunto Tauson e Musetti, secondo pronostico. Dalla prima comincio.
Ho avuto ragione di supporre ieri che la Tauson potesse vincere il torneo, ma che il compito dell’avversaria sarebbe stato quello di prolungare il match cercando di innervosirla e di allungare il più possibile il black out. Così è stato. Questi momenti la ancora giovane danese, sedicenne, ce li ha in tutti i match come abbiamo constatato, e gli andamenti possibili sono due: o la Tauson lascia scappare l’avversaria, è fuori dal match inizialmente, e poi si rimette in carreggiata; o il contrario, domina sulle prime e poi si fa raggiungere ma rimonta inesorabile. Primo caso oggi, con un parziale a favore della Molinaro di 6-0 1-0! Alzi la mano chi non ha pensato che la Tauson fosse spacciata. Ma no: dal 2-2 del secondo, complice un toilet break, più o meno la partita è tornata sui binari, e anzi, pur vinto a fatica il secondo 6-4, la Tauson non ha dato scampo nel terzo vinto per 6-1, con la Molinaro ormai a recriminare di non aver chiuso il match appunto al secondo. Cose che sono all’ordine del giorno nel tennis: da una quasi vittoria a una sconfitta.
Musetti-Zima? Il Perin croato di una settimana fa faceva credere o temere che il match sarebbe stato un avvincente braccio di ferro all’ultimo sangue, da parte di due giocatori che si equivalgono, pur se Zima ha due anni di più di Musetti. Primo set appunto con i due che avanzano punto a punto e game a game: 2-2 poi 3 pari e 4 pari. Si fa strada l’idea che si possa arrivare al tiebreak e così è. Musetti sciupa un parziale di 4-1 e si riprocede in parità sinché Musetti, avendo respinto un pericoloso 5-4 contro, si aggiudica il set al primo setpoint sul 7-6. Il secondo set sembra una fotocopia del primo, sennonché sul 4-4 Musetti fa l’allungo giusto e alza le braccia al cielo.
Quanto ai bilanci che traccio sempre dopo i tornei principali, applicherei per ottimismo, all’incontrario, il detto che gli assenti hanno sempre… ragione. Nel maschile non possiamo lamentarci giacché il torneo ha laureato Musetti con due anni di anticipo sul limite di categoria, e lanciato Nardi, che di anni di anticipo ne ha addirittura tre. Nardi che è di sicuro avvenire a mio avviso. Sempre ragionando in area Grade 2 e 3, e cioè coscienti che i Grade 1 e Grand Slams sono tutt’altra cosa, di più si sarebbe fatto con quattro illustri assenti, quali Zeppieri e Tortora in primis, e anche Sinner e Maggioli, due 2001. Deludono un pochino Rottoli e Moroni mentre bene, anche al di là delle aspettative, fa Cobolli. Altro non c’è, ma l’assenza dei boys italiani dalle alte sfere è un fatto noto e il campione non lo si fabbrica a tavolino o in provetta. E comunque dietro stanno avanzando altri 2002 e 2003 come i due Tabacco, i Vincent Ruggeri, i Malgaroli, e ne dimentico di sicuro altri.
Nel femminile Cocciaretto diserta giustamente i Grade 2 e oltre, ma è stata un po’ opaca nel recente Grade 1 croato, che stando al ranking avrebbe dovuto vincere e non ha vinto, e mi pare che da domani giochi il 25 mila Pro di SM di Pula accedendo con wild card direttamente al main draw. Ovvio che avrebbe potuto comodamente andare in finale al City of Florence, e lottare con la Tauson che in classifica le è molto vicina. I suoi progressi, dico della Cocciaretto, si valuteranno naturalmente a settembre prossimo, non ora, e la stagione è lunga. Al torneo fiorentino, dall’alto del tabellone, la Pigato ha fatto il suo e non le si poteva chiedere se non per miracolo di far fuori la Tauson, ed è già molto che abbia “rischiato” di rubarle un set. La Sacco ha cominciato in sordina per poi rasentare l’ingresso in semifinale quando aveva il match in tasca. Decisamente promettente. Nella norma la Zantedeschi, che gioca purtroppo poco e rischia di perdere l’autobus. Chiesa Enola e soprattutto Peoni malino o anche maluccio. Traversi invece bene nei turni iniziali, ma forse qualcosina di più si attendeva da lei nel match contro la Molinaro, perso nettamente. Anna Paradisi è il nome nuovo nazionale, soprattutto contando sul fatto che ha due, tre o anche quattro anni di vantaggio sulle altre nell’under 18. Si può star sicuri che un naturale miglioramento tecnico e un irrobustimento fisico si innesteranno quanto prima su una già notevole maturità, serietà e motivazione. Dalle qualificazioni mi sentirei di prelevare il nome di Diletta Cherubini, che ha portato al terzo la Gemovic che si è poi fatta onore in main draw. Le assenti? A parte la Cocciaretto nessuna, come si dice nel calcio, avrebbe forse cambiato il torneo. O forse la Delai, Delai che segue una programmazione tutta sua ultimamente e gioca poco in Italia, ed è intanto salita al terzo posto in graduatoria nazionale junior. Piccinetti e Rossi sono purtroppo in fase di lieve appannamento, ma da dietro si attendono buone nuove dalle giovani leve come Mariani, Paoletti, Tedesco, Ziodato e soprattutto Zucchini, e altre ancora che magari non ti aspetti.
Il ruolino di marcia prevede ora due tornei rivieraschi molto affollati e probanti, poi a fine mese Salsomaggiore, e noi di Tennisunderworld torneremo a farci vivi.